Chiarezza sulla Presidenza della 7^ Commissione

 Tiziana Bartimmo *

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio Comunale

 

 

Il Gruppo Consiliare PRC-PDCI chiede , anche alla luce delle recenti notizie sulle scuole d’infanzia, quale decisioni si intendano prendere relativamente alla presidenza della 7^ Commissione che a tutt’oggi risulta non assegnata, nonostante le gravi problematiche in atto la cui discussione è di pertinenza di questa commissione.
Il Gruppo presenta inoltre un’interpellanza  che chiede possa essere discussa quanto prima.

Livorno 12.05.2012

 

* p. il Gruppo consigliare PRC – PDCI

Dall’Europa all’Italia: analisi politica del voto

FdS – Comunicato stampa

 

Dal voto francese e greco e inglese viene la sconfitta delle politiche liberiste, come del resto era accaduto in Spagna; il voto francese premia una forza di opposizione che si presenta come alternativa .
Bersani che cerca di appropriarsi della vittoria di Hollande dovrà spiegare quanto l’equità di Monti assomigli alla eguaglianza dei socialisti francesi,quanto rinegoziare il fiscal compact si sposi col voto nel Parlamento italiano all’introduzione nella Costituzione del pareggio di bilancio.
La responsabilità delle forze politiche che si ispirano alla Sinistra Europea esce dal voto riconosciuta ed accresciuta. In Francia dove la  ispirazione unitaria e responsabile del Front de la Gauche è stata decisiva per la vittoria delle sinistre e lo sarà per incalzare Hollande e i socialisti al rispetto dei loro impegni; in Grecia dove  Syriza diventa il secondo partito del paese ed il partito comunista greco registra una sostanziale avanzata in termini di voti assoluti e di rappresentanza parlamentare.
I risultati delle amministrative italiane esprimono orientamenti analoghi.
Premesso che non va fatto l’errore di proiettare questi dati in elezioni politiche; (precedenti esperienze ci devono vaccinare, a questo riguardo) in Italia l’effetto marmellata (tutti eguali) accentua l’antipolitica che ha il suo sbocco nell’aumento delle astensioni.
Il PD si giova di una rendita di posizione che non nasconde il calo di consensi in voti assoluti, l’ ambiguità della sua politica (D’Alema può resuscitare la fotografia di Vasto,ma se questo non significa la fine,qui ed ora,  dell’appoggio a Monti è puro politicismo).
Da Roma a Palermo, a Genova, a Milano a Cagliari,a Bari,a Livorno il PD mostra la sua incapacità di esprimere un ruolo di guida di una coalizione; il  centrosinistra è finito.
La sconfitta del PDL e del Terzo Polo mina le basi politiche del governo Monti.
In questa situazione di vuoto si insinua ,come in altri momenti, la provocazione del terrorismo.
Nel panorama politico uscito dal voto, nuove responsabilità e  spazi di manovra si aprono per la Federazione della Sinistra; anche a Livorno dove la crisi della (ormai abbondantemente ex) maggioranza politica uscita dal voto assume aspetti di rissosità, tali da creare nuovo discredito sulle Istituzioni e conseguente nuova disaffezione dei cittadini.
L’ Amministrazione Comunale si muove al di fuori di ogni filo di coerente programmazione,l’estemporaneità è la norma: dai rifiuti (il TVR cavato dal cilindro in questi giorni insieme alla terza linea), all’evidente mancato raccordo tra Piano Strutturale e Piano Regolatore generale del Porto, alla divaricazione continua e ripetuta tra indirizzi di governo locale e quelli regionali. Le iniziative della Magistratura di questi giorni mettono alla luce preoccupanti fenomeni di non governo del territorio: l’autore del Piano vigente declina ogni responsabilità rispetto all’immissione nel Regolamento urbanistico della facoltà di edificare in aree tutelate.
La Federazione rilancia il proprio progetto con due iniziative: alla fine di maggio sui temi del Commercio, a i primi di giugno sul lavoro e sull’occupazione.

 

Coordinamento Federazione della Sinistra di Livorno

Quei ribelli degli europei

di Paul Krugman – Nobel per l’economia 2008 –

Dopo le elezioni che si sono svolte in diversi paesi europei, i tedeschi cercheranno di resistere il più possibile con la lora linea di ultra-austerità. Ma la vittoria di Hollande in Francia segna una svolta: sia l’euro che il progetto europeo hanno maggiori probabilità di sopravvivenza rispetto a qualche anno fa.

I francesi si stanno ribellando. E i greci fanno altrettanto. Era ora. Domenica, sia in Francia che in Grecia si sono tenute delle elezioni che erano in realtà dei referendum sull’attuale strategia economica dell’Europa – e in entrambi i casi gli elettori hanno risposto mostrando un deciso pollice verso. Non è dato sapere quanto tempo occorrerà prima che quei voti possano tradursi di fatto in una svolta nella linea politica, di certo però la strategia improntata alla “ripresa attraverso l’austerità” è ormai agli sgoccioli – ed è un bene che sia così.

