21 gennaio 2022: iniziativa per i 101 anni dalla fondazione del PCI

Venerdì 21 gennaio 2022 ricorre il 101° anniversario della fondazione del PCI, avvenuta nella nostra città quando la frazione comunista abbandonò il congresso del Partito Socialista Italiano che si stava svolgendo al teatro Goldoni, per spostarsi al teatro San Marco e lì dar vita al Partito Comunista d’Italia – Sezione della Internazionale Comunista; nel 1943 la formazione avrebbe adottato il nome di Partito Comunista Italiano.
Nell’anno trascorso, con la ricorrenza del centenario della fondazione, si sono svolte molte iniziative pubbliche e sono stati pubblicati molti libri ed articoli sulla storia del Partito Comunista Italiano e sulle sue origini ed importanza. Spesso però l’approccio è stato di “museificazione” di una esperienza che si vorrebbe da alcuni relegare al passato, mentre altri hanno criticato la scelta di scindersi dal partito socialista riformista per dare vita ad una formazione comunista autonoma. Questi non sono gli approcci coi quali noi guardiamo alla fondazione del Partito Comunista Italiano.
La storia del PCI fin dalla sua nascita ha avuto caratteri di importante originalità che lo hanno portato non a caso a diventare il “più grande partito comunista d’Occidente”; per inquadrare questi tratti di unicità e quali siano gli elementi utili per chi nel XXI° secolo fa politica nella sinistra comunista, anticapitalista e di alternativa – a partire dal pensiero gramsciano – abbiamo organizzato un incontro in videoconferenza venerdì 21 gennaio dalle 20:45 con gli storici Angelo d’Orsi (già ordinario di Storia del pensiero politico presso l’Università di Torino) e Paolo Favilli (già ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Genova) e con Gianluigi Pegolo (membro della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista). Titolo dell’iniziativa: “1921-2022: originalità e lascito della storia del PCI“.
A introdurre l’iniziativa sarà Marco Chiuppesi, segretario della federazione livornese, mentre a coordinare sarà Alessandro Favilli, il nostro segretario regionale. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina FB della federazione livornese; qui il link all’evento dedicato: https://www.facebook.com/events/294594019368280

L’invito a tutte e tutti è a pubblicizzare questa importante iniziativa ed a partecipare!

Saluti di Rifondazione al 17° congresso provinciale ANPI

Di seguito i saluti che il segretario della federazione livornese di Rifondazione Comunista, il compagno Marco Chiuppesi, ha portato al 17°congresso provinciale dell’ANPI a nome del partito.

Buongiorno compagne e compagni,
Sono onorato di essere qui a portarvi i saluti della federazione livornese del Partito della Rifondazione Comunista. Non è una frase di rito. All’ANPI crediamo si venga per dialogare, ascoltare ed imparare, e sono azioni importanti, oggi più che mai.

Leggendo il documento per il vostro 17° congresso nazionale, intitolato “Per una nuova fase della lotta democratica e antifascista”, trovo che è pieno, è intriso di quella memoria attiva della resistenza che negli anni vi ha reso promotori e protagonisti di molte essenziali battaglie democratiche e antifasciste; tra le molte forze che hanno condotto con voi queste battaglie, Rifondazione nei 30 anni della sua storia c’è sempre stata. Fra le più recenti ricordo la difesa della Costituzione nei referendum del 2016 e del 2020, e l’appello “Uniamoci per salvare l’Italia” del gennaio di quest’anno.

A seguito delle gravi vicende culminate nell’assalto fascista alla sede nazionale della CGIL, il 1°dicembre le forze che avevano promosso e sostenuto quell’appello hanno richiesto al governo Draghi lo scioglimento immediato delle organizzazioni neofasciste e una forte politica di contrasto a nazismi, fascismi e razzismi. Dispiace che questo appello vostro, nostro e di tante associazioni e partiti antifascisti sia ancora nei fatti inascoltato. E’ il segno ulteriore che ci aspettano ancora grandi sfide per la difesa dei valori in nome dei quali oggi siamo qui, e in nome dei quali ogni giorno siamo impegnati nelle comuni battaglie di democrazia.

