Voto utile: antidoto a Rivoluzione civile!

 

 

Che noia! Tuttavia siamo costretti a parlare ancora di voto utile, (o “inutile”, secondo quello che va raccontando Matteo Renzi, degno erede di Walter Veltroni). Prima di entrare nella “cronaca” delle rappresentazioni indecorose del sindaco di Firenze, cerchiamo di capire bene quello che si cela dietro al tambureggiante messaggio affabulatorio riproposto dal Pd. Crediamo sia utile ricordare come già una volta (proprio grazie allo stesso Walter Veltroni) il “giochetto” del voto utile portò alla contemporanea vittoria di Silvio Berlusconi e al mancato ingresso in Parlamento della sinistra radicale (con il conseguente disastro che ben conosciamo!). L’interrogativo è rimasto aperto ad anni di distanza: ostacolare l’ingresso e la presenza in Parlamento di quella parte di sinistra che comunque avrebbe garantito (anche in caso di sconfitta) un contributo sicuro, non è stato forse come “regalare” già una volta il paese all’uomo che ha preparato la strada che ci ha portato al disastro attuale?  Quello fu il primo tentativo di strumentalizzazione politica fatta attraverso un messaggio fuorviante qual’è quello del voto utile. Vediamo oggi cosa sta accadendo… Anche un bambino capirebbe la situazione che vede Bersani fare di tutto per arrivare ad un accordo politico con la lista centrista di Mario Monti; cosa che, prima o dopo le elezioni, sicuramente avverrà. Non può essere diversamente, anche qualora il centrosinistra dovesse risultare vincitore dalle urne. La scelta sarebbe obbligatoria, sempre che, Bersani e soci, non vogliano ritornare a votare nel breve volgere del tempo. L’annuncio dell’intenzione di votare Ambrosoli al Pirellone dato da una parte dei centristi, ne è chiara dimostrazione; tanto che lo stesso Bersani si lascia andare a dichiarazioni affrettatamente ottimiste ma sicuramente indicative: “Può essere una svolta. Finalmente, fa breccia l’idea del voto utile. Utile per vincere”. Non contento, il candidato premier del centrosinistra salta ogni livello e sposta il discorso sulle politiche: “Bisogna far capire che la partita è tra il centrosinistra e Berlusconi. In Lombardia e in tutta Italia”.   Diverso invece (ma non in quanto a scopo finale) il tono usato da Renzi: “Si sono tutti arrabbiati dopo che ieri ho detto che il voto a Ingroia è un voto buttato via, allora lo dico meglio: è un voto che non serve a niente. E’ un atto di testimonianza. E’ tecnicamente un voto che agevola il tentativo di rimonta di Berlusconi”.  In realtà, sia il folcloristico sindaco di Firenze che il suo ritrovato “amico” Segretario, sanno  benissimo come le cose siano molto diverse (per non dire contrarie): più voti vengono dati a Rivoluzione civile e più vengono meno quelli dati a Berlusconi. Il problema di Renzi e del Pd è il “DOPO” elezioni.
La presenza di una sinistra alternativa crea problemi a chi vuol governare con Monti: questo è il vero motivo dell’ansia che attanaglia gli esponenti Democratici! Rivoluzione civile è nata con lo scopo primario di contrastare il liberismo montiano, e questo non può che essere visto come il fumo negli occhi. E se poi dovesse saltare ogni tipo di accordo con lo stesso Monti, che accadrebbe nel centrosinistra? …Altra dimostrazione di miopia politica di Renzi e soci. Per chi come noi, crede nel rilancio di una politica, “per e con la Gente”, non può fare certamente piacere leggere le bassezze che vengono portate avanti in queste occasioni da personaggi pubblici che si autoproclamano fautori del rinnovamento e del nuovo che avanza!  Pur di gettare discredito su Rivoluzione civile, Renzi attacca Ingroia ponendosi addirittura il problema del suo possibile ritorno in Magistratura: “Con quale credibilità poi un magistrato torna a fare l’arbitro imparziale dopo che si è impegnato in politica?” …Come se un magistrato non potesse avere una sua collocazione politica!?  Ma dove vive il sindaco Toscano? …crede di vivere nel paese di “Alice delle meraviglie”?  Apra gli occhi e si dimostri contento del coraggio e della trasparenza con la quale Antonio Ingroia ha fatto questa scelta!  Chissà perché, ma ci appare strano anche questo rinato feeling tra Bersani e lo stesso ex avversario delle primarie… Non per pensar male, ma non ci sarebbe davvero da meravigliarsi se questo fosse dovuto alla volontà di non compromettere l’amicizia, più volte sbandierata, tra il leader del Pd e Vendola… Renzi non è altro che un portavoce di un messaggio che viene veicolato con il chiaro intento di togliere tutti gli ostacoli che si trovano sulla strada della continuità con le politiche di Monti. Su questo Rivoluzione civile non fa sconti a nessuno. Lo fa senza fare proclami o promesse ad effetto, ma proponendo interventi sensati e raggiungibili. Il contesto è quello di una legge elettorale pessima che non garantirà una governabilità “serena”. Risulta quindi ovvio come, in questa realtà, un voto dato alla lista capeggiata da Antonio Ingroia, non solo sia utile, ma determinante per spostare gli equilibri che molto probabilmente verranno a formarsi.