Sull’ospedale di Cecina

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Ospedale come un carciofo ?
Nel Gennaio del 2007, Rifondazione comunista accusava l’ASL ed i partiti della maggioranza comunale
di Cecina, di assecondare un progetto che sviliva il ruolo e le funzioni del laboratorio d’analisi e non solo
del nostro ospedale.
Dalla stampa locale del 02/02/2007, i partiti della maggioranza ( DS, Margherita, PDCI, e SDI )
ribadivano, “che la proposta dei vertici ASL di riorganizzare i laboratori d’analisi , non inciderà sulla
qualità dei servizi sanitari della nostra zona, non può essere assolutamente messa in discussione, ma che al contrario deve essere migliorata”.
Ed ancora “In questa logica ci sono punti irrinunciabili come: Potenziamento del Pronto soccorso e del Reparto di Ortopedia; attivazione del servizio di riabilitazione, delle guardie anestesiologiche e della terapia intensiva, salvaguardia dei livelli occupazionali; riduzione delle liste di attesa”.
Annunciavano spocchiosamente che Rifondazione Comunista sarebbe stata chiamata a darne conto nelle sedi opportune !
Sono passati dieci anni e stiamo ancora aspettando !
Purtroppo in questi dieci anni l’ASL ha potuto sfogliare il carciofo (come disse efficacemente tanto tempo fa e ripete ancora Don Reno), come ha voluto, visto l’accondiscendenza di fatto di troppi partiti! Pronto Soccorso basta con i colori, adesso diamo i numeri !
L’Assessora Regionale alla Sanità Saccardi ( in odore di futura Presidente Toscana ?), annuncia che dal 2018 i pronti soccorsi passeranno dai colori e daranno i numeri.
La Saccardi afferma pomposamente che nel cambiare tutta l’organizzazione si ridurranno i tempi d’attesa di tutti i pazienti ( questa favola l’abbiamo già sentita da anni per le liste di attesa annuali ). Ma se non verranno assunti stabilmente e definitivamente centinaia di dottori ed infermieri in tutti i reparti che sono già sotto organico, avremo la “turbata gattopardesca”, che forse diminuiranno le code ed i tempi di attesa dei pronti soccorsi, perché tanti malati faranno le code ed aspetteranno nei vari reparti dove sono stati indirizzati dal pronto soccorso !
Questa è una “furbata” che se non ci saranno tante assunzioni verrà presto smascherata!
“Non porgiamo l’altra guancia” ai politicanti ed i loro amici, ma piuttosto pratichiamo con delicatezza il versetto “occhio per occhio, dente per dente”.
Non facciamo sfogliare ancora il “ carciofo “ dell’ospedale, perché presto potremmo arrivare al torsolo !.

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Circolo di Cecina

In merito a quanto appreso sulla stampa inerente al parere positivo del sindaco di Cecina, Samuele Lippi, di delocalizzare la sala di emodinamica dall’ospedale di Cecina all’ospedale di Piombino, il circolo del partito della Rifondazione Comunista di Rosignano esprime dissenso e preoccupazione. Non solo la riforma della sanità della Ministra Lorenzin sta depauperando il sistema sanitario nazionale, che come garantito dalla costituzione deve permettere l’accesso alle cure a tutti/e ma vediamo che questa ha effetti direttamente sul nostro territorio: saremo spettatori dello smantellamento fisico di parti importanti o addirittura essenziali dell’Ospedale come per i casi delle problematiche connesse all’apparato cardiovascolare oppure alla insistente mancanza di personale all’interno dei reparti, che provocano problemi di posti letto e ritardi nelle visite specialistiche. Si capisce come la funzionalità di un ospedale, quando se ne inizia lo smantellamento fisico, vada annullandosi. In un territorio duramente colpito economicamente e con molte potenziali risorse non prese in considerazione come il nostro, urgerebbe una necessità e soprattutto una volontà di intenti fra i sindaci della Bassa Val di Cecina e una maggiore chiarezza. In questi ultimi anni la sanità più che un diritto è diventato un lusso. Noi ribadiamo che siamo stanchi di assistere al lento omicidio commesso da questa politica ai danni della salute pubblica e che la sanità deve essere pagata in base al reddito e accessibile, con tempi di attesa meno lunghi. Come è possibile ciò? Attraverso una politica che vada ad investire sulla sanità, ridistribuendo la ricchezza dove è veramente necessario, togliendo finanziamenti al privato rendendo la cosa pubblica veramente a portata di tutti/e.