Le forze che governano i paesi occidentali in questa fase, connotata da ricorrenti crisi economiche, dall’evidenza dell’insostenibilità ecologica del capitalismo, dalla sfida della pandemia globale, dalle crescenti disuguaglianze, queste forze sembrano affrontare quella che Gramsci chiamava “crisi di autorità”: la fase in cui queste classi dirigenti perdono il consenso popolare, e da classi dirigenti diventano mere classi dominanti, percorse da tentazioni autoritarie, con lo sdoganamento di posizioni antidemocratiche e neofasciste a sostegno del sistema economico capitalista.
Al tempo stesso le masse popolari sono percorse da fermenti irrazionalistici, antiscientifici, populisti e xenofobi, e anche qui i neofascisti cercano di ritagliarsi nuovi spazi di azione.
Ci aspettano grandi sfide per la difesa e per l’avanzamento dei valori di democrazia e antifascismo, per la difesa e l’avanzamento dei valori costituzionali.
C’è bisogno di una forza come ANPI, promotrice di dialogo, un baluardo, un ponte tra generazioni, una elevata autorità morale, quindi compagne e compagni, da parte del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, un saluto fraterno e i migliori auguri di buon congresso!

Marco Chiuppesi
Segretario Federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Comunicato sulle elezioni provinciali

Sabato 18 dicembre si svolgeranno le elezioni provinciali anche per la Provincia di Livorno.
Nel 2014 Matteo Renzi, allora primo ministro e segretario del Partito Democratico, con la legge Delrio ha svuotato questi enti locali di quasi tutte le loro competenze, immaginando di poterli poi cancellare del tutto con una delle varie misure della sua indecente “deforma” costituzionale.
La manomissione della Costituzione non riuscì, grazie all’esito del referendum confermativo nel 2016 il cui esito si deve anche all’impegno dei comitati del NO che hanno visto la nostra convinta partecipazione.
I Consigli Provinciali però da allora non sono più eletti direttamente dai cittadini, bensì da un corpo elettorale ristretto formato solo da sindaci e consiglieri comunali della provincia.
Questo assetto rappresenta un indebolimento della democrazia e della rappresentanza territoriale che può essere sanato solo ripristinando il voto diretto di primo livello con sistema proporzionale.
In considerazione di questa situazione, e considerando anche la situazione del quadro politico territoriale nel suo complesso, dove non vediamo la presenza di una lista provinciale connotata su posizioni di sinistra alternativa e di classe, le Federazioni di Livorno e di Piombino-Val di Cornia – Elba del Partito della Rifondazione Comunista non parteciperanno alle prossime elezioni provinciali e non daranno indicazioni di voto ai consiglieri comunali eletti nelle proprie liste, dedicando in questo periodo le proprie energie militanti ad altre iniziative come il contrasto dal basso alle politiche economiche del governo Draghi.

Approvato all’unanimità in seduta congiunta dal Comitato Politico Federale della federazione di Livorno e dal Comitato Politico Federale della federazione di Piombino – Val di Cornia – Elba del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, 12/12/2021

