Se i Fini sono doppi

di Tommaso Di Francesco

su Il Manifesto del 30/05/2008

È un revisionismo storico attivo, spesso anche violento e che si avvale ora del sostegno del governo di destra. IMpegnato in uno scontro dalla doppia finalità: sulla memoria e sul presente. Un momento delicato e doloroso, non esente da note tragicomiche. Come giudicare diversamente infatti il ruolo del presidente del parlamento Gianfranco Fini che, nello stesso giorno, dichiara vergognose le affermazioni sulla razza del suo mentore nel Msi, Giorgio Almirante.
Affermazioni che più semplicemente definiremmo come fasciste.

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Neofascismo, il rischio della banalizzazione

di Alberto Burgio

su Aprile online del 28/05/2008

Si respira un clima di legittimazione di posizioni ideologiche e comportamenti fino a ieri condannati perchè chiaramente neofascisti. Un clima scaturito da segnali che esponenti politici come Fini, Alemanno, Gasparri hanno dato. Su tutti, la recente proposta del sindaco capitolino di dedicare una strada ad Almirante. Mentre l’antifascismo ha perso forza.

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Aggressione fascista agli studenti de “La Sapienza”

su Corriere della Sera del 27/05/2008

Sprangate ai giovani dei collettivi studenteschi di sinistra che affiggevano manifesti contro Forza Nuova

ROMA – Scontri all’esterno dell’Università “La Sapienza” di Roma tra militanti di estrema destra e giovani antifascisti. I disordini («una vera e propria aggressione», raccontano i collettivi di sinistra) si sono verificati in via Cesare de Lollis. Alcune persone sono rimaste ferite. Tre di loro sono stati medicati al pronto soccorso del Policlinico Umberto I. «Si tratta di tre codici gialli – fanno sapere dall’ospedale – Uno ha una spalla lussata, altri due hanno ferite alla testa, non profonde. Sembra che abbiano subìto delle sprangate».

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Pigneto e Floris, due episodi della notte della Repubblica

di Marco Sferini

da lanternerosse.it

Dovrebbe essere chiaro a tutti che, quando un governo spalleggia la xenofobia, la alimenta con “pacchetti sicurezza” che sono apertamente incostituzionali e che oltrepassano i dettami del consorzio civile che tentiamo di vivere da circa sessant’anni, chi ha nelle vene un ribollire di intolleranza e di stupidità trova un contesto politico e sociale adeguato per mettere in pratica la frustrazione che ha nutrito per anni contro chiunque è diverso per religione, sesso, luogo di nascita e credo filosofico. Se non addirittura per rango economico.

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Assalto razzista nel cuore di Roma

di Sara Menafra Marina Zenobio

su Il Manifesto del 25/05/2008

Un gruppo a volto coperto devasta tre negozi e pesta un immigrato: «Avete rotto il cazzo. Andatevene». Applausi dalle finestre. Una testimone: «C’erano delle svastiche»

Sono circa le cinque e mezza, quando Sat Paul, indiano, proprietario di un piccolo spaccio nel quartiere Pigneto a Roma, li vede arrivare. La sua bottega è in via Macerata 28, e lui racconta di aver immediatamente riconosciuto almeno il «leader» degli aggressori. Un uomo di quarantanni circa, a bordo di una moto, seguito da un gruppo di ragazzi tra i venti e i venticinque anni, armati di mazze di legno e di un piede di porco. Tutti hanno il volto coperto da un fazzoletto bianco e nero, racconta ad una giornalista del manifesto che arriva sulla scena mentre l’assalto è ancora in corso: «Il capo è un uomo adulto, piuttosto conosciuto nella zona. Si è presentato qui questa mattina, raccontando che qualcuno gli ha rubato il portafogli proprio mentre si trovava qui di fronte. Ha accusato un tunisino che frequenta spesso questo negozio e ha insistito col dire che voleva indietro sia il portamonete sia i cinquecento euro che conteneva».

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