IL DIRETTIVO DEL CIRCOLO DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA ROSIGNANO

Vertenza Porca Vacca: inaccettabile la risposta dell’azienda

Ebbene, la tanto attesa replica della proprietà del Porca Vacca alla mobilitazione cittadina è arrivata. Vuota, senza alcun riferimento a fatti e comportamenti specifici e quindi inutile ed autocelebrativa. Tutta tesa a difendersi da quelli che sembrano considerare meri attacchi ideologici. Dicono di essere un’impresa toscana fatta di toscani, che compete in un settore dominato da aziende straniere e che, nonostante ciò, rappresenta un fulgido esempio di successo al quale stentano loro stessi a trovare eguali. Evidentemente è un valore aggiunto essere sfruttati dalla propria gente nonché far finta di essere un piccolo David contro Golia, perché le cose non stanno così. Il mondo della ristorazione veloce è dominato da pochi, grandi, marchi internazionali, che agiscono però come franchising rispetto a medie e grandi società locali che arrivano a controllare spesso decine e decine di locali; e sono queste ultime a pagare i propri dipendenti ed essere direttamente responsabili delle proprie scelte imprenditoriali. Una di queste, la Arranger Consulting di Firenze, tra le altre cose, ha avuto uno sviluppo ancora più impetuoso del Porca Vacca, aprendo franchising Burger King in quasi tutte le città toscane in circa due anni. In questo settore, e basta leggere qualche volta il Sole 24 Ore, diverse aziende italiane stanno infine entrando con marchi propri e con altrettanto successo, come ad esempio i friulani Old Wild West.

La replica continua affermando che, sostanzialmente, la proprietà si toglie il pane di bocca per fornire alla collettività il “Progetto Porca Vacca” e che, se qualcuno ha goduto fino a questo momento, sono stati i dipendenti. L’azienda, continuano ad affermare, si difende solo da attacchi strumentali provenienti da chi vuole farli chiudere. E chi vuole farli chiudere? i dipendenti? il sindacato? i Partiti? Significa che dietro le nostre azioni c’è la longa manus di Mc Donald? Non è così, noi non vogliamo che il Porca Vacca chiuda, anzi. Vogliamo che si sviluppi: ma che si sviluppi in una direzione che porti reddito e dignità per i lavoratori, non certo verso la direzione in cui punta chi vorrebbe i dipendenti zitti e pronti ad accettare di tutto pur di lavorare. La verità è che la lotta degli ex dipendenti del Porca Vacca è una piccola Stalingrado per la concezione del lavoro nella nostra città.
Non è nei momenti di sviluppo che si delinea il futuro, ma in quelli di crisi. E’ quando il mondo che conosciamo arretra che si delinea quello che saremo, e noi non vogliamo essere gli schiavi del XXI secolo.
Vogliamo il reintegro dei dipendenti licenziati ingiustamente, che tutte le mansioni siano adeguate al contratto collettivo nazionale e che non si abusi di part-time o contratti a chiamata solo per tenere sotto ricatto i dipendenti. Tutto questo è stato consentito in nome di uno sviluppo che non c’è stato e non ci sarà. Quindi basta!

