“Livorno vuole essere comunista”

 

  • di Frida Nacinovich

    – Intervista a Niccolò Gherarducci (da Liberazione.it del 6 ottobre 2013)

 

 

21912_19175_bandiere-Prc-h-partb_ImageNei comitati politici, nelle discussioni fra compagni, anche sulle pagine dei giornali si dice continuamente “ripartiamo dai territori”. Facciamolo. La federazione di Livorno è da sempre una delle roccaforti di Rifondazione comunista, Niccolò Gherarducci si occupa di organizzare il partito in un’area molto vasta, dove il Prc è radicato non solo nel capoluogo ma anche nella sua provincia. Per anni Rosignano è stato il circolo di Rifondazione con il maggior numero di iscritti, Sandro Curzi inviò la già famosissima Rina Gagliardi, all’epoca prima firma di Liberazione, alla festa del partito. Oggi chiediamo a Gherarducci di fare il punto della situazione. Domanda diretta: resiste Rifondazione a Livorno? 
Abbiamo più di seicento iscritti, un numero che è rimasto stabile anche dopo la scissione del 2009. Dieci circoli cittadini e quattro nella provincia. Qui Rifondazione è un partito radicato, che ha stretti rapporti con le altre realtà della sinistra livornese. Mi riferisco alla Cgil, all’Anpi, all’Arci, la Uisp, alle cooperative e alle associazioni di quartiere. La brutta prova elettorale di Rivoluzione civile si è fatta sentire anche a Livorno, ma meno che in altri territori. Il nostro 5% è pur sempre il doppio del risultato nazionale alle elezioni di febbraio. Dico con un certo orgoglio che la nostra scelta di stare fra i lavoratori e di essere presenti nelle vertenze territoriali ha pagato.

Seconda domanda, altrettanto diretta: il congresso di Rifondazione è alle porte. Come si sta avvicinando il Prc labronico all’appuntamento?
Penso che questo congresso sia un’opportunità da non perdere. In gioco c’è la possibilità di dare una strategia ed un ruolo politico ai comunisti. Bisogna ricreare in Italia un polo della sinistra, rilanciare la costruzione di un partito unitario dei comunisti, che sappia essere un punto di riferimento per i lavoratori e avanguardia nelle lotte. Lo dico chiaramente: Rifondazione comunista deve scegliere se vivere o morire. Vanno lasciate da una parte le posizioni minoritarie, settarie e autoreferenziali. Dobbiamo metterci generosamente a disposizione per l’unità di tutta quella pluralità di forze, individualità e culture esistenti nel campo della sinistra italiana. Per valorizzare tutte le energie ancora esistenti nel partito occorre evitare scorciatoie maggioritarie nella formazione degli organismi dirigenti. Leggi tutto ““Livorno vuole essere comunista””

Burgio: “L’unità necessaria con Landini e Rodotà”

 

  • Alberto Burgio *
    da Il Manifesto,  3 settembre 2013

 

 

Landini e RodotàLo si potrebbe definire come il paradosso della confusione. In questa fase, seguita alla caduta del governo Berlusconi nel novembre 2011, la confusione è massima. Le «larghe intese» ne sono un paradigma. Eppure il quadro dei conflitti è netto e si chiarisce ogni giorno di più. La faccenda dell’Imu e quel che le va dietro è un ottimo esempio. Sul piano politico è una vittoria limpida del Pdl e del suo capo, la dimostrazione della sua capacità di rappresentare e proteggere gli interessi della propria base elettorale contro ogni principio di equità e ragione economica.
Ed è per questo una massiccia dose di tritolo scaricata sul governo, con buona pace del presidente del Consiglio (il quale non per caso si è affrettato a prendere distanza dal suo stesso ruolo). Quel che le larghe intese mascherano, l’Imu (e l’Iva) svela. Concordi nel considerare inevitabile l’austerità – cioè la riduzione della spesa pubblica sociale – i due pilastri del governo si fanno la guerra in vista delle prossime elezioni, che la condanna di Berlusconi sembra avvicinare. La destra incalza. Di fronte al rischio personale del Cavaliere è pronta anche all’autodafé. Di contro, il Pd in stato confusionale indietreggia. Strabico, guarda con un occhio al Quirinale, temendone le ire, con l’altro al proprio interno, dove divampano lotte intestine. Di fronte allo scontro tra interessi non c’è grande coalizione che tenga. E qui, con buona pace della retorica, di interessi si tratta.
Difatti un conflitto sempre più duro scuote sottotraccia anche la società, umiliata da questa ennesima «riforma» che regala due miliardi e mezzo ai più ricchi e sparge sale sulle ferite di chi stenta a campare. Un conflitto sociale al calor bianco, a malapena dissimulato dalle perorazioni patriottiche dei governanti. Leggi tutto “Burgio: “L’unità necessaria con Landini e Rodotà””

Rigassificatore a Livorno: si riapre una questione spinosa!

 

  • red

 

Il terminal offshore di Olt, l’FSRU Toscana, è ormai di fronte alle coste di Livorno. Non si placano le polemiche, o per meglio dire, si riaprono le contrarietà e i dubbi. La stessa Greenpeace (come riportato dalla stampa, vdi. Il Tirreno di giovedì 8 agosto, ndr.) scrive alla Capitaneria; così come in questi giorni più di duemila persone hanno mostrato contrarietà e disappunto attraverso un corteo definito “Funerale del Mare”.
La posizione del PRC  livornese, tra l’altro ricordata ed espressa anche recentemente con un comunicato inviato alla stampa, è, e rimane, quella di una netta contrarietà che da anni è stata poretata avanti inascoltata.

da Il Tirreno – 8 agosto 2013:

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da l’Unità – 8 agosto 2013:

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* Ringraziamo Il Tirreno e l’Unità per la possibilità di attingere alla notizia da Questi riportata

Omertà e dubbi sul nucleare di “casa nostra”!

