Verona, dove il Carroccio si tinge di nero

di Paola Bonatelli

su Il Manifesto del 03/06/2008

Stefano Torre, di Fn, complice degli assassini di Nicola Tommasoli, è solo l’ultimo esempio dei legami tra Lega e estrema destra

Furono due giovani legati a Forza Nuova ad accompagnare nella fuga in Austria Nicolò Veneri e Federico Perini, due dei cinque aggressori di Nicola Tommasoli, il ventinovenne veronese morto un mese fa per le lesioni subite senza essere mai uscito dal coma. I due nuovi indagati, l’accusa è di favoreggiamento, hanno 19 e 25 anni, e del più giovane non è stato reso noto il nome. L’altro è Stefano Torre, capolista di Forza Nuova in circoscrizione, non eletto ma indicato successivamente come membro della Commissione Politiche giovanili della circoscrizione nientemeno che dalla Lega Nord. Così, mentre il Tribunale del riesame, cui avevano fatto ricorso i legali di quattro dei cinque giovani, detenuti nel carcere di Montorio, rende note le motivazioni del rigetto dell’istanza – i cinque, secondo i giudici, non avevano intenzione di uccidere ma «malgrado la loro giovane età presentano profili preoccupanti che palesano pericolose e incomprensibili inclinazioni alla violenza» – la città, o meglio la sua parte «sana», si interroga sui legami tra la Lega, che con Flavio Tosi al 61% ha stravinto le scorse amministrative, e le destre più o meno estreme. Niente di nuovo, dice chi studia e denuncia da anni il fenomeno che unisce Carroccio, destre (istituzionali e radicali) e integralisti cattolici in una trama tanto evidente quanto misconosciuta. Eppure, dato che stavolta c’è scappato il morto, qualcosa potrebbe cambiare anche nella percezione di chi ha votato per la «sicurezza» di Tosi e camerati.

Una storia lunga, che inizia nel fatidico 1995, quando l’allora maggioranza di centrodestra votò tre mozioni omofobe, mai ritirate, che bocciavano le risoluzioni dell’Europa per il riconoscimento dei diritti delle persone con diverso orientamento sessuale. I dialoghi svoltisi allora in consiglio comunale tra leghisti, aennini e cattolici Ppi saranno oggetto di uno spettacolo teatrale realizzato da Elio Germano che sarà presentato alla Sapienza il 5 giugno prossimo.
Tra il 1998 e il ’99 la Lega ospita ai suoi cortei la Fiamma e la cortesia viene ricambiata. Alla manifestazione nazionale della Fiamma contro l’immigrazione e la società multietnica (marzo ’99) partecipa anche il Veneto Front Skinhead. Flavio Tosi ci va con il suo cane. A «smentire» i legami tra la curva dell’Hellas e i fascio-razzisti, nel giugno ’99, quando l’Hellas va in A, un gruppo di tifosi fa caccia grossa al «nero» in piazza Bra. Per festeggiare. Sempre durante una festa dell’Hellas, nel luglio 2005, viene accoltellato un simpatizzante del csoa La Chimica. Tosi un paio di mesi dopo va in carcere a trovare gli aggressori.
Nel maggio 2000 alcuni militanti di Forza Nuova e il presidente della commissione sicurezza della 1° circoscrizione Massimiliano Stancanelli (An) prendono a bicchierate in faccia un ragazzo uscito da un concerto punk. Stancanelli è anche fra i partecipanti alla «rissa» avvenuta nel novembre 2007 a Veronetta, in cui resta ferito con danni permanenti ad un occhio Luca Perini, figlio del capogruppo del Pcdi in consiglio comunale Graziano. L’1 dicembre 2000 Roberto Bussinello, avvocato difensore di due degli aggressori di Tommasoli e legale di tre quarti della destra radicale italiana (e non solo), e Alberto Lomastro, che fu indagato (insieme a Yari Chiavenato, attuale dirigente di Forza Nuova) per il manichino di colore impiccato allo stadio Bentegodi nell’aprile ’96 – la «protesta» riguardava l’acquisto dell’olandese (di colore) Ferrier – indicono una conferenza stampa in municipio con la partecipazione di Roberto Fiore, per dare notizia del loro passaggio da Fiamma Tricolore a Forza Nuova. Flavio Tosi, attuale sindaco di Verona, firma la richiesta per la sala stampa. Lomastro nel 2006 passa alla Lega. Nel gennaio 2001 Giorgio Bertani, editore rosso-verde, viene aggredito da Gabriele Cristiano, membro della band nazirock dei Gesta Bellica, oggi indagato per il pestaggio di tre parà meridionali dopo il corteo della destra radicale (15 dicembre 2007), a cui partecipa anche Flavio Tosi con un paio di suoi assessori. Sempre nel gennaio 2001, al processo che vede imputati una quarantina tra militanti e simpatizzanti del Veneto Front (parecchi difesi da Bussinello), poi annullato per incompetenza territoriale e trasferito a Vicenza, Flavio Tosi è l’unico esponente politico che si presenta per assistere al dibattimento. Ma il colpo grosso resta l’elezione di Andrea Miglioranzi, della Fiamma, ex skinhead e bassista dei Gesta Bellica, oggi capogruppo della lista Tosi in consiglio comunale, già condannato a dieci mesi per aver «assistito» al pestaggio di uno skin antirazzista nel 1996.