Francesco Renda
Segretario Federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Presidio al Porca Vacca
Presidio al Porca Vacca – Foto by Giacomo Bazzi

Lunedì 7 agosto dalle 19:00, presidio di fronte al Porca Vacca contro i licenziamenti

porca_vacca2 porca_vacca3 porca_vacca4 porca_vaccaLunedì 7 agosto dalle 19:00 ci sarà un presidio di fronte al “Porca Vacca” di Livorno. Invitamo tutta la cittadinanza a farsi sentire!

Assieme a tante e tanti livornesi, noi c’eravamo a febbraio, quando si protestava per una dipendente sospesa per un “like” su un contenuto Facebook sgradito ai padroni. C’eravamo a luglio quando lavoratori e lavoratrici si sono mobilitati contro gli atti discriminatori e intimidatori, i mancati inquadramenti e il mancato riconoscimento degli straordinari.
E ci saremo lunedì, per sostenere le vittime dei licenziamenti ritorsivi!

questo il comunicato degli Ex lavoratori licenziati Porca Vacca:

Noi lavoratori e lavoratrici del fastfood Porca Vacca che siamo stati licenziati il 31 luglio 2017, con questa lettera aperta vogliamo sensibilizzare tutta la nostra città sul vergognoso trattamento che i vertici aziendali ci hanno riservato. Non abbiamo fatto altro che rivendicare il rispetto della dignità e dei diritti di noi lavoratori.

Dallo sciopero di febbraio a oggi l’azienda ha licenziato tutti i lavoratori iscritti al sindacato e le nostre rappresentanze. Per questi motivi abbiamo deciso di indire un’assemblea pubblica dove chiediamo la solidarietà e la partecipazione di tutte le organizzazioni sindacali, delle forze politiche attive sul territorio, e di tutti i lavoratori e cittadini perché vogliamo dire basta alle aziende che sfruttano la crisi occupazionale della nostra città, offrendo lavoro a condizioni inaccettabili. Serve un dibattito vero su cos’è diventata l’offerta lavorativa in una città con una grande emergenza occupazionale, dove molti datori di lavoro, sfruttano la fame di salario offrendo condizioni inaccettabili.

La carenza di lavoro in questa città non può aprire le porte a uno sfruttamento senza regole e senza limiti.

Vi aspettiamo lunedì 7 agosto alle ore 19:00 davanti all’ingresso del Porca Vacca.

Ex lavoratori licenziati Porca Vacca

Raccolta materiali per il Donbass Antifascista

Forenza_donbassL’11 agosto c’è un concerto della Banda Bassotti a Viareggio. Invitano chi partecipa al concerto a portare generi di prima necessità (soprattutto cibo a lunga conservazione e medicine) che verrà poi portato con la Carovana Antifascista alle popolazioni del Donbass.
Per chi sta dalle nostre parti e l’11 agosto non va al concerto, ma volesse comunque contribuire alla raccolta di materiali, può portarli ogni pomeriggio da lunedì 7 a giovedì 10 presso il circolo Sorgenti di Via Modigliani – Livorno; ci occuperemo noi di fare arrivare venerdì alla Banda Bassotti il materiale.
Rifondazione Comunista partecipa con tante e tanti altri antifascisti alla Carovana della Banda Bassotti, ricorderete che per questa partecipazione a maggio il governo Ucraino chiese l’estradizione della nostra europarlamentare Eleonora Forenza accusandola addirittura di “terrorismo” per questa iniziativa concreta di solidarietà internazionalista!

Questo il materiale che invitiamo a portare al circolo Sorgenti, sulla base della lista diffusa dalla Banda Bassotti (e degli spazi a nostra disposizione per immagazzinamento / trasporto):
NO VESTITI!
Medicinali generici come antibiotici e aspirina, olio di semi o di oliva in latta o in plastica. Pappe per i neonati e le vitamine. Caramelle per i cuccioli e dolcetti per i veterani. Cereali, orzo da bere, riso. Latte in polvere. Tè. amuchina, Pasta Fissan. Cibo in scatola a lunga conservazione.

