Il Caso ENI

Terza giornata di presidio per i lavoratori dello stabilimento ENI. Oggi la direzione aziendale stava forzando la situazione, avevamo paura che crescesse la tensione, invece cosi non e stato.  E intervenuta la DIGOS tutto è stato chiarito  tra le forze dell’ordine e sindacati, il blocco continua.

 

Comunicato dei consiglieri e amministratori comunisti su ENI e Delphi

Le notizie di queste ultime ore su ENI confermano l’idea che sia indispensabile come prima cosa bloccare la vendita a uno speculatore finanziario, quale è Klesh. Abbiamo sempre sostenuto che questa vendita non garantisce una continuità allo Stabilimento e a quanto risulta dai giornali anche ENI comincia a rendersene conto. A differenza di quanto afferma la destra , che si affretta a legittimare tale compratore e a giustificare la completa assenza del Governo in questa partita, riteniamo che operino nel giusto le scelte di lotta che i lavoratori hanno fatto e le forme di protesta che stanno organizzando per i prossimi giorni.

L’impegno dei consiglieri comunisti nei prossimi giorni sarà quello di contribuire affinchè i consigli straordinari convocati per la prossima settimana costituiscano  un momento di discussione vera e positiva. Vera, nel senso che vi sia la possibilità di affrontare la realtà della crisi a Livorno, dati reali alla mano, a partire da Eni e Delphi, per analizzare tutte le realtà in difficoltà. Nell’ultimo anno è diventato sempre più grosso il tragico filo rosso della crisi che collega in un’unica rete sempre lavoratori di industrie e attività livornesi. Dicevamo sopra una discussione vera e positiva. E poi positiva,  perchè si concluda con una posizione netta delle Amministrazioni.
Basta con le  ambiguità o  le politiche attendiste.
La provincia di Livorno ha lanciato il primo allarme in questa direzione ,insieme al Comune di Collesalvetti  : ora deve continuare su questa strada.
In questo momento riteniamo che la battaglia sia comune.
Il futuro dei lavoratori non è solo un problema dei comunisti nè del PD ; pertanto è il momento di condurre un’azione unitaria contro la crisi.
Questo per noi vuol dire portare i Consigli a  esprimere  un unico giudizio su tre punti fondamentali:
1- appoggio indiscusso alle lotte dei lavoratori;
2- richiesta a ENI e al Governo di bloccare la vendita ad uno speculatore finanziario quale Klesh e a qualunque altro soggetto  che non presenti un vero piano industriale di rilancio;
3- apertura immediata di un tavolo di crisi per la città di Livorno che veda protagonista Regione e Governo e abbia lo scopo di dare risposte concrete ai lavoratori.

Il Governo deve essere richiamto alle sue responabilità senza mezzi termini. Ricordiamo che ad esempio nella vicenda ENi il Governo decide molto più di quanto voglia far credere. Esso è proprietario del 30 % delle Azioni! Se il PDL ,come dichiara, è dalla parte dei lavoratori , dovrà sostenere queste proposte e mostrare di saper convincere il Governo a operare per il bene della città di Livorno.
Attualmente abbiamo dei dubbi che ciò accadrà,  visto il ruolo del Governo e le posizioni della destra locale sulla vicenda ENI, così come sulla vicenda Delphy. Ci sembra di aver davanti una destra bravissima a sollevare polveroni e a speculare sulle paure dei cittadini, ma inesistente e priva di peso, a Livorno come a Roma, quando si tratta di risolvere i gravi problemi economici ed occupazionali del territorio.

Aldo Manetti, Consigliere Regionale PRC
Paolo Marini, Consigliere Regionale Pdci
Michele Mazzola, Consigliere Provincia Livorno
Silvio Lami, Consigliere Provincia Livorno
Tiziana Bartimmo, Consigliere Comune Livorno
Lorenzo Cosimi, Consigliere Comune Livorno
Alberto Benedetti, Vicesindaco Comune Collesalvetti