Michelle Huart e l’insostenibile leggerezza del pensiero Solvay

di Silvia Gesess *

Appaiono leggere, inconsistenti e a tratti propagandistiche, sono queste le parole che a nostro giudizio meglio descrivono la posizione della Solvay in merito al presente e al futuro dello stabilimento di Rosignano.
Balza subito agli occhi la mancanza di rispetto verso le Istituzioni, viste come ostacoli allo “sviluppo” dei piani di Solvay. La strafottenza con cui ci si rivolge al Sindaco del Comune che da oltre 100 anni ospita questa azienda la dice lunga rispetto alla mentalità “alla marchionne” che Solvay ha. Quale futuro può avere lo stabilimento senza un legame vero con il territorio? E quale futuro può esserci senza il rispetto delle Istituzioni di questo territorio?
Stiamo ai fatti: Solvay utilizza oltre il 45 per cento della risorsa idrica della Val di Cecina, dati tratti dallo studio Cheli – Luzzati; in base a questo dato consigliamo all’azienda di informarsi bene, visto che i 6 milioni di metri cubi utilizzati da Solvay dichiarati dalla Huart diventano 11 ! E quindi se rapportati alla portata media annua del fiume Cecina non rappresentano più il 5 per cento bensì quasi il 10. Dovrebbe dirci l’azienda quanto avrebbe intenzione di prelevare ulteriormente dal fiume e con quali modalità. Il rimandare genericamente all’incontro con la Regione pare il voler fuggire dalla realtà e dalla situazione data. Leggi tutto “Michelle Huart e l’insostenibile leggerezza del pensiero Solvay”

Livorno, manifestazione “perdi il lavoro perdi la casa”

da Granducato Tv *

 

 

* montaggio di Giacomo Bazzi

La strada che porta ad Atene

di Alfonso Gianni *

 

Poichè il sito di Sel non ha pubblicato i miei ultimi tre articoli e non so quale sarò la sorte di questo e poichè l’Uffington post non è un fulmine di guerra nell’immettere i post, accludo per chi interessa un mio commento sull’ultima manovrina del governo:

 

Malgrado le patetiche precisazioni del Ministro Grilli, siamo di fronte ad una nuova manovra economica da parte del governo Monti per il valore di ben 11,6 miliardi di euro. Non proprio bruscolini in questi tempi di magra.
Il punto essenziale del provvedimento governativo sta nella doppia manovra: abbassamento di un punto di una o due aliquote Irpef, quella al 23% e quella al 27%, mentre, anzichè scongiurare l’incremento dell’Iva, lo si eleva di un punto. Si dice che le due cose dovrebbero stare in equilibrio, ma è assai poco credibile che così effettivamente sia.
La riduzione dell’Irpef dovrebbe portare a un risparmio medio di circa 187 euro a persona su una platea di 30 milioni di contribuenti. Ma questo avverrebbe senza sostanziali differenze fra redditi alti e bassi. Infatti, in virtù del meccanismo progressivo a scaglioni, del taglio delle aliquote beneficeranno tanto i redditi fino a 28mila euro, quanto quelli fino a 75mila euro. Summum ius, summa iniuria.
Assai difficile è quantificare quale sarà l’aumento dei prezzi dovuto all’incremento di un punto dell’aliquota Iva. Esso, però, cade proprio nel momento in cui l’Istat rende noto che il potere d’acquisto dei salari è diminuito di un altro 4,1%. Come si sa l’incremento dei prezzi dovuto all’innalzamento dell’Iva riguarda l’intera platea dei consumatori. In astratto si potrebbe dire che colpisce quelli che hanno possibilità di consumare di più. In realtà è il contrario, specialmente se si esce dalla nuda statistica e si guarda alla realtà delle condizioni di vita. Per i redditi da lavoro dipendente che hanno già perduto così tanto potere d’acquisto, per la fascia accresciuta di poveri che popolano il paese, anche un modesto incremento dei prezzi può rivelarsi fatale e ridurre in modo vitalmente sensibile la loro capacità di consumo di beni essenziali. Leggi tutto “La strada che porta ad Atene”

Comunicato stampa sull’Autorità Portuale

Comunicato stampa

 

L’episodio che ha visto il Presidente dell’Autorita Portuale intervenire di imperio per cambiare gli ormeggi all’Alto Fondale e al Molo Italia, dando precedenza a vettori Cruise rispetto a quelli già schedulati nel settore cargo, in un terminal in concessione alla CILP ed ad una banchina riservata all’operatore Neri SPA, pone problemi che un tempo si sarebbero definiti “politici”. Alle imprese lese spetterà decidere se denunciare tutto ciò alla Procura della Repubblica. A noi interessano le implicazioni politiche e sociali anche alla luce della sorpresa di voler insediare una raffineria in una zona pregiata del nostro scalo, mettendo con disinvoltura, in discussione indirizzi già presi. La vicenda del cambio di ormeggi mette in luce ancora una volta che l’ Autorità Portuale sta favorendo una sua società controllata, creando di fatto dumping rispetto a tutte le altre imprese, che in questo modo perdono la loro autonomia commerciale, rischiando di perdere i traffici. La Filt CGIL ha messo in luce la gravita della condizione economica e sociale del nostro porto. Di fatto con questo giochino di esercitare scelte arbitrarie, riparandosi dietro ad un generico “interesse pubblico”, l’Autorità Portuale finisce per gestire direttamente l’azione commerciale del porto, cosa che non rientra nei suoi compiti istituzionali. Infatti l’Autorità Portuale dovrebbe promuovere commercialmente il porto e non gestirlo commercialmente. La prima funzione di un Ente Pubblico deve essere quello di garantire la terzietà dell’azione che in questo caso non è affatto garantita, anzi viene ostentata l’azione “parziale”. In questo caso i disagi ai terminalisti e agli armatori non sono pochi e il risultato generale è quello di un porto dove la programmazione non può essere garantita. Nei giorni scorsi abbiamo appreso che questa scelta è stata fatta per evitare che al Convegno organizzato il 9 Ottobre dall’Autorità Portuale e dalla Porto di Livorno 2000, alla presenza del Presidente Enrico Rossi, non risultasse che due navi sono andate in un altro porto. Sarebbe opportuno che i lavoratori delle imprese portuali si mobilitassero e partecipassero al convegno per spiegare al Presidente Rossi che quando in un porto accadono queste vicende vuol dire che siamo alla frutta. Per questo motivo tramite la nostra forza politica ci stiamo attivando per aprire a livello regionale un confronto sul porto di Livorno con il Presidente Enrico Rossi.

 

 

* Circolo Portualità PRC – FDS Livorno

Coordinamento “No-Sat”: esenzioni atto finale

di Giuliano Parodi *

 

Sulla Tirrenica la regione Toscana fa come i gamberi, e dopo gli annunci di luglio sull’esenzione per 30 anni e 90 km (45 + 45 andata e ritorno) siamo passati a soli 10 anni e solo 45 km. per i residenti dei comuni interessati dal tracciato dell’autostrada Tirrenica, dicitura ambigua che esclude i comuni limitrofi e i famosi 500mila abitanti dichiarati da Enrico Rossi pochi mesi fa.
Tutto questo viene venduto dal Governatore  come una vittoria per la Toscana, mentre la vera vittoria per i cittadini sarebbe la sospensione di questo progetto inutile e dannoso soprattutto dopo che alcuni giorni fa l’amministratore delegato di SAT, Ruggero Borgia, e’ stato indagato insieme ad altre 8 persone dalla procura di Firenze nell’inchiesta sulla bretella Lastra a Signa-Prato, che doveva essere costruita a partire del 2006. Leggi tutto “Coordinamento “No-Sat”: esenzioni atto finale”

Dalla pagina Facebook di ReferendumLavoro

da web.rifondazione.it

 

Il passaparola è l’arma principale che abbiamo a disposizione per far conoscere la raccolta di firme per i referendum sul lavoro. Raggiungere 10.000 adesioni fino a domenica 7 ottobre è un obiettivo ambizioso ma realistico.
Cosa fare? Postate questo messaggio sul vostro profilo (condividendolo) anche più volte nella giornata (le 11, le 13, le 15 e le 17 sono gli orari migliori…), diffondetelo nelle nelle pagine alle quali siete iscritte/i, mandatelo a amiche e amici anche con messaggi privati, twittate #lottoperildiciotto annunciando che avete aderito su questa pagina (ricordate il link www.facebook.com/referendumlavoro), create post con i link a Twitter, Facebook e al sito magari commentando altri post, ricordatevi i grandi quotidiani e gli aggregatori e, non dimenticate di dirlo anche agli amci al bar, durante la fila in posta, dovunque voi siate fuori dal web. Siamo pronti? Passaparola!