ALTERNATIVA REBELDE: CE L’ABBIAMO FATTA!

di Niccolò Gherarducci* e Simone Oggionni**

Si è  concluso da pochi giorni il primo campeggio comunista, anticapitalista e femminista, unitario tra i Giovani Comunisti/e e la FGCI, e il desiderio di ricominciare subito è forte.
Una settimana ricca di confronto e discussione sui principali temi della politica italiana e internazionale, dall’economia alla mafia, dalla crisi economica alle nuove forme con cui si manifesta oggi il fascismo, ma soprattutto una settimana di confronto sul percorso che intendiamo intraprendere per dare risposte concrete, nel conflitto sociale, a tutte queste problematiche.
Un percorso che, a nostro avviso, non può che essere unitario.
In tutti gli incontri, a partire dagli attivi (quello dei Giovani Comunisti e quello congiunto con la Fgci), è emersa chiaramente la richiesta di porre rimedio ad una divisione che oggi appare incomprensibile e ingiustificata soprattutto per chi, e sono molti, nel ‘98, aveva pochi anni e nemmeno si ricorda i fatti che portarono a quella scissione; unanime invece è la consapevolezza che così come siamo oggi siamo inadeguati.

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Presidio al Provveditorato

     

 

Terzo presidio:  Oggi a Livorno. I precari della scuola davanti al provveditorato.

 

I  COMUNISTI SONO AL FIANCO DEI PRECARI IN LOTTA E NE SOSTENGONO LE RIVENDICAZIONI

 

Da mesi i precari della scuola, docenti e ATA, si stanno mobilitando per la difesa del diritto al lavoro e della qualità della scuola della Repubblica.

Sul Governo grava la responsabilità dei tagli feroci che mirano a distruggere la scuola pubblica a tutto vantaggio delle scuole private.

A farne le spese sono i precari, licenziati in tronco dopo anni di servizio, gli insegnanti tutti, costretti a lavorare su aule sovraffollate e in condizioni impossibili, gli studenti, ai quali si nega nella sostanza si nega il diritto costituzionale all’istruzione.

Lo stesso governo artefice del massacro sociale e civile a danno della scuola in questi giorni sta dando luogo alla messinscena dei cosi detti “contratti di disponibilità “.

Una vera e propria truffa che punta alla pacificazione in cambio di pochi spiccioli, che discrimina da precari di seria A e di serie B, che producono trattamenti diversi tra precari di diverse regioni, che non da alcuna risposta né sul piano occupazionale né su quello della qualità della scuola.

PRC e PDCI chiedono perciò che gli assessori regionali al lavoro e all’istituzione abbandonino questa strada e si impegnino concretamente a sostenere le rivendicazioni dei precari per il ritiro dei tagli, il ripristino dei finanziamenti alla scuola statale e l’assunzione a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti.

Nell’immediato, il PRC e PDCI chiedono che venga garantito il lavoro a tutti i docenti e gli ATA licenziati attraverso la costituzione nelle scuole di un organico funzionale, necessario per ripristinare gli standard qualitativi pregiudicati dagli interventi del Governo.

Le Regioni non devono rendersi complici dell’inganno dei contratti di disponibilità.

LA SOLIDARIETA CON I PRECARI DELLA SCUOLA RICHIEDE POSIZIONI NETTE E ATTI CONCRETI.

 

Partito della Rifondazione Comunista

Partito dei Comunisti Italiani

Federazione di Livorno

 

 

Il Caso ENI

Terza giornata di presidio per i lavoratori dello stabilimento ENI. Oggi la direzione aziendale stava forzando la situazione, avevamo paura che crescesse la tensione, invece cosi non e stato.  E intervenuta la DIGOS tutto è stato chiarito  tra le forze dell’ordine e sindacati, il blocco continua.

 

Comunicato dei consiglieri e amministratori comunisti su ENI e Delphi

Le notizie di queste ultime ore su ENI confermano l’idea che sia indispensabile come prima cosa bloccare la vendita a uno speculatore finanziario, quale è Klesh. Abbiamo sempre sostenuto che questa vendita non garantisce una continuità allo Stabilimento e a quanto risulta dai giornali anche ENI comincia a rendersene conto. A differenza di quanto afferma la destra , che si affretta a legittimare tale compratore e a giustificare la completa assenza del Governo in questa partita, riteniamo che operino nel giusto le scelte di lotta che i lavoratori hanno fatto e le forme di protesta che stanno organizzando per i prossimi giorni.

L’impegno dei consiglieri comunisti nei prossimi giorni sarà quello di contribuire affinchè i consigli straordinari convocati per la prossima settimana costituiscano  un momento di discussione vera e positiva. Vera, nel senso che vi sia la possibilità di affrontare la realtà della crisi a Livorno, dati reali alla mano, a partire da Eni e Delphi, per analizzare tutte le realtà in difficoltà. Nell’ultimo anno è diventato sempre più grosso il tragico filo rosso della crisi che collega in un’unica rete sempre lavoratori di industrie e attività livornesi. Dicevamo sopra una discussione vera e positiva. E poi positiva,  perchè si concluda con una posizione netta delle Amministrazioni.
Basta con le  ambiguità o  le politiche attendiste.
La provincia di Livorno ha lanciato il primo allarme in questa direzione ,insieme al Comune di Collesalvetti  : ora deve continuare su questa strada.
In questo momento riteniamo che la battaglia sia comune.
Il futuro dei lavoratori non è solo un problema dei comunisti nè del PD ; pertanto è il momento di condurre un’azione unitaria contro la crisi.
Questo per noi vuol dire portare i Consigli a  esprimere  un unico giudizio su tre punti fondamentali:
1- appoggio indiscusso alle lotte dei lavoratori;
2- richiesta a ENI e al Governo di bloccare la vendita ad uno speculatore finanziario quale Klesh e a qualunque altro soggetto  che non presenti un vero piano industriale di rilancio;
3- apertura immediata di un tavolo di crisi per la città di Livorno che veda protagonista Regione e Governo e abbia lo scopo di dare risposte concrete ai lavoratori.