 

 

CISAMLe sorprese non finiscono mai, e le responsabilità emergono soltanto quando si paventa un pericolo. Meglio entrare nel vivo della questione. In una piccola frazione tra Livorno e Pisa, San Piero a Grado, ben nascosto nella bellissima macchia verde che tra l’altro non è che l’ulteriore estensione della grande area verde dove da decenni è situata la ben più conosciuta base militare Usa-Setaf di Camp Darby, si trova il Centro Interforze Studi per le applicazioni Militari (acronimo di CISAM). Nelle strutture del CISAM è stato tenuto in vita per 17 anni un piccolo reattore nucleare, esattamente l’RTS-1 Galileo Galilei, che è stato successivamente spento nel 1980. Da quel momento è iniziata una lunga fase definita con il termine anglosassone di decommissioning (ovvero smantellamento) che, non solo non è finita, ma sta entrando in quella che si può definire vera e propria fase cruciale. Un lungo periodo che terminerà, a quanto ci è dato sapere, solo nel 2020, con un costo complessivo per il Ministero della Difesa quantificato in 30 milioni di euro! Le operazioni in progress prevedono lo svuotamento della piscina, il trattamento delle acque e lo smaltimento delle stesse. Roba da poco!? Il processo di decommissioning è stato affidato a una ditta spagnola (la Lainsa) che si occuperà di trattare e smaltire 750 mc di acque pari a 750.000 litri che verranno depurati e successivamente smaltiti nel Canale dei Navicelli (canale che collega Pisa al Porto di Livorno). Nell’intervista rilasciata il 9 gennaio scorso a Greenreport.it, l’ammiraglio Domenico De Bernardo, responsabile del procedimento, non offre comunque spiegazioni esaustive su quello che sarà l’impatto sull’ambiente, così come a riguardo di possibili ricadute sulla salute dei cittadini. Leggi tutto “Omertà e dubbi sul nucleare di “casa nostra”!”

Comunicato stampa sulla vicenda Nuova Veneta

 

  • Comunicato stampa PRC Livorno

 

Nell’esprimere solidarietà e vicinanza alle lavoratrici della Nuova Veneta, ditta che opera dentro la raffineria ENI con mansioni legate alla pulizia dei servizi igienici e dei reparti, riteniamo doveroso esprimere  alcune considerazioni. Queste lavoratrici si trovano in una situazione drammatica sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo umano, infatti sono almeno due mesi che non percepiscono retribuzione nè vengono loro versati i contributi, situazione quella dei contributi che si ripropone ancora una volta a distanza di poco tempo, tutto questo in una condizione di totale incertezza per il loro futuro di donne e di lavoratrici, la quale si traduce in una perdita di dignità quotidiana collegata al momento attuale. Questa emergenza evidenzia ancora una volta come il nostro territorio è attanagliato da una crisi a cui  non si riesce a dare risposte e che non possono essere solamente  dei rimedi apparenti dal punto di vista economico  ma altresì occorrono  atti concreti per la salvaguardia  occupazionale e dei diritti di chi svolge un lavoro. Il fatto poi che una azienda  a partecipazione  pubblica come la raffineria Eni possa dare appaltare a ditte che già nel passato hanno dimostrato problematicità ( mi sto riferendo al fatto che la Nuova Veneta operava già all’interno della Multisala ,  quindi si doveva essere  a conoscenza delle criticità  non certo per lo svolgimento delle attività da parte dei dipendenti ma per la gestione aziendale) ci lascia molto perplessi   . Pertanto nel sottolineare ancora una volta la opportunità di dar vita ad una massa critica dalla quale possano scaturire azioni concrete affinché i lavoratori siano i promotori del cambiamento in sinergia  con la comunità, riteniamo indispensabile sia la mobilitazione sindacale nonchè quella della politica nel coinvolgere gli enti preposti per giunge all’individuazione di soluzioni concrete e durature per il mantenimento e lo sviluppo dell’occupazione.

Lorenzo Cosimi – Segretario PRC Federazione di Livono

PRC Rosignano: rapporti con la sinistra e Sel alla luce degli ultimi avvenimenti Locali

 

  • Segreteria Circolo PRC Rosignano

 

I cambiamenti, e il rinnovamento in particolare, quando sono messi in atto, oltre ad essere in parte processi dolorosi, provocano profonda agitazione e disagio verso chi si sente protagonista, anche indirettamente.
È stato questo il primo pensiero alla lettura del comunicato prodotto dal coordinatore della bassa Val di Cecina di SEL Mario Baldeschi.
Si preferisce, oggi, rilasciare dichiarazioni alla stampa anziché approfondire umanamente e politicamente, noi naturalmente, in questo senso, ci assumiamo le nostre responsabilità e le nostre eventuali carenze.
Fatto sta però che nel citato comunicato sono espresse delle inesattezze che è bene chiarire, almeno per onor di cronaca.
Il solo candidato a sindaco Luppichini venne eletto con la somma dei voti delle liste che lo sostenevano, la lista comunista in virtù di un consenso adeguato riuscì, a differenza di sinistra democratica, oggi SEL, ad eleggere i propri rappresentanti in Consiglio Comunale. Gli eletti della lista comunista erano e sono diretta rappresentazione di quelle forze e a quelle fanno riferimento. Nella fattispecie della lista comunista è prassi consolidata e comune che ogni partito abbia garantita la propria autonomia. Leggi tutto “PRC Rosignano: rapporti con la sinistra e Sel alla luce degli ultimi avvenimenti Locali”