Unioni di fatto

Finalmente dopo averne tanto parlato, siamo arrivati in Consiglio Comunale a approvare l’istituzione di un registro per le unioni di fatto, come del resto già in molti Comuni d’Italia.

Peccato che qualcuno si risenta, questo è un importante passo verso il riconoscimento delle coppie di fatto, considerando che anche nel nostro paese numerose coppie preferiscono ormai la convivenza al matrimonio, come nuova forma di vita comune .La società cambia e bisogna adeguarsi come è successo ad altri paesi d’Europa.

E’ bene ricordare che le unioni di fatto non devono necessariamente interessare solo la sfera individuale sessuale, ma semplicemente anche la stabile convivenza tra due persone, ad es. anziane, amici, amiche, che decidono di passare insieme la loro vecchiaia, anche senza essere per forza legate da un rapporto amoroso, convivenza questa che rappresenta una nuova ed adeguata forma di solidarietà sociale. Non si chiede quindi di entrare in contrasto con la famiglia così come è garantita e riconosciuta dall’art. 29 della costituzione, ma solo di cominciare un percorso di tutela e riconoscimento di altre forme di convivenza.

Questa è una prima chiave di lettura, è chiaro che l’estensione dei diritti, punto fondamentale di questa richiesta di istituzione del registro delle unioni civili, viene per forza a coniugarsi con i diritti di LGBT, verso un superamento delle discriminazioni delle coppie con diverso orientamento sessuale. E’ quindi un segnale chiaro e forte di laicità e di comprensione delle problematiche sociali che rappresenta un primo passo verso ogni forma di discriminazione nei confronti di persone con diverso orientamento sessuale. Bisogna cominciare a impostare una visione culturale basata sui diritti della “persona”, senza inserirla, la persona umana, in categorie che risentano di stereotipi, pregiudizi, forme di esclusione e discriminazione. Bisogna dare un segnale chiaro e forte di laicità, ce lo ricorda anche la normativa europea, in particolar modo la 2006/54 che riguarda la parità fra i generi e definisce in modo chiaro e inequivocabile il divieto di discriminazione nei confronti delle persone di diverso orientamento sessuale, bisogna cominciare ad affrontare con spirito fortemente laico e democratico le sfide che i cambiamenti e l’evoluzione sociale continuamente ci pongono, contro una destra incapace di modernizzarsi e di mettersi al passo con una cultura laica e decisamente progressista., quindi norme che superino la discriminazione delle coppie omosessuali nell’erogazione dei servizi.

Questo quindi può essere anche nella nostra città uno strumento che possa cominciare a promuovere una nuova sensibilità, che è chiaro che non può formarsi dall’oggi al domani, ma che deve alimentare una cultura sociale più aperta, verso la quale bisogna investire con convinzione.

Per la Federazione della Sinistra Tiziana Bartimmo