Lettera aperta di Rifondazione al Prefetto di Livorno sulle RSA

In questi giorni il Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Livorno ha inviato una lettera al Prefetto, nella sua veste di Commissario Territoriale di Governo, riguardante la tragedia delle Residenze Sanitarie Assistite colpite gravemente nella regione dalla pandemia di coronavirus, anche in previsione di una terza ondata.
L’iniziativa è parte di una campagna regionale del PRC sulla questione sanità, solamente agli inizi, che ha visto la stessa lettera inviata anche al Presidente della Regione, all’Assessore alla Sanità e all’Assessora alle Politiche Sociali, oltre ad una serie di conferenze e comunicati stampa in ogni provincia.
Nella gestione di questa seconda ondata pandemica sono venuti al pettine nodi irrisolti dopo la prima: in particolare la mancanza di un adeguato reclutamento del personale necessario e la mancata realizzazione di una seria programmazione dopo la prima, già devastante, ondata.
Come noto la Toscana è una regione in cui è forte la presenza di anziani (25% della popolazione), dei quali 114.000 sono non autosufficienti e 14.000 sono in RSA. La diffusione del virus nelle RSA toscane e livornesi dimostra che è fallito il modello attuale di privatizzazione di queste strutture.
Riteniamo che nel piano regionale di spesa delle risorse del recovery fund si debbano prevedere:
– l’avvio di una riqualificazione dei servizi di cura territoriali con un potenziamento dei servizi di cura e di assistenza domiciliari integrati con una vera “ospedalizzazione” a casa, con le risorse umane necessarie
– la revisione del sistema di accreditamento regionale per le RSA e RSD e adeguate misure di verifica e controllo sulle stesse; – un diverso modello di gestione delle strutture sociosanitarie territoriali prevedendo un processo di ripubblicizzazione e nuove forme di tutela per i lavoratori del settore.
Il tutto con un indirizzo che punti alla residenzialità delle persone fragili, disabili e anziane ove possibile. Si deve cambiare rotta rispetto alle politiche sanitarie degli ultimi decenni, strutture adeguate alle esigenze dei cittadini con la dovuta strumentazione, più personale medico e paramedico affinché tali tragedie non si ripetano.



Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Livorno