Dai Rosemberg a Mumia Abu Amal: ovvero, quando la democrazia americana è affidata alla cure del boia

di Sergio Ricaldone

da L’ERNESTO

E’ passato più di mezzo secolo, ma quel tragico giorno di 55 anni fa rimane indelebile nella memoria di quanti l’hanno vissuto.

19 giugno 1953, prigione di Sing Sing (New York). Sono da poco passate le 20.00, quando Julius Rosemberg, prima, e sua moglie Ethel, subito dopo, vengono uccisi da una scarica elettrica da 2000 volts c.c. a “nome del popolo americano”. Straziante l’agonia di Ethel: occorsero 20 interminabili minuti e tre micidiali scariche prima che il suo cuore si fermasse.

Difficile dimenticare quelle lunga giornata trascorsa nella vana attesa che la mano del boia fosse fermata. La tragica vendetta degli apparati di potere contro i Rosemberg doveva essere consumata ed avere un grande impatto simbolico: la Casa Bianca, e i centri del potere politico erano pronti a fermare con ogni mezzo il dilagare del comunismo nel mondo. A Milano erano le due di notte quando a Sing Sing furono chiusi i circuiti della sedia elettrica. Come in molte altre città europee, eravamo migliaia a presidiare ancora le vie del centro cingendo d’assedio il consolato USA. Giovani, donne, vecchi e bambini attendevano da ore nella vana speranza di un gesto di clemenza. Poi, un gelido cupo silenzio, seguito da molte lacrime e carico di collera, pose fine a quella drammatica notte.

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Segretario del Partito o Partito del Segretario?

di Enzo Jorfida

E’ questo l’interrogativo che sorge quando si assiste alla personalizzazione della politica. E mentre nel primo caso la Politica si scrive con la “P”,nel secondo caso la scrivo con la“p”. L’americanizzazione del modo di fare politica sta anche in queste modalità. Tutto dipende dal “capo”,anche il Partito, che così non cresce, diventa solo un”ripetitore” del verbo del “capo”.
Si vuol far passare l’idea, già presente nel corpo elettorale sia di destra che di centro, che quando il “popolo” vota. si tratti di un Comune, di una Regione o Provincia, dello Stato o di un Partito, non ha importanza il “collettivo” (consiglio comunale, provinciale o regionale, del Parlamento o di un organismo di Partito) ma bensì l’individuo che sarà posto al vertice di quell’organismo collettivo, che nei fatti viene depauperato dei suoi compiti, prerogative, piccole o grandi che siano.
Il “comune” scompare e prevale, solo e in solitudine,“l’io”.
No, non è questo quello che abbiamo deciso al momento di costituire il PRC, prima Movimento per la Rifondazione Comunista e poi Partito della Rifondazione Comunista.

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Almirante con tutti gli onori

di Andrea Fabozzi

su Il Manifesto del 29/05/2008

Omaggio della camera dei deputati al fondatore del Msi. Fini: difesa della razza vergognosa, ma fu un pacificatore. L’ossequio di Violante.

Un padre della patria forse è ancora troppo, ma un uomo politico che ha «reso più salda la democrazia italiana», «intuito il valore della pacificazione nazionale» e «difeso le istituzioni» quello sì, quello fu Giorgio Almirante. Almeno nella lettura di Gianfranco Fini che di Almirante fu il delfino e che si è trovato ieri nel ruolo d’onore, presidente della camera dei deputati, per poterlo celebrare a vent’anni dalla morte. La Fondazione della camera, guidata da Fausto Bertinotti in quanto ex presidente di Montecitorio, ha presentato la raccolta degli interventi parlamentari di Almirante, onore fin qui toccato a politici come Sandro Pertini, Concetto Marchesi e Bettino Craxi. Difensore delle istituzioni ma anche, ha riconosciuto sempre Fini in aula alla camera, autore di pensieri «certamente vergognosi».

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Se i Fini sono doppi

di Tommaso Di Francesco

su Il Manifesto del 30/05/2008

È un revisionismo storico attivo, spesso anche violento e che si avvale ora del sostegno del governo di destra. IMpegnato in uno scontro dalla doppia finalità: sulla memoria e sul presente. Un momento delicato e doloroso, non esente da note tragicomiche. Come giudicare diversamente infatti il ruolo del presidente del parlamento Gianfranco Fini che, nello stesso giorno, dichiara vergognose le affermazioni sulla razza del suo mentore nel Msi, Giorgio Almirante.
Affermazioni che più semplicemente definiremmo come fasciste.

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Scarichi Solvay, esposto alla Procura

ROSIGNANO – Medicina Democratica ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica relativo agli scarichi Solvay.
“Le questioni che si pongono con il presente esposto sono le seguenti – scrive Maurizio Marchi – la società Solvay di Rosignano, non rispettando gli impegni formalmente sottoscritti con l’accordo di programma del luglio 2003, ha arrecato danno alla salute pubblica e all’ecosistema marino, continuando nello scarico di solidi sospesi e di mercurio, oltre i limiti dell’accordo per i solidi, ha ricevuto illecitamente finanziamenti pubblici legati al programma di riduzione degli scarichi, non rispettato, di cui all’accordo citato, ha costruito un nuovo impianto (elettrolisi a membrana) senza un’adeguata preventiva bonifica del sito inquinato, come previsto dalla legge, dato che il rispetto dell’accordo citato era la condizione indispensabile per ottenere l’autorizzazione in deroga agli scarichi a mare, effettivamente concessa dalla Provincia di Livorno nel gennaio 2000 e reiterata nel 2004.
Il non rispetto dell’accordo rende automaticamente illegale lo scarico di solidi sospesi in mare oltre i limiti di legge, dal 2000 alla data odierna.
Dalla relazione relativa al 2° semestre 2007 risulta che a fine 2007, gli scarichi Solvay in mare ammontavano ancora a 148.359 tonnellate annue”.

Canzone Del Maggio

di Fabrizio De Andrè

Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.

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