Comunità di recupero di Livorno, Rosignano e Piombino, a rischio di chiusura!

 

  • Comunicato stampa PRC Livorno

 

La dinamicità degli avvenimenti socio-politici non permette a nessuno di esimersi da intervenire e dare un possibile e positivo contributo. La situazione in cui versa il sistema sanitario nazionale e la sua funzionalità sempre più messa in pericolo da una gestione del tutto aziendalistica, mal si concilia con lo spirito della riforma sanitaria di metà degli anni 70 è sotto gli occhi di tutti. Il crollo finanziario che ha investito in pieno il nostro paese e la riproposizione di politiche neoliberiste, ( politiche che  hanno creato la crisi e sviluppata), da parte del governo Monti non hanno permesso di invertire la rotta ma come avevamo previsto si è  ancor di più aumentato il debito pubblico  intaccando e demolendo in maniera strutturale settori strategici per lo sviluppo economico produttivo di ogni nazione, dal lavoro alla cultura al sociale. La paventata chiusura  delle comunità di recupero di Livorno, Rosignano e Piombino rientra questa ottica scellerata e dannosa .
Questo governo taglia  tutto quello che a rigor di logica non si dovrebbe tagliare e  relegando al ruolo di gabellieri per  conto dello stato gli enti locali. Infatti non si interviene per decurtare gli stipendi da capogiro di funzionari statali, non si interviene per ridimensionare in modo sostanziale le spese della politica o per azzerare i costi militari; al contrario; si tagliano servizi essenziali come altri per il sociale come ad esempio le comunità di recupero per tossicodipendenti e alcolisti, comunità che cercano con il proprio operato di reinserire nella società soggettività deboli che altrimenti non avrebbero un futuro e che uno stato di diritto e democratico dovrebbe garantire. Questa vicenda evidenzia quale concezione di stato sociale ha chi ci governa, non mi sento però di far ricadere le responsabilità solamente sul governo centrale, poiché anche il governo regionale ha le sue responsabilità come  le amministrazioni comunali non dobbiamo sottacerlo. Ci dicono che occorre fare sacrifici che siamo tutti sulla stessa barca; non è così, c’è chi ha la barca e chi un piccolo canotto se va bene, così è la realtà dico questo perché in un momento delicato  di tale genere dove si decurta molti servizi al contempo qualche dirigente si aumenta pure gli stipendi ed è del tutto inaccettabile.  Pertanto, ancora una volta l’accelerazione che l’ASL 6 di Livorno ha su questa evento( come sul nuovo ospedale) qualifica sempre di più in modo negativo il proprio operato per quanto concerne i rapporti con i lavoratori ASL e le organizzazioni sindacali,  la gestione della sanità e del sociale nella nostra zona; senza dimenticare quale sorte spetterà alle persone ospitate in queste strutture di recupero e che hanno intrapreso un percorso riabilitativo nonché i 20 lavoratori delle cooperative che effettuano il servizio, comunque questa come altre lotte per il diritto universale alla salute o divengono lotte di tutta la città oppure c’è il rischio fondato che ci troviamo di fronte alla solita battaglia di retroguardia e per chi vuol costruire un mondo diverso basato sulla solidarietà e su una socialità strutturale non è assolutamente  consentito.

Lorenzo Cosimi
Segretario PRC Federazione di Livorno