Spagna cambia costituzione: prelievi dai conti possibili

 

 

 

NEW YORK (WSI) – Il contagio e’ gia’ in atto. Mentre il ministro spagnolo dell’Economia Luis De Guindos ha proclamato in Senato che “i depositi in banca sotto i 100 mila euro sono sacri e che i risparmiatori non si devo allarmare”, la Spagna ha cambiato una norma costituzionale che consente una tassa sui depositi delle banche. Una norma prima proibita per legge, che potrebbe in caso di bisogno aprire la strada a un prelievo forzoso una tantum dai conti bancari, nella forma di una tassazione dei risparmi. Il concetto e’: se le banche vengono tassate dallo Stato, a chi faranno pagare il conto se non ai correntisti?
Per il momento lo stato sostiene che tale tassa, che gli istituti dovranno pagare allo Stato in proporzione all’entita’ dei propri depositi, “non sara’ molto piu’ alta dello 0%” e che e’ rivolta a quelle regioni che “non hanno compiuto alcuno sforzo per raccogliere entrate fiscali”.
Nel frattempo l’esecutivo in Nuova Zelanda sta valutando l’ipotesi di imporre in futuro una confisca in stile cipriota dei risparmi, per evitare un eventuale crack delle banche.
Come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, il ministro della Pubblica Amministrazione, Cristobal Montoro ha difeso la misura, sottolineando che la sua presenza nella costituzione e’ giustificata dalla volonta’ di uniformare la pressione fiscale tra le varie regioni della nazione indebitata. Leggi tutto “Spagna cambia costituzione: prelievi dai conti possibili”

La sinistra si pesa sulla bilancia del lavoro

 

  • di Alberto Burgio *

 

 

Capire che cosa è accaduto nel nostro campo per dare radici alla ricostruzione dopo lo tsunami Diritti,rappresentanza formazione, welfare: punti per un bilancio sugli errori dell’ultimo ventennio del paese
Alla fine le Camere hanno eletto i propri presidenti, ma sullo sfondo campeggiano altri enigmi. Chi siederà a palazzo Chigi? Chi, soprattutto, al Quirinale, di qui al 2020? Si brancola nel buio. E proprio per ciò che attiene alla presidenza della Repubblica il «passo indietro» di Monti in Senato lascia intravedere scenari inquietanti. Nel frattempo si affoga.
Disoccupazione, povertà, sfiducia. Una moria inarrestabile di imprese industriali, artigiane e commerciali. Il debito pubblico alle stelle. Prima o poi il paese uscirà da quest’incubo, ma intanto siamo in un dannato pasticcio del quale non si vede la fine. In tutto questo è inevitabile chiedersi come saremo messi quando – presto o tardi – questa legislatura finirà. Il voto di febbraio è stato, si dice, un terremoto: speriamo non si intenda, con ciò, che possiamo star tranquilli. Non è detto che il peggio sia alle nostre spalle. È probabile, invece, che siamo appena all’inizio di una fase di grandi sconvolgimenti e che il paese rischia di brutto se non si avrà il coraggio e la lucidità di introdurre profondi cambiamenti. Cominciando proprio dal sistema politico e dalla sua drammatica crisi di rappresentatività, che è poi la vera causa dello tsunami grillino.
Forse bisognerebbe, innanzi tutto, cercare di capire perché ci ritroviamo in queste condizioni, e per questo occorrerebbe ripercorrere un po’ di storia. Qui cominciano le difficoltà, posto che ogni periodizzazione contiene un pezzo della tesi che si intende dimostrare. Ma in questo caso qualche criterio obiettivo c’è. Leggi tutto “La sinistra si pesa sulla bilancia del lavoro”

Stiglitz: per la ripresa alzare le tasse sull’1% di super ricchi

 

 

 

Alzare le tasse sull’1% di popolazione che ‘per anni ha accumulato enormi ricchezze’, recuperando risorse ‘per rilanciare l’economia, investendo soprattutto in istruzione, ricerca e ambiente’. Lo scrive il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz e l’economista Mauro Gallegati, nell’articolo ‘La disuguaglianza al tempo della Grande Recessione’, sul prossimo numero della rivista MicroMega. E’ quanto riferisce l’Ansa.

Ridurre la disuguaglianza, sostengono, ‘dovrebbe stimolare una ripresa dei consumi’, mentre un programma di crescita basato sugli investimenti pubblici e finanziato da un’imposizione progressiva potrebbe rilanciare la domanda aggregata. Ma – per Stiglitz e Gallegati -, investimenti e innovazione vanno reindirizzati verso una ‘crescita qualitativa, che sia cioe’ rispettose dell’ambiente e dei bisogni delle generazioni future.

