1 luglio: Livorno, presidio a sostegno del popolo curdo

Con molte altre realtà livornesi, domani venerdì 1 luglio dalle 18:30 saremo di fronte al consolato svedese di Livorno (in Via della Venezia, 15) per protestare contro l’accordo tra Svezia, Finlandia e Turchia. Per entrare nella NATO superando il veto turco infatti Svezia e Finlandia hanno accettato condizioni vergognose: estradizione dei prigionieri curdi, repressione degli attivisti, ripresa della vendita di armi alla Turchia, supporto ai suoi attacchi militari in Kurdistan.

E’ evidente che la NATO è l’organizzazione armata dell’imperialismo occidentale a guida USA e che non ha mai avuto tra i suoi obiettivi la democrazia e i diritti umani!


Invitiamo tutte e tutti a venire in piazza con noi a protestare contro questa infamia!


Inoltre, una delegazione di Rifondazione Comunista domenica sarà ad Ankara al congresso dell’HDP, il partito dei curdi e delle minoranze che Erdogan vuole mettere al bando. Porteremo la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni curdi che ogni giorno mettono a repentaglio la loro vita e la loro libertà.

Bentornata Coppa Barontini!

Stasera, dopo la sospensione del 2020 e 2021, finalmente c’è di nuovo la Coppa Barontini! Come nelle passate edizioni, anche quest’anno la federazione livornese di Rifondazione Comunista offre uno dei premi in palio per il Trofeo Edda Fagni (competizione di gozzette a 4 remi, per equipaggi femminili e under 18 maschili); il premio verrà consegnato dalla compagna Laura Banchetti, della nostra segreteria di federazione. Siamo orgogliosi di dare il nostro contributo ad una bella tradizione sportiva e popolare livornese che ricorda figure storiche come il compagno comandante partigiano e dirigente politico comunista Ilio “Dario” Barontini, e la compagna Edda Fagni, parlamentare per il PCI e poi per Rifondazione Comunista.

Livorno: cambiare linea sulla gestione dei parchi pubblici nel centro città

Sulla base di dati ISTAT, Livorno risulta “maglia nera” per il verde urbano con appena 12,4 metri quadrati a testa.

E mentre troviamo conferma di questo grave deficit che ogni livornese vive sulla propria pelle, dobbiamo denunciare il comportamento scorretto da parte dell’amministrazione comunale, che permette la trasformazione dei parchi pubblici in attività ad accesso contingentato, di pochi, invece di fare in modo che i propri cittadini (in special modo quelli più vulnerabili e fragili come bambini e anziani) abbiano a disposizione il poco verde pubblico presente in centro città. 

Stiamo parlando del parco di via Paoli 85 e del parco della Fortezza Nuova, che da quando sono stati destinati in parte a servizi risultano assoggettati alle esigenze ed orari dei loro gestori. Capita così che gruppi di anziani, soliti ritrovarsi nel tardo pomeriggio (considerate le alte temperature di questi giorni e la totale assenza di centri sociali) nel parchino di via Paoli, vengono fatti uscire verso le 17:30/18:00, sempre che non siano affittati i campi di calcetto o tennis all’interno del parco (al mattino c’è il centro estivo per i bambini). Può anche succedere che in orario diurno i parchi siano completamente inaccessibili perché al loro interno viene svolta una attività con ingresso a pagamento (vedi il caso della festa medievale nella Fortezza Nuova).

Critichiamo questo comportamento scorretto e chiediamo che l’amministrazione tuteli i propri cittadini, vigilando sulla accessibilità per tutti degli spazi verdi e di aggregazione, in special modo nel centro cittadino.

La Segreteria della Federazione livornese del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Rifondazione al Toscana Pride 2022

Rifondazione Comunista parteciperà sabato 18 giugno al corteo dell’orgoglio LGBTQI+ per riaffermare il sostegno del nostro Partito al pieno diritto di uguaglianza di quella che è anche la nostra comunità.
In occasione del primo Pride ospitato nella nostra città di Livorno, siamo fieri di contribuire con un piccola novità che ci riguarda direttamente. Nelle tessere di iscrizione al nostro partito è adesso possibile poter esprimere un’identità di genere diversa da quella binaria M/F. Si tratta di uno degli ultimi risultati dell’impegno a rendere nostro patrimonio comune la necessità di modificare radicalmente le modalità di approccio politiche verso l’inclusione e la piena partecipazione di tutti, tutte e tuttu.
Il contrasto all’omobitransfobia richiede un impegno concreto costituito soprattutto da azioni che devono partire dal nostro quotidiano. Non basta indignarsi ad ogni aggressione, perché l’odio, la diffidenza e l’esclusione sono fatti costitutivi rispetto ai quali la violenza costituisce solo la punta di iceberg.
Da comunisti saremmo inoltre lieti di vedere tutte le aziende che si colorano di arcobaleno adesso, durante questo “pride month”, impegnarsi concretamente tutto l’anno per una reale inclusione delle persone LGBTQI+ nei rispettivi posti di lavoro e non assistere invece al brutto spettacolo del “pink washing” solo per vendere più prodotti alla nostra comunità.

