Il sapere non è una merce, difendere la scuola pubblica come pilastro della Repubblica (art. 3 e 33 della Costituzione)

Conferenza stampa del PRC di Livorno di Venerdì 04 luglio 2008

Si è tenuta oggi la conferenza stampa della federazione livornese del Partito della Rifondazione Comunista per alzare l’allarme su quanto precipiterà sulla scuola pubblica in seguito ai provvedimenti del Governo di centro-destra.
Hanno partecipato Tiziana Bartimmo, responsabile provinciale scuola, Massimo De Santi, dipartimento nazionale scuola, oltre ad Alessandro Trotta, segretario della federazione del PRC.
La scuola, grande assente in campagna elettorale, viene però ricordata dal nuovo governo nella manovra economica di Berlusconi: una vera e propria strage su ricerca, scuola e università. La scuola intesa come fonte di risparmio per la spesa pubblica, dalla scuola si devono recuperare ben otto miliardi di euro in tre anni.

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Uno dei congressi che non vorremmo vedere

di Valentina Steri

Osservazioni sul congresso del Circolo di San Basilio (24 – 25 e 26 Giugno, Roma)

L ‘ art. 2 dello Statuto del nostro Partito recita: “La compagna/il compagno iscritta/o ha diritto a ricevere la tessera per gli anni successivi alla prima iscrizione; in tal caso la consegna della tessera è atto dovuto”. Al Congresso del circolo di S.Basilio a Roma, tuttavia, abbiamo constatato che tale articolo è stato completamente cancellato. La quasi totalità delle tessere 2008 ritirate dal circlolo, 118 su 150, sono state utilizzate, infatti, non per procedere ai rinnovi dei tesserati 2007, ma unicamente per fare nuovi iscritti. L’utilizzo distorto del Regolamento congressuale ha trasformato, dunque, in regola quella che doveva essere un’eccezione: la possibilità, cioè, per gli/le iscritti/e 2007 di votare senza tessera 2008. Il circolo di S. Basilio ha pertanto registrato un aumento del tesseramento del 113%. Cambiando la composizione dei votanti, si è creata, di fatto, una nuova platea congressuale. Ciò è risultato tanto più chiaro in quanto il giorno del Congresso, dei 104 iscritti/e 2007, hanno votato solo in 62; dei nuovi, invece, hanno votato ben 91 su 118.
Ciò che , tuttavia, è risultato più incredibile, in sede congressuale, è stato verificare che:
A) I compagni e le compagne iscritti/e 2007, che hanno partecipato al voto, non solo, come già detto, non erano in possesso della tessera 2008, ma si presentavano alla Presidenza con un cedolino di sottoscrizione, preparato nei giorni precedenti, che avrebbe dovuto esimere dal versamento della quota tessera minima di 10 euro: in palese violazione del Regolamento congressuale. Solo dopo molteplici richiami, in un clima di grande tensione, si è riusciti a imporre il versamento della quota;
B) La quasi totalità dei compagni e delle compagne neo iscritti/e (91 votanti), votavano presentando, alla Presidenza del congresso, una tessera 2008 sulla quale veniva aggiunta sul momento, all’ingresso del circolo, prima del voto, la relativa quota, con penna visibilmente diversa.
Ciascun compagno e ciascuna compagna facciano le proprie considerazioni su quanto descritto.

Ritorno a Casa Cervi, lezione partigiana per l’Italia di oggi

di Orsola Casagrande

da Il Manifesto

Tre giorni di politica e storia nella prima festa nazionale dell’Anpi. Chiusa a Gattatico, di fronte all’abitazione della famiglia Cervi, sterminata dai nazisti nel novembre 1943. Migliaia di persone per ricordare e rivivere

Si respira una certa emozione in questa domenica mattina. C’è già tanta gente a casa Cervi e il girotondo di parole e di accenti rivela che sono arrivati da tutta Italia. Perché attraversare il podere dove vissero e furono arrestati i sette fratelli Cervi, entrare nelle stanze di questa famiglia resistente non è come visitare un museo qualunque. Qui si respira la storia che è presente. Trovarsi di fronte Adelmo (indaffarato nei preparativi della festa) figlio di Aldo, e i nipoti degli altri Cervi, i figli di Maria, figlia di Antenore Cervi e mancata l’anno scorso, mozza il respiro. Non è romanticismo è che a entrare e uscire da queste stanze ti pare di vederli i sette figli di Alcide, che cospirano, tramano, lavorano la terra, ridono. Fino a quegli ultimi momenti, quel «fatale 25 novembre 1943» come lo chiama Alcide Cervi nel suo libro I miei sette figli.