Vicini a Marcella, tacciano gli sciacalli

Rifondazione Comunista esprime la sua vicinanza a Marcella, l’attivista Asia-USB rimasta gravemente ustionata nell’incendio del suo alloggio nella torre della Cigna.
Lascia veramente senza parole che ci sia chi, come il PD, usa l’occasione di questo incidente per sortite sciacallesche contro chi è costretto alle occupazioni di immobili e per polemiche di bassa lega contro l’attuale amministrazione locale – che siamo i primi a chiamare in causa quando è il caso, ma che in questa occasione ci sembra davvero evocata a sproposito; anche se le amministrazioni avrebbero in questa situazione di emergenza abitativa uno strumento che a certe condizioni potrebbe evitare che i cittadini senza casa si pongano fuori legge, e cioè la requisizione. Troppo di sinistra, forse troppo rivoluzionaria?
Il PD, che ha amministrato la città fino al 2014, è come minimo corresponsabile dell’emergenza abitativa. Ha approvato cubature aumentando lo scandaloso rapporto tra case sfitte e famiglie senza un tetto. Non era e non è solo questione di mercato, ma di volontà politica, senza per questo mettere in dubbio il grande “dogma” della proprietà privata.
Ci sono stati e ci saranno i momenti per mettere in luce di chi sono le responsabilità politiche dell’assenza di risposte serie alle piaghe dell’emergenza abitativa, della disoccupazione, del precariato, dell’atrofizzazione delle politiche sociali, e allora chi oggi fa lo sciacallo se ne starà probabilmente con la coda tra le gambe; ma oggi per noi è soprattutto il momento di unire la nostra voce a quella di chi sta esprimendo solidarietà a Marcella e le augura una pronta guarigione.

Inaccettabili i licenziamenti al “Porca Vacca”

La vertenza del “Porca Vacca” è ormai diventata uno dei simboli della resistenza contro lo sfuttamento, la precarizzazione e l’arroganza che sempre di più sono protagoniste nei posti di lavoro ai tempi del job act. L’azienda ha da poco comunicato il licenziamento dei dipendenti che, lo scorso febbraio e luglio, avevano deciso di non restare inermi di fronte alle continue vessazioni che quotidianamente erano costretti a subire. Il motivo? di natura economica naturalmente! Peccato però che, già da un paio di settimane, l’azienda si fosse messa alla ricerca di nuovo personale per il proprio ristorante di Livorno.

Com’è possibile allora che senza vergogna ed alla luce di sole si menta così spuduratamente? Facile, la pura e semplice impunità totale! Impunità avallata dalla legge, Impunità nascosta dietro ai luoghi comuni sui lavoratori fannulloni (specialmente livornesi) Impunità dettata dalla subalternità totale dei diritti del lavoro al puro e semplice profitto. Perché in fin dei conti si sa… c’è la crisi e se non guadagnano gli imprenditori, non guadagnamo nemmeno noi… Peccato che gli imprenditori odierni abbiamo sempre meno a che fare con lo stile dei loro predecessori e che, il più delle volte, riescono ad avere reddito a sufficienza per sopravvivere quando falliscono, al contrario dei loro dipendenti.

Dobbiamo chiedere a gran voce che i lavoratori che oggi hanno licenziato vengano immediatamente reintegrati, non perché lo impone la legge ma perchè è giusto! Perché è inutile che i tanti porca vacca di turno si presentino con la loro pubblicità giovane e dianamica se io, mio fratello, mia figlia o tutti noi, abbiamo le vite distrutte dal nostro lavoro! Ci rimarebbe solo la soddisfazione di mangiare un panino moderno giovane e dimamico a qualsiasi ora del giorno e della notte, ma vuoi mettere quando non c’era il job act (e nemmeno tutti gli altri contratti precarizanti del PD) e ci mangiavamo il panino da Giovanni in via Ricasoli?