A quando il coprifuoco e la sospensione della Costituzione?

di  Alessandro Trotta

Questo Governo di centro-destra riesce a stupire per la capacità di proporre e di evocare l’inimmaginabile, neanche alle più fertili menti inventive.
Alcuni potrebbero pensare di essere alla “Sagra dell’Idiozia” se tutto ciò non avesse una intima e pericolosa coerenza.
L’obiettivo? Far crescere la paura, anzi il panico, della gente rispetto alla propria incolumità fisica e dei propri averi molto al di sopra di quanto giustifichino le circostanze. Come dimostrano anche i dati ufficiali in netta discesa: ad es. nel 2006 gli omicidi sono stati 621, 393 in meno rispetto al 1995, addirittura 1.280 in meno rispetto al 1991.
Da un lato, tutto ciò serve come cortina fumogena, per nasconderci le vere ragioni dell’insicurezza moderna: l’insicurezza per il proprio futuro.

Perché la casa non è più un diritto, ma un lusso.
Perché “l’Italia è una repubblica sul lavoro” più che l’articolo 1 della Costituzione, sembra uno scherno verso il popolo dei disoccupati, dei precari e degli sfruttati a cui si toglie la dignità del lavoro e nel lavoro.
Perché i salari nel nostro paese sono tra i più bassi in Europa, mentre le fortune dei proprietari balzano alle stelle, ben più di quanto abbiano fatto i prezzi ed il costo dei carburanti.
Perché cadono più morti sul lavoro in Italia che militari americani in Iraq ed Afghanistan.
Perché crescono le tariffe ed i profitti dei soliti noti e la libertà delle liberalizzazioni è tutta dei gestori: liberi di farti ingozzare, impuniti, ogni porcheria.
Perché siamo nelle mani del crimine organizzato del sistema bancario e dei grandi feudatari che controllano telefonia, energia, petrolio, commercio, e dettano la nostra resa senza condizioni.
Perché ciascuno di noi appare solo ed indifeso rispetto ai propri bisogni vitali insoddisfatti ed ai propri diritti negati.
Dall’altro lato, tutto ciò serve per poter stringere alla gente comune il cappio al collo di uno stato di polizia asfissiante, della logica della criminalizzazione preventiva di tutto ciò che possa lontana-mente tentare di alludere ad una diversa via d’uscita alla crisi che attraversa questo sistema econo-mico e sociale, rispetto all’ennesimo affondo autoritario,  conservatore e neoliberista che ci fa tornare indietro davvero (questa volta sì caro Veltroni!) agli anni ’50.
Mentre si abbona ai potenti la lesa maestà dei propri sporchi affari, bloccando le intercettazioni di magistrati ficcanaso.
Accanto a quest’ultima nuova-vecchia porcata, ecco la trovata di una vera e propria militarizzazione del territorio.
Dopo l’esercito nelle discariche e nei siti di interesse nazionale (sic!), ora i grigio-verdi a pattugliare le piazze nella “Guerra” (solo) contro il micro-crimine.
Non abbiano paura i sicari del capitalismo ed affarismo nostrano, questo non riguarda i Cantieri dove si muore, né le Cliniche di medici senza scrupoli, né i quartieri generali dei profittatori di stato e di mercato: non sono mica quelli i siti di interesse nazionale! Come non è emergenza la questione salariale, del caro-vita, degli sfratti!
Altrochè! Questa delega all’esercito dell’ordine pubblico rappresenta una roba pericolosa e classista, insieme ad un plateale atto di sfiducia verso le forze di polizia che forse un tale schiaffo non se lo aspettavano da questo Governo.
A quando il coprifuoco e la sospensione della Costituzione?
Ora basta! Riprendiamo la capacità di indignarsi di fronte a questo scempio e costruiamo un’opposizione politica e sociale che faccia tremare le seggiole a lor signori con una rinnovata ambizione di cambiare il mondo.
 
Livorno, 15 giugno 2008