Presa di posizione dei Giovani Comunisti sulla vicenda Cosimi-SenzaSoste

Le/i Giovani Comuniste/i di Livorno esprimono massima solidarietà alla redazione di “SenzaSoste” a seguito dell’attacco ricevuto da parte del Sindaco Cosimi. Reputiamo tale gesto inaccettabile poiché la foto pubblicata che lo ritrae non ha niente per essere contestata, oltretutto perché in quanto personaggio politico e quindi pubblico non capiamo tale reazione.
Attacchi analoghi a questo sono quelli che quotidianamente il Presidente del Consiglio fa ai mezzi di informazione e alla cosiddetta “sinistra”, risulta evidente che noi non intendiamo accettare simili atteggiamenti anche dal Sindaco della nostra città.
Di fronte ad una realtà falsa e piena di menzogne come quella odierna, pubblicata sulle prime pagine dei maggiori giornali e delle più importanti emittenti televisive, SenzaSoste rappresenta senza ombra di dubbio un esempio di sana controinformazione: una testata libera, autogestita e autofinanziata. Siamo convinti della bontà del progetto di SenzaSoste, progetto che sosteniamo visto che oggi è un’arma ulteriore per chi come tutti noi lotta per la libertà di pensiero, espressione, informazione.
Per questo riteniamo l’atto di Cosimi inammissibile, evitiamo quindi di pensare a secondi scopi, come quello di far tacere definitivamente una delle poche voci libere e critiche rimaste in circolazione.
 
Chiara De Cristofaro – Coordinamento GC Fed. di Livorno
Niccolò Gherarducci – Coordinatore GC Fed. di Livorno

Solidarietà e sostegno agli studenti, ai lavoratori e ai compagni del Pkk arrestati e indagati in questi giorni

Nell’indifferenza con cui si sono consumate le ultime vicende politiche in Turchia, con il tentato colpo di Stato e l’aumento della tensione tra il governo filo islamico e le forze armate laiche, non stupisce la mancanza di reazioni rispetto agli arresti in Italia dei compagni del Pk, Partito dei Lavoratori del Kurdistan da tempo costretto alla clandestinità e accusato di terrorismo.

Occorre aver presente come sia stata la Turchia a rifiutare un ritorno alla via democratica, portando avanti una politica di repressione e intimidazione. Già con il colpo di Stato da parte dell’esercito turco, nel 1980, i curdi subirono condanne a morte e arresti per cospirazione.

Risulta utile ricordare inoltre come il processo di avvicinamento tra popolo curdo e Unione Europea sia stato bloccato dagli attentati dell’11 settembre, allorquando gli USA e i loro alleati decisero di dividere i movimenti di liberazione nazionale tra buoni e cattivi, a loro completa discrezione, etichettando appunto anche il Pkk tra le organizzazioni terroristiche internazionali.

La linea che tiene il Governo turco è presto riassunta, secondo l’esecutivo di Istanbul non esiste la necessità “di prove per affermare che qualcuno abbia commesso reato in nome del Pkk. La sola partecipazione ad una manifestazione di piazza costituisce prova sufficiente”.

In questo contesto non possiamo dimenticare il trattamento del governo D’Alema riservato al compagno Öcalan, leader curdo ancora oggi in carcere, che per settimane (1998) cercò asilo politico e finì per essere consegnato dagli italiani, violando oltretutto gli articoli 10 e 26 della nostra Costituzione (asilo politico ed estradizione passiva).

Esprimiamo la nostra più ampia solidarietà e il nostro sostegno agli studenti, ai lavoratori e ai compagni del Pkk arrestati e indagati in questi giorni, alcuni già espulsi immediatamente, con l’infamante accusa di terrorismo internazionale, ancora tutta da dimostrare.

Niccolò Bassanello, Coordinatore GC Prato
Renato Cavarretta, Coordinatore GC Grosseto
Nadia Davini, Coordinatrice GC Lucca
Niccolò Gherarducci, Coordinatore GC Livorno
Diego La Sala, Coordinamento GC Pistoia
Dmitrij Palagi, Coordinatore GC Firenze
Luca Panicucci, Coordinatore GC Pisa

Solidarietà a Otegi e alla sinistra basca

“Abbiamo un debito con i prigionieri politici baschi, i rifugiati e i tanti compagni che abbiamo perso nella lotta e alla fine ce la faremo”. Per questa frase Arnaldo Otegi, uno dei leader della sinistra basca, ha subito una condanna di due anni di carcere e altri sedici di inabilitazione totale.
Alcuni paesi fra cui la Spagna e l’Italia cercano ancora di punire voci di dissenso, con i reati d’opinione, mentre troppo spesso chi rivolge insulti o minacce contro cittadini stranieri viene invece tutelato. Questi reati di semplice manifestazione del proprio pensiero politico rappresentano un ostacolo alla libertà di espressione di opinioni politiche.

Il governo Zapatero continua la linea repressiva nei confronti del movimento basco. Il mito dello Stato socialista perfetto, a cui gli italiani guardavano per consolarsi dalle sconfitte nostrane, da sempre si infrange su questioni economiche e di tolleranza (nei confronti dei movimenti baschi come per gli immigrati). In questi mesi non sono cessati né gli arresti né l’illegalizzazionecon cui si criticava il governo Aznar. Nonostante questo la sinistra basca ha mantenuto chiaramente l’impegno ad intraprendere una soluzione democratica e non violenta per risolvere la questione dei Paesi Baschi. Persino Zapatero aveva definito Otegi “uomo di pace”.

Non è accettabile che da una parte si proclami la volontà di risolvere la situazione, additando l’ETA come panacea di ogni tensione, mentre dall’altra si reprime ogni espressione, anche democratica, di un popolo che da anni viene ridotto a “gruppo di sanguinari terroristi”.
Il livello di disinformazione e manipolazione è tale per cui in questi giorni si è arrivati addirittura a denunciare un presunto rapporto tra FARC ed ETA, sotto la protezione del governo Chávez. Il giudice spagnolo Velasco pare essersi dimenticato che la fantapolitica è solitamente argomento di propaganda per personaggi quali Bush e Blair.

Il meccanismo repressivo del governo Zapatero passa sotto silenzio, ogni arresto è ignorato e ogni denuncia viene giustificata con il terrorismo, anche quando la prova inconfutabile si riduce a semplice frase durante un comizio.
Massima solidarietà quindi a Otegi e alla sinistra basca tutta, capace di resistere alle provocazioni del governo spagnolo, senza arrendersi né cedere a reazioni violente.

Niccolò Bassanello, Coordinatore GC Prato
Renato Cavarretta, Coordinatore GC Grosseto
Nadia Davini, Coordinatrice GC Lucca
Niccolò Gherarducci, Coordinatore GC Livorno
Diego La Sala, GC Pistoia
Dmitrij Palagi, Coordinatore GC Firenze
Luca Panicucci, Coordinatore GC Pisa