Sulla vicenda del Goldoni negato ad Orsini

Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto
Lucarelli, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Secondo il Sindaco di Livorno Salvetti il monologo sull’Ucraina del professor Alessandro Orsini non potrebbe andare in scena al Goldoni sulla base di un regolamento d’uso varato ai tempi dell’amministrazione Nogarin. Un regolamento, comunque mai revocato dall’attuale giunta, che vieterebbe (stupidamente) lo svolgimento di “iniziative che si occupano di politica”. Questo presunto documento è introvabile in rete, almeno sul sito del Comune o del Goldoni (se ne trova solo uno del 2016 che attribuisce una discrezionalità assoluta al teatro). In ogni caso, anche se esistesse ben custodito in qualche cassetto, voi pensate che un monologo sulla guerra in Ucraina sia ipso facto una iniziativa politica?
È evidente che hanno voluto impedire a Orsini di svolgere la sua iniziativa al Goldoni in quanto non è allineato alle posizioni guerrafondaie del governo. Hanno voluto impedire la presentazione di fatti, dati e argomenti che contraddicono il filoatlantismo che ci sta impelagando in una pericolosissima escalation militare.
Noi non siamo d’accordo con molte delle posizioni di Orsini ma siamo soddisfatti di sapere che il suo spettacolo si terrà comunque a Livorno e si terrà in un altro grande teatro, quello de I quattro mori.
Invitiamo il Sindaco Salvetti e la giunta a modificare il regolamento d’uso del teatro Goldoni per evitare di rimediare in avvenire ulteriori figuracce da censori. Quanto all’assessore Lenzi poco da dire, se non che con le sue parole ha qualificato sé stesso (non in modo particolarmente brillante) più che coloro dei quali parlava…

Marco Chiuppesi
Segretario federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

La lega se ne faccia una ragione, il 25 aprile è la festa della Liberazione d’Italia dal nazifascismo.

In merito alle recenti dichiarazioni di Carlo Ghiozzi, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Livorno, secondo cui il Sindaco avrebbe dovuto indignarsi per “tutte quelle bandiere con le falci e martello che sventolavano in piazza”:

Ghiozzi se ne faccia una ragione, il 25 aprile è la festa della Liberazione d’Italia dal nazifascismo.

Tra i partigiani e le partigiane che diedero un contributo determinante alla Liberazione molti erano comunisti, come comunisti sono stati molti oppositori del fascismo prima della Resistenza, e molti protagonisti della costruzione della democrazia nel nostro paese a Liberazione avvenuta.

Se ne faccia una ragione Ghiozzi, le falci e martello ci sono state e ci saranno non solo nelle commemorazioni democratiche e antifasciste come le celebrazioni del 25 aprile, ma anche nelle lotte quotidiane per una società più giusta!

Marco Chiuppesi

Segretario federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

[https://livornopress.it/falci-e-martello-sventolanti-ghiozzi-se-ne-faccia-una-ragione-il-25-aprile-e-la-festa-della-liberazione-ditalia-dal-nazifascismo]

Contro la proposta di legge regionale 92

File:Paesaggio Parrana San Martino.jpg - Wikimedia Commons
Lucarelli, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

Il Consiglio Regionale toscano approva la deregulation urbanistica, con la scusa del PNRR. Al via le colate di cemento decise da pochi. Più consumo di suolo, meno strumenti di verifica e di partecipazione, cancellato il ruolo dei consigli comunali. Riannodiamo la mobilitazione politica e sociale contro questo scempio!

Con l’approvazione della proposta di legge 92 il Consiglio Regionale toscano ha scritto una bruttissima pagina della sua storia, contro la cosiddetta legge Marson e soprattutto contro un’idea programmatoria che vede come centrali la tutela dell’ambiente e il ruolo delle comunità locali. Con questa nuova legge infatti, con la scusa di poter impiegare al meglio i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si cancella il ricorso alla Valutazione Ambientale Strategica, si bypassa completamente il ruolo dei Consigli Comunali sulle varianti urbanistiche demandando – solo parzialmente per altro – alle conferenze dei servizi la funzione di decisori politici, si comprime la partecipazione e si amplia la possibilità di ulteriore consumo di suolo. Insomma invece di una svolta verso un nuovo modello di sviluppo – che pandemia, guerra, crisi economica e ambientale rendono ogni giorno più evidentemente necessario – si va nella direzione opposta, proprio con la scusa di utilizzare i fondi per realizzare la svolta medesima in Toscana. Si deve accelerare per poter non perdere il treno del PNRR? Perché non si sono potenziati tutti gli strumenti regionali e soprattutto comunali, perché non si sono rafforzati gli organici degli uffici?

A beneficiare di questa legge sicuramente saranno gli interessi particolari forti, mentre l’interesse generale sarà sacrificato. E se si parla di procedure temporanee è bene ricordare che invece i progetti saranno definitivi e condizioneranno la vita delle toscane e dei toscani per i prossimi decenni. Come Rifondazione Comunista lo scorso gennaio fummo fra i promotori di un importante presidio sotto il consiglio regionale per fermare questa deregulation urbanistica, ci impegneremo per riannodare i fili della collaborazione e mobilitazione politica e sociale contro questo scempio.