Il Governo deve essere richiamto alle sue responabilità senza mezzi termini. Ricordiamo che ad esempio nella vicenda ENi il Governo decide molto più di quanto voglia far credere. Esso è proprietario del 30 % delle Azioni! Se il PDL ,come dichiara, è dalla parte dei lavoratori , dovrà sostenere queste proposte e mostrare di saper convincere il Governo a operare per il bene della città di Livorno.
Attualmente abbiamo dei dubbi che ciò accadrà,  visto il ruolo del Governo e le posizioni della destra locale sulla vicenda ENI, così come sulla vicenda Delphy. Ci sembra di aver davanti una destra bravissima a sollevare polveroni e a speculare sulle paure dei cittadini, ma inesistente e priva di peso, a Livorno come a Roma, quando si tratta di risolvere i gravi problemi economici ed occupazionali del territorio.

Aldo Manetti, Consigliere Regionale PRC
Paolo Marini, Consigliere Regionale Pdci
Michele Mazzola, Consigliere Provincia Livorno
Silvio Lami, Consigliere Provincia Livorno
Tiziana Bartimmo, Consigliere Comune Livorno
Lorenzo Cosimi, Consigliere Comune Livorno
Alberto Benedetti, Vicesindaco Comune Collesalvetti

ENI continua il Blocco

Eni e il fondo a un passo dalla firma

Gary Klesch guida la trattativa a Stagno, la vendita è quasi fatta ?????

 

Seconda giornata di blocco alla raffineria ENI di Stagno.
L’iniziativa forte e determinata dei lavoratori sta mettendo in seria difficoltà l’operatività della raffineria che si sta avviando allo spengimento.
Si era sparsa la voce oggi del tentativo di forzare il blocco con alcuni camion scortati dalla polizia, la cosa poi è sfumata ed al presidio si parla di un contatto del ministro Scajola con il Prefetto per aver elementi sulla situazione.
I blocchi stanno ricevendo la solidarietà di tutta la città, ora occorre far crescere l’incisività delle lotte, allargando l’iniziativa per ottenere il blocco di ogni vendita da parte di ENI, depennando qualsiasi ipotesi di subentro del fondo d’investimento Klesh.
I 1000 lavoratori della raffineria tra diretti e indotto hanno bisogno di un serio piano industriale che garantisca il futuro produttivo degli impianti e, insieme, quello occupazionale di chi ci lavora.
Bisogna che la città, le forze politiche e sociali, le istituzioni, mettano da parte eventuali tentennamenti, e facciano cemento intorno alla lotta degli operai ENI, non è solo in gioco la vita di tanti uomini e donne e delle loro famiglie, ma le stesse prospettive economiche dell’intera area livornese e non solo.
Dobbiamo costringere il governo ad aprire un tavolo sulla situazione di crisi del nostro territorio, dobbiamo costruire relazioni con altre realtà che vivono la stessa nostra condizione di difficoltà, dobbiamo mettere insieme le idee per definire un progetto per l’uscita complessiva della città dalla crisi.
 
Sentiamo anche l’esigenza di dare voce alle tante lavoratrici e lavoratori di tante piccole aziende in crisi, ai precari ed ai disoccupati che oggi non hanno la forza di imporre l’attenzione generale sul loro dramma di un lavoro perso, di una cassa-integrazione senza prospettive, di un’aspettativa di futuro che si allontana.
 
Uniamo le vertenze di tutti i lavoratori, costruiamo una mobilitazione generale del territorio a sostegno del lavoro e del futuro per tutte e per tutti.

FIACCOLATA in memoria di Marcello Lonzi

FIACCOLATA

PER RICORDARE LA MORTE DI

MARCELLO LONZI

 

VENERDI’  11  SETTEMBRE 2009

LIVORNO

con la presenza di

Maria Ciuffi, mamma di Marcello

 

 

Ritrovo :

Livorno, Piazza della Repubblica  ore  20.30

 

Partenza :  Ore  21

 

Percorso : 

Via Grande, Piazza Grande, Via Pieroni, Piazza del Municipio, Via San Giovanni.

 

Termine :

Piazza dell’Unità d’Italia per essere ricevuti dal Prefetto.

 

 

 

Partecipa la

 

Senatrice Haidi Giuliani

Presidio Delphi 7 Settembre 2009

   

Oggi come promesso i Lavoratori della Azienda Livornesi Delphi hanno allestito il presidio permanente davanti al Comune. Voglio ricordare che la Delphi ex costola della SPICA insieme alla TRW Italia, aveva 400 dipendenti, il sindacato e l’amministrazione continua a ripetere di 150 posti di lavoro a rischio, la verità e che molti dipendenti si sono arrangiati da soli, altri invece sono stati collocati in altre aziende come la TRW Italia, Pierburg, e altre. Dobbiamo considerare che tutte le aziende del nostro territorio da anni continuano a tagliare posti di lavoro, quindi i lavoratori che dalla Delphi sono stati integrati in altre aziende non fanno aumentare l’occupazione. Questo significa che per prendere 10 operai Delphi prima l’azienda ne a mandati 20 in mobilità. Totale, la Delphi rimane con 400 posti di lavoro in meno sul nostro territorio.

Registrazione, Lavoratori Delphi con le OSS e Sindaco Cosimi