Negozi aperti il 25 aprile: amarezza e contrarietà da parte dell’ANPI livornese

di Franco Frediani *

Crediamo sia doveroso aprire un momento di riflessione per sottolineare, non senza contrastarla, la deriva revisionista e conservatrice che caratterizza il momento politico-storico che stiamo attraversando, sia nel paese che nella Nostra città. Il riferimento è chiaramente rivolto alla giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, che da tempo viene osteggiato e boicottato dalle destre italiane. Ricordare il Suo significato potrebbe sembrare superfluo, e lo è, almeno per Noi Comunisti. Purtroppo non è così per altri, e la cosa che ci rattrista maggiormente è vedere come, tra le forze politiche che tendono a indebolire  l’importanza di  questa ricorrenza piuttosto che rilanciarla, vi siano quelle stesse forze democratiche che amministrano la Nostra città.
Di seguito mettiamo a conoscenza tutti coloro che ci seguono, riguardo la posizione espressa dal comitato esecutivo dell’ANPI livornese in occasione delle decisioni assunte dalla stessa Amministrazione comunale di Livorno.

Il comitato esecutivo dell’ANPI ha appreso dalla stampa di Sabato 31 Marzo  la decisione, assunta con delibera dell’amministrazione comunale di Livorno, dell’apertura dei negozi in occasione del 25 Aprile, festa della Liberazione nazionale.
l’ANPI aveva chiesto, con una lettera del Febbraio scorso indirizzata all’Amministrazione comunale,  alle associazioni dei commercianti ed ai sindacati,  di inserire il 25 Aprile tra le giornate festive nel calendario d’apertura dei negozi. Si è deciso diversamente e questo provoca nella nostra associazione amarezza e viva contrarietà.  
Vorremmo, al contrario apprezzare pubblicamente la posizione che, a seguito della nostra richiesta, è stata manifestata con una lettera all’ANPI, dal presidente dell’ Unicoop  Tirreno Marco Lami che si è impegnato per la chiusura dei negozi Coop per il 25 Aprile e 1° Maggio “indipendentemente dal comportamento delle altre aziende concorrenti” sottolineando l’importanza di queste  ricorrenze civili ai fini della coesione sociale e dei valori che esse esprimono.
Il 25 Aprile, infatti, non è la festa dell’ANPI alla quale stare a fianco, ma rappresenta la data nella quale, con la liberazione dell’Italia dal nazifascismo al prezzo di sacrifici inenarrabili, si rese possibile la democrazia, la nascita della repubblica e la costituzione e, con esse, le nuove istituzioni democratiche a partire da quelle più vicine ai cittadini.
Ci rendiamo perfettamente conto che l’affermazione di questi valori che stanno a fondamento stesso della nostra società non è dato una volta per tutte. Comportano, al contrario,  un’impegno costante sul piano politico e culturale che è la ragione stessa dell’esistenza dell’associazione dei partigiani e per il quale continueremo, senza soste, a lavorare.

* Direzione PRC Livorno