Fortezza nuova bene pubblico


Secondo il Il 28esimo rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia, pubblicato recentemente dal Sole 24 ore, la città di Livorno è all’ 86° posto tra i 105 capoluoghi di provincia italiani per verde urbano procapite. La città peggiore della Toscana, da questo punto di vista. Nel 2020 l’amministrazione ha messo a bando ed assegnato a privati la gestione della Fortezza Nuova, polmone verde del centro cittadino. Come Rifondazione Comunista abbiamo segnalato mesi fa le criticità di questa operazione, quando è stata preclusa la fruibilità delle aree designate come parco pubblico. I gestori dovrebbero avere come riferimento principale la natura pubblica e di aggregazione della Fortezza e non limitarne l’accesso e il godimento ai cittadini, mai. Quando, come è successo quest’estate, la Fortezza viene occupata da stand gastronomici e tavoli, o da palchi con le loro platee, e quando una volta smontati gli stand gastronomici si è proceduto a chiudere la struttura in orari arbitrari, allora di parco pubblico rimane veramente poco. Per questo Rifondazione plaude alla mozione presentata da Buongiorno Livorno ed approvata all’unanimità in Consiglio Comunale, con la quale si chiedono verifiche sulla gestione della Fortezza Nuova e su eventuali violazioni degli obblighi da parte del concessionario – violazioni che potrebbero permettere al Demanio di dichiarare decaduta la concessione.La Fortezza Nuova deve essere preservata nella sua natura di bene comune a vantaggio di tutta la cittadinanza: continueremo a vigilare sostenendo ogni azione vada in questa direzione e denunciando ogni situazione poco chiara.

Deliri novax omofobici e maschilisti del leghista Gasperini: dimissioni subito!

Il delirio novax, omofobico e fascista scritto su fb dall’esponente della Lega Gasperini mostra la reale natura del partito di Salvini. Le sue sono parole indegne di un rappresentante delle istituzioni. Per questo esponente leghista vaccinarsi – cioè fare il proprio dovere di cittadini – sarebbe un atto di vigliaccheria, una manifestazione di scarsa virilità. Il giovane che si vaccina non passerebbe l’esame di machismo leghista. I presidenti delle regioni del nord è ridicolo che chiedano misure anticovid più severe se è proprio il loro partito a fare propaganda contro la vaccinazione.
È gravissimo che un partito abbia scelto di farsi rappresentare da un personaggio del genere – noto per uscite simili – nelle istituzioni. I consiglieri provinciali vengono eletti da quelli comunali quindi Gasperini è espressione diretta di una scelta di partito. Dà l’idea di cosa sia la Lega il fatto che questo personaggio è stato anche assunto in parlamento come consulente legislativo. Capito chi elabora le leggi per la Lega?
Chiediamo le dimissioni immediate e il licenziamento di questo soggetto inqualificabile. 


Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Marco Chiuppesi, segretario della Federazione di Livorno di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Comunicato del Coordinamento No Carovita Day

Il corteo No Caro Vita Day, organizzato in maniera unitaria da forze della sinistra di classe, che hanno condiviso un percorso assembleare il cui scopo era rimettere al centro del dibattito politico cittadino le questioni dirimenti ed impellenti per le classi popolari, ha portato circa 700 persone a sfilare per la città, motivo per cui il coordinamento che lo ha organizzato si ritiene più che soddisfatto.