Referendum 12 giugno: la giustizia è una cosa seria!

Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea esprime un giudizio negativo dei quesiti sottoposti a referendum il 12 giugno e delle ragioni sottese alle proposte di abolizione normativa. Va ricordato che i temi provengono dai radicali, ma l’indizione della consultazione elettorale è dovuta all’approvazione di nove Consigli regionali guidati dalla destra, senza che i proponenti abbiano presentato alla Corte di Cassazione le firme raccolte. Ciò determina, oggettivamente, l’appropriazione e lo stravolgimento della destra politica del tema della “giustizia giusta” scippato agli stessi radicali. Questo fatto ha ulteriormente spostato la discussione sul piano di un falso garantismo, quello esclusivo appannaggio dei ricchi, e di una rivincita della politica contro la magistratura “politicizzata” paralizzante i cittadini di buona volontà.

Va inoltre sottolineato l’utilizzo improprio dello strumento di democrazia diretta disciplinato ex art. 75 della Costituzione, pensato dai costituenti non per modificare qualsiasi legge, ma per far partecipare la cittadinanza a decisioni di portata generale ovvero in materia di diritti soggettivi prevalentemente personali. I cinque referenda sono invece caratterizzati da materie iper-specifiche ed iper-tecniche. Ciò alimenta la pericolosa disaffezione al voto già estesissima, specie tra i ceti sociali popolari più in sofferenza per la crisi economica e, d’altra parte, giustifica una campagna per l’astensione volontaria e militante finalizzata ad evitare il raggiungimento del quorum.

Nel merito Rifondazione Comunista invita tutte le compagne e i compagni a bocciare i cinque quesiti sottoposti alla consultazione: votando NO ovvero, in via subordinata, disertando le urne per non far raggiungere il quorum. La scelta di bocciare i quesiti non presuppone la volontà di conservare un sistema giustizia amministrato in maniera profondamente iniqua. Non vogliamo difendere l’attaccamento al potere – politico, economico e in qualche caso anche opaco – di settori della corporazione per spingere le carriere dei singoli negli uffici direttivi di Procure, Tribunali e Corti. Queste storture, tuttavia, non sono causate da un eccesso di politica delle correnti della magistratura, ma da un deficit di politica intesa come confronto trasparente e democratico sulle idee diverse e sui mezzi con cui realizzarle. Va sottolineato che non c’è un problema nella Magistratura – con buona pace della maggioranza politica in Parlamento – del mandato elettorale di troppi suoi esponenti. Il problema è, invece, che troppi magistrati preferiscono gli uffici legislativi dei Ministeri, delle Agenzie fiscali o delle Autorità indipendenti alle aule di Giustizia. Noi siamo il partito del sistema giudiziario e penale della Costituzione e, dunque, siamo il partito del giusto processo.

L’azione penale quindi deve essere obbligatoria ed esercitata da un magistrato con solidissima cultura giurisdizionale, non da un funzionario a capo della polizia giudiziaria. In questo quadro sosteniamo che: un sistema di garanzie vada possibilmente esteso riducendo al minimo il diritto penale e il carcere a extrema ratio. Non può, però, sfuggire che in Italia la corruzione e i delitti contro la p.a. sono ancora molto diffusi. Siamo, infatti, il 56° Stato per corruzione percepita nella classifica di Trasparency International. Non si può dunque, in una situazione del genere, pensare di abolire il testo unico Severino. L’unico tema oggetto di voto problematico è quello relativo all’abuso della custodia cautelare, spesso in senso classista, posto in essere attraverso l’esigenza cautelare del pericolo di reiterazione del reato. La scelta per il NO, in questo caso, non preclude la necessità di una ridiscussione della norma. Oggi, però, impedire l’utilizzo della misura cautelare tutelerebbe meno i cittadini anche a fronte di gravi reati ambientali o alla progressione criminosa, per esempio nel delitto di atti persecutori o maltrattamenti in famiglia.

La Federazione provinciale di Teramo di Rifondazione Comunista invita quindi tutta la cittadinanza a votare cinque NO per bocciare senza appello questo Referendum, perché la giustizia è una cosa seria.

Mirko De Berardinis
Segretario provinciale Federazione di Teramo
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Il Documento approvato dalla Direzione Nazionale del PRC-SE il 05/06/2022 relativo ai quesiti referendari sulla giustizia:
👇🏻 http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=50818

Scheda informativa sui quesiti del Referendum Giustizia 2022:
👇🏻 http://www.rifondazione.it/primapagina/?page_id=50793

Intervista al nostro compagno Giovanni Russo Spena Responsabile Nazionale Area democrazia, diritti, istituzioni PRC-SE:
👇🏻
http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=50804

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