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Una grande e solida democrazia

Il Rettore autorizza l’accesso delle Forze dell’ordine all’Università

 

Venerdì 20 Giugno: sgomberata l’iniziativa organizzata dagli Studenti di Sinistra

Ieri sera, 20 Giugno 2008, attorno alle ore 18:00, la Polizia, dietro preciso ordine del Questore e dopo l’autorizzazione del Rettore all’ingresso negli spazi dell’Università, ha sgomberato il Concerto di Chiusura delle Notti Bianche in Facoltà”.

Questa iniziativa è stata promossa lo scorso Febbraio, in tutto l’Ateneo, attraverso il lancio di una piattaforma politica per il recupero e la riappropriazione degli spazi all’interno dell’Università e per la riproposizioni di tematiche ormai scomparse dal quotidiano dibattito pubblico. Dopo numerosi eventi che, con la collaborazione di tutti i Collettivi, abbiamo svolto nelle diverse Facoltà dell’Ateneo, il 20 Giugno avrebbe rappresentato la data conclusiva di questo progetto: un concerto gratuito organizzato negli spazi esterni del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, dagli studenti per gli studenti; erano previste le esibizioni di tre gruppi universitari (Le Clan Banlieue, Quebegue, Puta’s Fever) e di tre gruppi noti sul panorama nazionale (Killer Queen, La Banda Bassotti, Après La Classe).  Data la portata dell’evento, avevamo assicurato ai partecipanti tutte le misure di sicurezza necessarie (unità mobile di soccorso, servizi igienici, servizio d’ordine, protezione degli edifici universitari), oltre alle regolari autorizzazioni ottenute dal Preside di Facoltà (poi revocata solo qualche giorno fa, fuori dai tempi del Regolamento) e dal Comune di Sesto Fiorentino.

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Il caso Rosenberg

di Geraldina Colotti

da Il Manifesto del 22/06/2008

Parla il figlio dei due ebrei comunisti, giustiziati negli anni ’50: «Negli Usa un nuovo maccartismo»

«Vennero a prendere i miei genitori nel luglio 1950, dopo lo scoppio della guerra di Corea. Li uccisero il 19 giugno del ’53, poche settimane prima che finisse la guerra, ritenendoli colpevoli di cospirazione finalizzata allo spionaggio: un’accusa per cui non occorrevano prove», racconta al manifesto Robert Meerepol, figlio minore di Ethel e Julius Rosenberg. I Rosenberg, ebrei comunisti americani, vengono condannati per aver passato all’Urss le formule per costruire la bomba atomica. Ma per le migliaia di attivisti che li sostengono, si tratta di un processo farsa. Un processo che farà storia, come quello di Sacco e Vanzetti nel ’27 . Robert, che allora ha sei anni, finisce in orfanotrofio insieme al fratello Michael, finché i coniugi Meerepol, sfidando il clima da caccia alle streghe che vige negli anni del senatore repubblicano Joseph Mc Carthy, adottano i due bambini.

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Rifondazione al bivio

Intervista a Claudio Grassi (mozione 1) e Gennaro Migliore (mozione 2) sul presente ed il futuro di Rifondazione Comunista.

Partiamo dalle ragioni della sconfitta. In particolare quelle soggettive, quella che un tempo si sarebbe chiamata «autocritica». Quali errori avete commesso?

 

GRASSI: Io credo che la ragione principale della sconfitta stia nei due anni del governo Prodi. Abbiamo deluso le aspettative suscitate durante la campagna elettorale. Il nostro motto era: «Vuoi vedere che l’Italia cambia davvero?  ». E in verità è cambiata, ma in peggio. Così si è creata disillusione e lacerazione col nostro elettorato. L’impianto politico col quale siamo andati al governo, il pensiero che esso fosse permeabile ai movimenti, si è rivelato sbagliato.

 

MIGLIORE: Io credo che la sconfitta sia l’approdo di un percorso più lungo, in cui le ragioni oggettive e soggettive si sovrappongono. Concordo con Grassi quando dice che abbiamo sopravvalutato lacapacità nostra di supplire a un contesto profondamente negativo. Vale l’esempio che ha fatto Bertinotti: il programma di governo era come un manuale di istruzioni, senza però che ci fosse una condivisione strategica. Ma quell’errore di prospettiva è stato commesso in un contesto di forte domanda del Paese di cambiare il governo Berlusconi. Non so se nel 2006 avremmo potuto compiere una scelta diversa da quella dell’Unione. Poi forse abbiamo ecceduto in tatticismo. La relazione con i movimenti è finita sullo sfondo, e il mancato decollo di un progetto unitario chiaro e convincente ha portato la Sinistra arcobaleno a essere travolta nel mezzo del guado. Con un processo unitario più forte e maturo avremmo forse potuto esercitare una pressione più incisiva sull’azione di governo.

 

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