Era necessario dire basta ai licenziamenti, alle delocalizzazioni, alle liberalizzazioni del lavoro portuale tramite le autoproduzioni, agli aumenti di bollette, benzina, ai tagli alla sanità ed alla scuola, ricordando che questi sono i veri temi centrali su cui si dovrebbe far luce oggi, anziché distogliere l’attenzione per parlare di green pass e libera scelta dai vaccini, non curanti di una pandemia che, oltre ad aver fatto una strage (mai tanti morti dalla fine della seconda guerra mondiale fonte ISTAT), ha generato una crisi sanitaria prima, una economica dopo, ed una culturale conseguente. Una crisi economica messa, come sempre accade, dal governo Draghi sulle spalle delle classi subalterne. In città serviva quindi lanciare un messaggio dopo settimane in cui il centro rimaneva in ostaggio delle follie dei no green pass (alias no vax), momenti nei quali si poteva assistere a centinaia di persone che sfilavano capitanate da capipopolo che parlavano di pochi anni di aspettativa di vita per chi si è vaccinato, di persone trasformate in “fertilizzanti” dalla Big Pharma, quindi di libertà individuale – in barba a 130.000 morti e molte persone sul lastrico – come “valore universale”. Le nostre preoccupazioni sono invece quelle di chi oggi conosce bene la vera dittatura alla quale siamo sottoposti da sempre: quella economica! Quella che con questa pandemia ha evidenziato tutti i limiti del sistema liberista, il quale non ha fatto a meno delle logiche del profitto e della geopolitica (esercitata attraverso i brevetti) anche di fronte a quattro milioni di morti.
I diritti primari sono stati soppiantati dal mercato, nel lavoro, con le delocalizzazioni, le liberalizzazioni, il precariato e la lotta al ribasso nelle condizioni di lavoro e nei salari; nella scuola e nella sanità, con i tagli che vanno a favorire sempre di più le privatizzazioni; e dulcis in fundo, a ridosso di mesi di restrizioni, con l’aumento dei costi dei servizi e della benzina.
La bolla mediatica creata dal green pass, misura burocratica ipocrita ma avversata da partiti e sindacati con altrettanta ipocrisia, e senza la necessaria chiarezza, ha tutelato le pulsioni reazionarie ed individualiste che sono sfociate in manifestazioni imbarazzanti, le quali si sono contrapposte inevitabilmente alla tutela della salute pubblica. Il governo e Confindustria hanno spinto la vaccinazione solo per salvare la produzione e i profitti, esattamente come ha agito quando non c’erano i vaccini, lasciando le fabbriche aperte e gli operai senza i necessari DPI e facendo aumentare i contagi. D’altra parte, oggi non possiamo omettere che chi vuole togliere il green pass lo fa perché chiede libertà di scelta vaccinale, chiedendo di sostituire magari questi con i tamponi gratuiti e negando così i dati oggettivi che emergono confrontando il 2020 ed il 2021, considerato che oggi 95 ospedalizzati su 100 non hanno nessuna dose (!).
Se il nostro obiettivo quindi deve essere quello di tutelare la salute collettiva, per fare opposizione in maniera cosciente e sensata, ma soprattutto responsabile nei confronti delle stesse masse popolari e dei lavoratori, non dobbiamo far perdere di vista la necessità di indicare la vaccinazione come mezzo primario per uscire dalla fase pandemica, per la quale è necessaria una distribuzione globale libera da brevetti che hanno funzione di geopolitica, affinché anche nei paesi poveri si arrivi a una vaccinazione di tutti. Questa pandemia deve essere semmai un’occasione per rivendicare, oltre ad un rafforzamento della sanità pubblica, una ricerca ed una produzione farmaceutica pubblica, libera dalle logiche di mercato, oltreché un’informazione corretta libera da fake news e show TV condite di negazionisti. Quindi un piano vaccinale globale per evitare la formazione di varianti e di vedere intere popolazioni del terzo mondo dover aspettare il 2023 per ricevere la prima dose.

Un esempio che è arrivato, non a caso, da Cuba, isola affossata da più di sessant’anni di blocco economico, che nonostante questo ha sviluppato ben quattro candidati vaccinali, uno pediatrico, grazie ai quali questo 15 novembre potrà finalmente riaprire e salutare tutte le restrizioni. Questi sono gli esempi a cui dovremmo guardare, evitando opportunismi di sorta, politici o sindacali, questo era il messaggio politico che volevano lanciare, senza ambiguità. Motivo per quale, il corteo, come il manifesto, oltre a riportare il tema centrale, ovvero “no caro vita day”, riportava anche “altro che green pass e libertà individuale!”, quella libertà astratta e fittizia che è insita nella società liberista che non può essere in nessun modo accarezzata. Adesso che abbiamo riportato al centro del dibattito politico cittadino i temi che erano e saranno primari nelle classi popolari, ogni aderente, organismo e associazione continuerà la sua lotta nella medesima direzione sperando di aver dato un segnale unitario e necessario alla città.

COORDINAMENTO NO CAROVITA DAY