Ecosocialismo o barbarie

Il consumo del suolo è parte di un problema più ampio relativo al rapporto tra esseri umani e natura: un rapporto nel quale la logica è di dominio, cieca rispetto alle conseguenze catastrofiche di metodi insostenibili di produrre, distribuire e consumare. Negli ultimi decenni un importante filone di pensiero marxista ha approfondito le tematiche ecologiste. Autori come Kohei Saito, John Bellamy Foster, Michel Löwy e altri hanno fornito importanti spunti all’ecosocialismo. Il capitalismo propone soluzioni di “transizione ecologica” che non spostano di una virgola i rapporti di produzione e sono meri palliativi. Solo una risposta rivoluzionaria a questi problemi può salvare il pianeta e, con esso, noi tutti. C’è molto da fare subito e a partire dai nostri territori: non basta opporsi agli scempi ambientali (anche se è doveroso, e siamo a fianco di chi combatte ogni battaglia in questo senso) o cambiare il proprio “stile di consumo”, bisogna anche organizzarsi per un cambiamento radicale che può passare solo per un ripensamento dell’intero sistema produttivo. Ogni manifestazione, ogni azione collettiva che metta assieme la difesa del territorio e la costruzione di una prospettiva di gestione democratica dell’ambiente è un passo importante.

Marco Chiuppesi – segretario federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista