La Segreteria Regionale del PRC – SE invita tutte le strutture del partito alla massima mobilitazione

Nessuno dorma

 

In Toscana lunedì 9 febbraio, a partire dalle 18, si terranno presidi sotto tutte le prefetture delle città toscane, iniziativa partita dall’appello lanciato da Arci e Cgil Toscana, hanno già aderito i regionali del PD, PRC, PdCI, SD , Verdi, Lega Ambiente, UISP.

 

Da Liberazione di domenica 8 febbraio 2009

In tutte le grandi città, sit in e manifestazioni organizzate grazie al tam tam e ai partiti

Un intero Paese scende in piazza in difesa della Costituzione

di Enrico Colorni

Decine di migliaia, di persone sono scese in piazza in tutt’Italia, da Torino a Palermo, da Genova a Napoli, da Bologna a Milano fino a Roma. Sit-in e presidi organizzati grazie al tam-tam degli sms e di Internet, rilanciati dal passa-parola, dalle radio locali, persino dalla tv di Stato. Le proteste indette da un ampio arco di forze politiche, sociali e associative diverse tra loro ma tutte unite dal filo rosso del rispetto e della difesa dei diritti della persona e della laicità dello Stato, dei principi della Costituzione repubblicana e della divisione tra poteri dello Stato.

Ieri dunque, e per tutto il giorno, la protesta contro lo Stato “clerico-fascista” o “degli ayatollah”, a difesa della Costituzione e dei diritti della persona ha riempito le piazze del Paese, e con ottimi risultati, specie a Milano, Torino e Roma. Tra le prime a muoversi, con presidi, volantinaggi e sit-in davanti alle prefetture di mezz’Italia, è stata Rifondazione comunista, all’insegna dello slogan “Contro il gollismo clericale di Berlusconi”. Ma anche i Radicali si sono dati da fare, e dappertutto.

A Torino, i manifestanti si sono dati appuntamenti a piazza Castello: erano tanti, oltre 2mila, si sono ritrovati davanti alla Prefettura per poi andare in corteo davanti la sede Rai, e gridavano tutti “Vergogna Berlusconi!”. Tra di loro il segretario del Prc Paolo Ferrero, il filosofo Gianni Vattimo, il dirigente dei Radicali Silvio Viale, parlamentari del Pd, molti delegati sindacali della Cgil, a partire dalla segretaria regionale Donata Canta, i radicali con le associazioni Aglietta e Concioni, assessori regionali e tanta gente. «Le iniziative del governo – ha detto Ferrero – sono quelle tipiche di uno Stato clerico-fascista, mi auguro che la società civile si ribelli ed impedisca questa deriva». A Milano, dopo il riuscito presidio organizzato dal Prc davanti la Prefettura l’altro ieri, è stata ancora una giornata intensa: lungo presidio in piazza San Babila organizzato da molte forze e partiti della sinistra, poi corteo composto ma pieno di rabbia fino alla Prefettura di corso Monforte, dove una delegazione dei manifestanti è salita dal Prefetto, mentre il resto delle centinaia di persone continuano a presidiare l’entrata della Prefettura. Tra gli slogan più urlati contro il Governo: “fascisti “, “vergogna”, “golpisti”, “rispettate la Costituzione”.

A Napoli, un centinaio di aderenti a Prc, Partito Radicale e al collettivo Red Link hanno effettuato un presidio davanti alla prefettura di Napoli in contemporanea con l’arrivo del presidente Giorgio Napolitano al teatro San Carlo, alla cui vista i passanti gridavano con forza “W la Costituzione!”.

E mentre su Facebook già più di diecimila messaggi sono stati inviati al Capo dello Stato per dire no al decreto ed esprimere solidarietà a lui, è stato proprio il social network di Internet a permettere il migliore tam-tam per far conoscere luoghi e appelli delle tante manifestazioni, come quella che si è tenuta a partire dalle 17, davanti alla Prefettura di Palermo, presidio promosso dalla Cgil in difesa della laicità dello Stato. Sempre in Sicilia, un altro presidio, ma in mattinata, si è svolto a Catania, organizzato dai Comunisti italiani e da Rifondazione comunista, sempre davanti alla prefettura. Il Pd si è mobilitato a Bologna (dove Veltroni ha partecipato a un confronto con sindaci e amministratori locali del Pd, che si è aperto con un lungo applauso a Napolitano), ma anche a Genova, La Spezia e Firenze.

E un buon colpo lo ha battuto proprio il Pd di Genova. In quasi un migliaio sono scesi in piazza, nonostante il maltempo, ieri mattina con un presidio davanti alla locale Prefettura “Per difendere il presidente della Repubblica, la Costituzione e la democrazia”. In piazza, oltre al Pd, tutte le varie anime della sinistra, dall’associazionismo al sindacato ai partiti. Ma non si finisce certo con oggi. Rifondazione bolognese sarà presente e aderirà a tutte le iniziative dei prossimi giorni, a partire dal sit in di lunedì 9 febbraio promosso dalla Cgil in piazza Roosevelt mentre in Toscana sempre lunedì prossimo, a partire dalle 18, si terranno presidi sotto tutte le prefetture delle città della Toscana, iniziativa partita dall’appello lanciato da Arci e Cgil Toscana e all’appello hanno già aderito, PD, PRC, PdCI, SD Regionale, Verdi Regionali, Lega Ambiente, UISP.

 

APPELLO

(07 febbraio 2009)

Presidi sotto le prefetture toscane lunedì 9

Per la libertà di scelta di Eluana Englaro, contro le minacce alla  Costituzione e in difesa delle prerogative costituzionali del  Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lunedì 10 febbraio, a  partire dalle 18, si terranno presidi sotto tutte le prefetture della città della Toscana.

Già molte le adesioni all’appello alla mobilitazione lanciato dal  segretario generale della CGIL Toscana Alessio Gramolati e dal  Presidente di ARCI Toscana Vincenzo Striano, sono arrivate da partiti,  associazioni, singoli cittadini. CGIL e ARCI Toscana, rinnovano l’appello a tutti i cittadini, ai  democratici a ritrovarsi in tanti sotto la Prefettura della propria città lunedì prossimo per dire con forza e determinazione al  Presidente del Consiglio e alla sua maggioranza che non esiste stato  di diritto senza la separazione dei poteri, che una legge non può  cambiare una sentenza passata in giudicato, che non sarà permesso a  nessuno di fare strame dei principi costituzionali. All’appello hanno  già aderito, PD, PRC, PdCI, SD Regionale, Verdi Regionali, Lega Ambiente, UISP.