Il peso di Grillo sull’informazione

 

 

 

Più che cambiare il Paese, Grillo sta imponendo un cambiamento nel modo di fare informazione in Italia. A lui non interessa parlare ai giornalisti, ma alla gente. Utilizza il blog e Twitter per farlo, anche se usa ancora questi strumenti con una logica da vecchia repubblica della TV, come ha sottolineato Guido Romeo in un articolo dedicato a come Grillo usa la tecnologia.
Per parlare alla gente i politici sono stati abituati a chiamare Ansa, Tg e ad andare da Vespa. Vedi la rimonta di Berlusconi a colpi di comparsate TV. Per raccontare le gesta del “mostro” oggi i giornalisti sono costretti a seguire il suo account su Twitter o leggere il suo blog. Sky qualche giorno fa ha trasmesso la conferenza di presentazione dei grillini mandando in onda la diretta streaming dell’evento. Qualcosa di vagamente simile a un servizio pubblico. Qualcosa di un po’ strano in un mondo in cui si parla di violazione del copyright se ti copio un mp3 su una pennetta Usb. Intanto i giornalisti assistono impotenti allo show.
Nel sistema pensato da Grillo i media vengono costantemente bypassati attraverso l’uso di strumenti tecnologici che consentono di parlare alla gente e costringono i giornalisti a riportare quanto visto, sentito e letto, senza possibilità di porre domande. Democraticamente messi a tacere, con una paradossale coerenza: parlo solo con chi voglio io. Il che tutto sommato è più che lecito, nessuno ha l’obbligo di rispondere alle domande della stampa. A nessuna domanda, a dire il vero, e infatti lui Grillo non risponde quasi mai.
Cercando di innovare il rapporto con la gente il leader del M5S si è limitato a proporre una nuova forma di broadcasting personale. Esattamente come fa Berlusconi con i video messaggi. Basta guardare al suo Twitter: repliche, menzioni e RT durante la campagna elettorale sono stati praticamente assenti. Un piccolo fail nel fail generale dei politici sui social media. I commenti ai post del suo blog sono stati invece cancellati. Leggi tutto “Il peso di Grillo sull’informazione”

Emergenza idrica: intervento in Consiglio comunale e posizione del PRC livornese

 

  • Tiziana Bartimmo *

 

Il Sindaco ha cercato di darci un’immagine positiva e di efficienza che ha il sapore di autoassoluzione. In questo dissesto che la città sta vivendo si rispecchia una nazione che è incapace di risolvere qualsiasi problema. Se è vero che una situazione così critica impone una certa lucidità certo non si può essere esenti da critiche.
In questi giorni basta guardare i commenti sulla rete (quella web, non idrica), per comprendere come la pensino i livornesi, capisco tutte le difficoltà, ma ora questo ritardo è veramente imbarazzante.
Solo qualche commento per sintetizzare: “ calcolando che si paga l’acqua a peso d’oro, un po’ di manutenzione via via potrebbero anche farla..” “nell’era multimediale un temporale fa rimanere un’intera città senz’acqua..” e così via per arrivare alla richiesta di dimissioni dei vertici ASA. E a proposito di manutenzione quella condotta era già stata oggetto di rotture e manutenzioni…
Hanno ragione tutti questi cittadini e la storiella del fulmine che è cascato proprio sulla centralina ha fatto ridere tutta Italia.
Una città messa in ginocchio, con scene di guerra, tutti infila per l’acqua, le scuole chiuse per tre giorni consecutivi, tecnici fatti venire da fuori città, pezzi di ricambio fatti venire da Roma…Che quadro desolante, tenendo conto che ha piovuto molto, con grande intensità, ma non è passato uno tsunami sul canale Navicelli.. tra l’altro voglio sottolineare come in questi giorni abbia suscitato allarme la notizia che il CISAM di Pisa sverserebbe acque radioattive proprio nel Canale dei Navicelli, dove noi abbiamo le condutture dell’acqua, inquietante. Insomma non una calamità naturale, un semplice acquazzone! Leggi tutto “Emergenza idrica: intervento in Consiglio comunale e posizione del PRC livornese”

Documento approvato dal Comitato politico nazionale del 9 e 10 marzo 2013

 

 

Il CPN del PRC esprime il proprio ringraziamento a tutti i compagni e le compagne che si sono impegnati con generosità e passione anche in questa difficilissima campagna elettorale, dimostrando che Rifondazione Comunista rimane una risorsa imprescindibile per la sinistra e la democrazia in Italia, un patrimonio umano e politico il cui valore nessuna soglia di sbarramento antidemocratica può cancellare.
Va riconosciuto il fallimento del tentativo di Rivoluzione Civile che non è riuscita a diventare il punto di riferimento per la domanda di cambiamento e la protesta di milioni di elettori. Hanno contribuito alla sconfitta elettorale sicuramente limiti soggettivi nostri e dei nostri interlocutori e alleati. In particolare il ritardo e la conseguente rapidità nel configurare lo stesso progetto ne hanno impedito una costruzione democratica e partecipata. Non va sottovalutato che la collocazione in alternativa al PD per il PRC era una scelta maturata da tempo e unanimemente condivisa all’interno, mentre per gli altri soggetti politici della lista si è trattato di uno sbocco obbligato a causa della chiusura del PD nei loro confronti. La stessa esperienza della Federazione della sinistra si era arenata sul nodo dell’alleanza con il PD. Anche un processo partecipato come quello apertosi con l’appello “Cambiare si può” è giunto troppo tardi per poter determinare un percorso condiviso di costruzione unitaria dal basso. Rivoluzione Civile, che pure avrebbe dovuto coniugare questione morale e questioni sociali ed economiche, non è riuscita a definire e a presentarsi con un profilo e un’identità forti dentro la campagna elettorale in cui sia la crisi economica che il rifiuto di una politica corrotta sono stati temi centrali. Leggi tutto “Documento approvato dal Comitato politico nazionale del 9 e 10 marzo 2013”