Appello per la Costituzione del FORUM LIVORNESE “SICUREZZA, DEMOVRAZIA E GIUSTIZIA”

APPELLO per la Costituzione del FORUM LIVORNESE “SICUREZZA, DEMOCRAZIA e GIUSTIZIA”

In questo difficile, complesso e drammatico momento storico della società italiana in cui la crisi economica internazionale si è abbattuta sul nostro paese, già in una situazione profondamente deteriorata, la decisione del Governo di lanciare le ronde come antidoto alla violenza diffusa, riteniamo sia un errore gravissimo, di cui potremmo pagare tutti e tutte le conseguenze pericolosamente imprevedibili. In questo modo, infatti, ciascuno si può sentire legittimato a farsi, in qualche modo, giustizia da sè e per sè, magari segnalando o incolpando arbitrariamente il presunto nemico di turno ( l’immigrato, il rom, il diverso, ecc.) fino ad arrivare a innescare, in una escalation di irrazionalità, una catena incontrollata di odio e ritorsione, anche violenta. Detto ciò, non vogliamo certo tacere sul fatto che esistono situazioni di violenze diffuse che sono diventate allarmanti e preoccupano ogni giorno sempre di più i cittadini che, ormai in preda all’esasperazione, accettano qualsiasi soluzione sostitutiva della sicurezza democratica, anche la scorciatoia irresponsabile delle ronde. Per queste ragioni, convinti che sia meglio prevenire il sorgere della violenza, piuttosto che curarne i danni, promuoviamo il FORUM LIVORNESE SICUREZZA, DEMOCRAZIA E GIUSTIZIA, per affrontare le radici economiche, sociali e culturali della violenza , attraverso metodi legali adatti a contrastarla e attraverso soprattutto una campagna informativa ed educativa di prevenzione che richiami in primo luogo il ruolo fondamentale dei presidi istituzionali dello Stato di Diritto e della democrazia partecipativa (forze politiche, sociali, sindacali,ecc) ma anche dei suoi strumenti operativi, quali le forze dell’ordine. I promotori del FORUM fanno appello a tutti i cittadini e le cittadine coscienti dei pericoli per la democrazia, derivanti dal diffondersi delle ronde cittadine. Per vivere in una città più sicura, solidale e democratica aderiamo in massa e partecipiamo alla riunione COSTITUTIVA del FORUM che si svolgerà

LUNEDI’ 9 MARZO Ore 21

 

 

CIRCOSCRIZIONE N. 4 Via Menasci, 2 – Livorno

Reportage da BEIRUT 16-19 gennaio 2009

  

FORUM INTERNAZIONALE: PER SOSTENERE LA RESISTENZA ANTI-IMPERIALISTA DEI POPOLI E LA COSTRUZIONE DELLE ALTERNATIVE ALLA GLOBALIZZAZIONE

Visita ai campi profughi palestinesi di Sabra e Shatila
di Massimo De Santi Pres. CIEP  e Giovanna Pagani Pres. On WILPF Italia

Partecipare al Forum Internazionale di Beirut è stata un’importante opportunità storica, politica, culturale  e umana.
Erano i giorni in cui volgeva al termine la feroce aggressione militare di Israele alla popolazione della striscia di Gaza e quel meeting è stato un osservatorio particolare dell’ennesimo dramma vissuto dal popolo palestinese, proprio perché potevamo esserne i testimoni da un’altra prospettiva, arricchita dalla  versione dei fatti  dei diretti interessati, tra cui anche gli Hezbollah e Hamas, oltre che i protagonisti della resistenza in Iraq e in Libano dopo l’ultima aggressione di Israele del 2006. Possiamo assicurare che di fronte agli occhi  dei bambini palestinesi di Sabra e Shatila che ci guardavano con curiosità e speranza,  ai  racconti delle persone torturate nel carcere di Abu Ghraib in Iraq e alle testimonianze   della quotidianità di anni di guerra e aggressione, i filtri mentali  della subdola equidistanza europea, i pregiudizi culturali  verso il mondo islamico e l’arroganza della cosiddetta democrazia occidentale appaiono un crimine. Un crimine perché  consente le drammatiche sofferenze di popoli,  condannati alla non vita, dal cinismo politico–militare di strategie imperialiste di stampo nazi-fascista che agiscono impunite,  seppure viviamo nell’epoca che dovrebbe essere quella dell’ONU e del Diritto Internazionale. Leggi tutto “Reportage da BEIRUT 16-19 gennaio 2009”

Basta con le aggressioni fasciste

Comunicato stampa

Dopo l’ultima aggressione di stampo razzista avvenuta nel Comune di Rosignano, per precisione nella stazione ferroviaria di Castiglioncello, a danno di un cittadino indiano intendiamo esprimere le nostre considerazioni.
Il precedente pestaggio era avvenuto circa un mese fa, questa volta a farne le spese furono due clochard che dormivano sotto il cavalcavia davanti al supermercato Coop di Rosignano Solvay.
È intollerabile che in un Paese civile avvengano episodi del genere.
Il clima politico nazionale non fa altro che aumentare l’odio e il razzismo, è notizia di poche ore fa l’approvazione da parte del Governo del decreto che permette nelle nostre città le ronde.
È scandaloso che nel momento in cui dilaga la crisi economica si cerchino biechi escamotage, come quello della sicurezza che alimenta fenomeni analoghi a quelli avvenuti, per non discutere di questa in maniera approfondita e partecipata.
Le forze politiche democratiche prendano posizione in maniera determinata per sedare alla radice questi episodi, in particolare l’amministrazione comunale intervenga per dare luoghi sicuri e protetti dove queste persone possano vivere e dormire.
Sollecitiamo le autorità competenti affinché concludano nel più breve tempo possibile le indagini e possano consegnare alle autorità competenti i colpevoli di questi gravi episodi.

Il coordinamento provinciale livornese dei Giovani Comunisti\e

LA NOSTRA POSIZIONE SUL RIGASSIFICATORE OFFSHORE LIVORNO

 
       

Premesso che siamo favorevoli al gas metano come combustibile di transizione in una quota minima, per garantire il passaggio a una soluzione con fonti energetiche rinnovabili  per il nostro paese, dobbiamo invece contestare la filosofia che ha visto il Governo  spingere il paese verso la logica di hub (centro) del gas. Tutto ciò con lo scopo di far diventare l’Italia paese esportatore a scala europea e continentale, attraverso lo sviluppo dei rigassificatori (impianti che riportano il gas liquefatto a -163° C allo stato di  gas naturale,  attraverso un complesso e pericoloso sistema tecnologico). Tale logica, peraltro contestata da paesi europei come Francia, Germania e Inghilterra che operano nello stesso segmento di mercato.
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