Inutile dire che questo non è ciò che i soliti sospetti andavano affermando nel periodo che ha preceduto le elezioni. È stato piuttosto divertente osservare gli apostoli dell’ortodossia che tentavano di ritrarre il cauto, garbato François Hollande come una figura minacciosa. È «alquanto pericoloso», ha affermato The Economist, aggiungendo che [Hollande] «crede davvero nell’esigenza di creare una società più equa». Quelle horreur!

Di sicuro c’è che la vittoria di Hollande segna la fine del “Merkozy”: l’asse franco-tedesco che negli ultimi due anni ha imposto il regime di austerità. Una conseguenza che si potrebbe considerare “pericolosa” se quella strategia stesse dando dei frutti, o avesse quanto meno delle ragionevoli probabilità di darne. Ma non è così. È venuto il momento di guardare altrove. A quanto pare, gli elettori europei sono più saggi della loro élite politica. Leggi tutto “Quei ribelli degli europei”

Riflessioni sugli “esodati”

di Tiziana Bartimmo *

Riflessioni sugli “esodati” e sulla presentazione della mozione presentata da PRC in 3^ Commissione alla luce delle ultime note del Governo.

Ancora una volta il Governo dà dimostrazione di quanto sia lontano dai problemi dei lavoratori, e ormai nemmeno più li tratti solo come numeri, perché non riesce nemmeno più a fare i conti.
La ministra Fornero ha trovato risorse che coprono solo in parte il numero degli “esodati” e ha messo in atto la da noi temuta risoluzione dei 2 tempi, creando discriminazioni inaccettabili fra i lavoratori.
Il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista –PDCI ha presentato una mozione discussa il giorno 8 maggio in terza Commissione lavoro, sottoscritta anche da IDV e SEL e votata anche dal PD, proprio per tenere alta l’attenzione su un problema presente anche sul nostro territorio, dai risvolti importanti sia per i numeri che per il carattere dirompente nella vita delle persone.
Anche se il Comune non ha possibilità di entrare nella questione in  termini risolutivi, è importante che parta anche dai territori, che da parte loro dovranno sì chiarire le reali dimensioni numeriche,una rivendicazione verso una risoluzione da  parte del Governo, che non escluda nessuno.
La vicenda degli “esodati”, che non stanno facendo la traversata biblica, ma stanno vivendo un dramma sociale, ci deve anche far riflettere su tutti gli interventi che il Governo ha fatto sul sistema previdenziale, provvedimenti che hanno cambiato la vita delle persone, specialmente delle donne, e ricordare che sul tema c’è stata l’assenza di un tavolo di confronto col mondo sindacale. Ciò non ha quindi  nemmeno permesso di poter esaminare in maniera critica e tecnica, e di poter vedere tutti gli aspetti e le eventuali contraddizioni che la riforma   ha provocato. E’ questo che ha fatto sì che lavoratori che in qualche modo avevano fatto accordi, collettivi o individuali, con le aziende per uscire dal lavoro e agganciarsi alle pensioni si sono visti spostare l’obiettivo, rimanendo così senza lavoro e senza pensione.
Bisogna che il governo affronti di nuovo il problema e dimostri una buona volta di capire quali sono le conseguenze del proprio agire sulla pelle delle persone.

* Capogruppo in Consiglio comunale per Prc e Pdci

Mozione esodati

relatrice Tiziana Bartimmo *

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio Comunale

“Preso atto della grave situazione che coinvolge alcune centinaia di lavoratori nel nostro Comune che, a seguito degli accordi siglati tra Sindacati, organizzazioni datoriali, aziende, Ministero del Lavoro ed INPS, sono stati messi in mobilità (e quindi licenziati) per chiusure aziendali o per corrispondere ad esigenze generali legate alla salvaguardia degli insediamenti produttivi presenti sul territorio

Considerato che questi accordi prevedevano che i suddetti lavoratori fossero accompagnati al pensionamento sulla base delle normative vigenti al momento della conclusione di tali accordi

Tenuto conto che la Legge 112/2010 prima, e successivamente i recenti provvedimenti che hanno innalzato i requisiti per la pensione di vecchiaia e di anzianità, hanno reso impossibile il passaggio senza soluzione di continuità dalla mobilità alla pensione, lasciando i lavoratori senza lavoro e senza pensione

Viste le gravi problematiche sociali che si aprono per centinaia di famiglie livornesi che si troveranno per un periodo anche molto lungo (in alcuni casi diversi anni) senza alcun reddito.

IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:

  • a fornire un quadro conoscitivo del numero delle persone coinvolte e delle conseguenze sociali
  • ad operare per il rispetto da parte di tutti i soggetti degli accordi sottoscritti, ferme le disposizioni normative in materia pensionistica operanti alla data della firma degli stessi
  • a sollecitare il Governo a rimuovere ogni ostacolo alla soluzione di tale problema, in un’unica soluzione per tutti i lavoratori, ed al pronto reperimento di risorse finanziarie adeguate a giungere a tale obiettivo.

Il Consiglio Comunale di Livorno garantisce ogni sforzo per tenere alta l’attenzione sia dell’opinione pubblica che delle autorità competenti su questo problema e manifesta la piena solidarietà ai lavoratori coinvolti ed alle loro famiglie.

Livorno 20.03.2012

* Capogruppo in Consiglio comunale per Prc-Pdci
Mozione sottoscritta anche da Andrea Romano (Idv) e Lamberto Giannini (Sel)