In risposta all’ennesima provocazione della destra

Bene ha fatto la conferenza dei capigruppo a respingere la richiesta di utilizzo della sala del Consiglio Comunale per la presentazione del libercolo di Antonio Carioti, nuova perla del revisionismo storico e culturale che sta attraversando l’Italia.

Questa richiesta è l’ennesimo tentativo di trasformare i luoghi delle Istituzioni in luoghi in cui è possibile strumentalizzare pubblicamente la storia e piegarla in modo provocatorio alle esigenze politiche della destra. Oggi assistiamo quotidianamente ad attacchi rivolte alle idee di democrazia e libertà nate dalla resistenza e alle persone che continuano a seguirle. Quotidianamente si verificano aggressioni, accoltellamenti, attentati e minacce che in molte parti d’Italia vedono protagonisti gruppi neofascisti contro i comunisti e la sinistra antagonista. Tutto ciò è il segnale chiaro di una grave emergenza democratica a cui tutti i partiti democratici devono cercare di rispondere prontamente e con fermezza.
Giova ricordare che il Comune di Livorno ha conosciuto l’oltraggio al Sindaco di Livorno, cacciato dal Palazzo Comunale nell’agosto del 1922 dalla violenza fascista e, in quegli stessi giorni, l’assassinio efferato di due consiglieri comunali comunisti, Pietro Gigli e Luigi Gemignani.
Ogni anno celebriamo la liberazione di Livorno a cui partecipano ipocritamente anche gli stessi promotori e sostenitori dell’iniziativa in questione. E la celebriamo davanti alla Lapide di Via Ernesto Rossi che riporta i nomi dei nostri concittadini assassinati o deportati dal nazifascismo.
Respingiamo, quindi, con forza e determinazione ogni tentativo di insultare le radici antifasciste della nostra città, la cui rinascita democratica si fonda sulla Resistenza, con questa ennesima provocazione a cui ci ha da tempo abituato la destra livornese.
E’ un fatto positivo che, diversamente da altrove, a parte qualche distinguo scoraggiante, le forze democratiche non sono cadute nella trappola della destra ed hanno fatto la scelta giusta di negare l’uso della sala consiliare.
In caso contrario, naturalmente i comunisti e ogni sincero antifascista si sarebbero mobilitati per evitare, dopo il sangue versato e le umiliazioni subite dalla città durante il ventennio, questo nuovo schiaffo alla memoria collettiva dei livornesi.

Alessandro Trotta (segretario prov.le PRC – LI)

Michele Mazzola (segretario prov.le PdCI – LI)