L’autobus fantasma del Sig. Grillo

 

 

Elettroencefalogramma piatto! Questa sarebbe la sintesi migliore per descrivere ciò che sta accadendo oggi nel paese, all’indomani dell’ultima consultazione elettorale. Così come è necessario che la sinistra si interroghi e rifletta bene, come scriveva Alberto Burgio pochi giorni fa, è altrettanto vero che il caos che regna sovrano nella Nostra povera Italia invita e incoraggia la stessa sinistra a rilanciarsi e rilanciare qualcosa di veramente credibile di cui oggi si avverte la mancanza. Si ha la netta impressione che a nessuno importi di ciò che pensano, ma anche dello stesso voto espresso dagli italiani!
Il M5S di Grillo, insisterà nel chiedere a Napolitano il via libera per governare. Bersani venderà casa pur di esercitare il suo diritto risicato a governare, senza pensare minimamente che il “suo” risultato è solo frutto di una legge elettorale iniqua e innominabile. Per il momento, il più tranquillo di tutti sembra essere l’altro “vincitore”, Silvio Berlusconi; ma come sempre, è l’unico capace di sorprendere, quindi meglio non addentrarsi in pronostici affrettati. In questo squallido panorama, non si distingue il buono dal cattivo, l’onesto dal disonesto e la coerenza è parcheggiata nel libro dei sogni. Eccoci nuovamente al punto di ricorrere a personaggi “neutri” (o presunti tali); a persone che possano trovare la condivisione tra i soggetti politici detentori delle maggiori quote azionarie del “palazzo”.
I nomi sono stati già consegnati alla cronaca: Grasso, Rodotà, Onida, e altri più o meno conosciuti ma certamente meno vicini ai quadri di partito. Il primo dato reale che viene palesemente alla luce è il fallimento del bipolarismo(?) maggioritario. Dopo il voto c’è l’ingovernabilità, e la necessità di trovare accordi postumi evidenzia l’inutilità del tanto decantato sistema elettorale che è in vigore dall’inizio della seconda repubblica.
La “trasversalità” e l’arte della persuasione hanno preso il posto del modello di società, dell’idea della società che si vorrebbe. E’ il risultato dello Tsunami – Grillo. Prima di dispensare giudizi e fare analisi affrettate, sarebbe meglio contare almeno fino a dieci: questo non è il risultato di una semplice protesta, quanto semmai di una vera e propria intenzione di abbattere l’architettura politica democratica in cui trova collocazione la ragion d’essere dei partiti. Il timore che questo possa travolgere tutto è reale e avvertito; ma non è con la solita politica delle merci di scambio, né tanto meno con gli accordicchi, che si risolve il problema.
Non ci piacciono i vari Messora (faccia il blogger e lasci parlare di HIV chi ha la professionalità per farlo!) …Non ci piacciono neppure le varie Rostellato, che dispensano arroganza e maleducazione senza neppure sapere cos’è la BCE… Così come tanti altri aspetti ambigui ma già abbastanza indicativi del vento che tira. Ci sembra più giusto capire e spiegare poi, come ricorda ancora Burgio, “che Grillo libera la rabbia di chi ha paura e al tempo stesso lo rassicura e lo galvanizza”. Eppure anche questo non è sufficiente se non viene fatta seguire una proposta alternativa per la costruzione di una nuova società. Grillo ha forse fatto capire come la costruirebbe? Dall’identikit magistralmente descritto da Ilvo Diamanti, non sembrerebbe: “La seconda Repubblica è finita. I passeggeri dell’autobus di Grillo lo hanno dimostrato in modo inequivocabile. Ma dove andranno, dove scenderanno. E dove arriverà e si fermerà l’Autobus: non è possibile stabilirlo. Non lo sa nessuno. Di certo, neppure Grillo”.
Ed è qui che la sinistra può trovare la spinta per il suo rilancio. Sulle tematiche del lavoro le bugie hanno le gambe corte: Stiglitz ha smentito pubblicamente di aver collaborato con il M5S, e le contraddizioni che serpeggiano nel movimento di Grillo su questo tema, sono grandi come grattacieli! Sia pur con finalità e metodiche diverse, c’è una forte analogia tra l’affermazione di Grillo e quella che molti anni fa portò alla ribalta lo stesso Berlusconi. Nessuno dei due ha presentato un progetto di società; nessuno di questi ha dato, o sembra in grado di dare, risposte al lavoro che non c’è! Trascinare e galvanizzare populisticamente la massa, non è come offrirgli una vera alternativa. Soprattutto perché, la sola alternativa che questi signori riescono a vedere, altro non è se non il frutto del proseguimento delle politiche liberiste che hanno portato il paese al disastro attuale.