Modifiche all’assetto della Giunta Comunale a Livorno: posizione del PRC

 

  • Tiziana Bartimmo *

 

Forse non ci si rende conto, dopo anche aver ascoltato la discussione fino ad ora, che stiamo assistendo all’ennesimo terremoto in questa giunta, è inutile continuare a nascondere che cambi di deleghe, sostituzioni di assessori,sono un segnale di divisioni e rotture, prima all’interno di quella che era la maggioranza, ora all’interno dello stesso Partito democratico. Che ci fosse poca armonia nel partito democratico era evidente, ma ora queste ultimissime vicende dimostrano che ci sia poca armonia anche su cosa si vuole per questa città, e il ritardo con cui è cominciato questo Consiglio lo dimostra.
In un momento di campagna elettorale come questo, a poco più di un anno dalle amministrative (ma sarà che questa giunta durerà?), tutto questo si presta ben oltre alle critiche limitate al locale .Per mia natura non mi piace accusare gli altri o usare l’arena politica come un ring per colpire gli avversari, ma dopo le esternazioni del PD, di Bersani sul voto utile, mi pare che ci sia poca da usare i guanti.  Bersani si appella al voto “utile”, cioè invita gli elettori a votare solo il suo partito, diffidando gli elettori a votare altro, e la lettura per me è chiara, si ha paura della lista Ingoia, della sua ascesa, e come dice Travaglio, che non amo, ma stavolta ha ragione, il voto è sempre utile, al massimo dannoso, ma mai inutile. Che dire poi delle esternazioni di Bersani sugli F 35? Ora , proprio perché siamo in campagna elettorale fa queste affermazioni, vergogna, prima dov’era? Quando altre forze politiche si dannavano per far capire l’inutilità di tali spese, la vocazione pacifista dell’Italia sancita anche dalla costituzione? Vergogna!!
E allora penso che come per l’Italia ci sia bisogno veramente di aprire le finestre e le porte per far cambiare l’aria, perché questo paese non ha bisogno di Berlusconi o di Monti e i suoi supporters, leggi Bersani, ma c’è bisogno di politiche nuove, anche in questa città c’è bisogno di aria nuova, altro che rimpasti, che poi sono sempre le solite persone che cambiano posto, ormai il PD ha occupato tutto in questa città.
Ormai è tempo che chi governa questa città faccia un passo indietro, ma come si fa a dare credibilità a una giunta che ha cambiato il suo assetto non si sa più quante volte. L’ultimo è Cantù, persona che rispetto, ma proprio perché si conosce il suo senso di responsabilità  è chiaro che le sue mani erano legate, che il risultato del suo mandato, come non ha soddisfatto noi, non ha soddisfatto nemmeno lui. E sul versante dell’emergenza abitativa serve un’amministrazione che sia in grado di affrontare questa drammatica situazione, e non con le parole, ma con prese di posizione forti, il Sindaco deve essere il primo a richiedere il blocco degli sfratti, che si sa sono ormai tutti per morosità incolpevole, e sempre di più ce ne saranno perché la crisi è ben lontana dall’essere superata. Noi avevamo chiesto un Consiglio Comunale sull’emergenza abitativa, avevamo chiesto un tavolo che potesse aiutare a risolvere il problema, facendo sedere tutti insieme i soggetti  attori, non è stato fatto…gli unici che hanno fatto qualcosa sono stati i ragazzi della ex caserma occupata. Nemmeno i suggerimenti vengono ascoltati.
Il Sindaco dice che nelle sue priorità ci sono il piano strutturale, il nuovo ospedale, il porto.
Ma lo sa il Sindaco che il Piano strutturale non è un disegno cartografico della città, ma va visto come una strategia per lo sviluppo, che pone le domande di come sarà  la città del futuro, quindi come lavoreremo, come vivremo, come studieremo, come ci muoveremo, come passeremo il tempo libero, che aria respireremo, come ci riconosceremo nella nostra città: mi pare che si sia un po’ indietro rispetto alle risposte da dare a queste domande; va individuato un percorso che dovrà portare a un nuovo progetto di città, ed è fondamentale come si realizzerà, con quali linee guida, con quali obiettivi. Per ora abbiamo un finto piano del traffico, che sposta l’attenzione verso la realizzazione di rotatorie, per non farci ricordare che a distanza di anni, non abbiamo un piano del traffico che possa rivalutare il trasporto  pubblico e possa far rivivere il centro. Sul piano dei rifiuti siamo sempre alle prese con la contraddizione del termovalorizzatore e dell’inceneritore, senza pensare a nuove politiche alternative, e anche su molte altre cose non mi pare che ci siano le idee molto chiare.
E qui mi piace citare, e mi pare di averlo già fatto in altre discussioni sul piano strutturale, un passaggio di una mia amica architetto, purtroppo scomparsa, Laura Gallucci, che ha ideato il teatro dell’opera di Roma, in cui dice che uno dei suoi passaggi guida del suo progettare una casa, è quello in cui immagina di dover abitare lei stessa quello spazio e cerca così di capire cosa vorrebbe vedere, quali suoni vorrebbe ascoltare, quali luci, quali scorci, quali atmosfere valorizzare…non è forse un concetto strettamente da architetto, ma varrebbe la pena di rifletterci nel progettare la città…per tenere conto anche dei cittadini che vi abitano e non solo di interessi economici. Di questi percorsi c’è bisogno a Livorno.
L’ospedale nuovo? Ma ci si rende conto dei problemi della sanità cittadina? Liste di attesa, bisogni dei cittadini, svendita di distretti e consultori, ma quant’è che questi signori non entrano in ospedale? Come fanno a dire che va tutto bene? Che la colpa di quello che invece non va è del contenitore? Allora, se il Sindaco fosse davvero un buon padre di famiglia,  come a volte ci ricorda l’assessore Nebbiai, si dannerebbe per avere quei soldi per il nuovo ospedale,ma non per il nuovo, inutile ospedale, ma per far funzionare quello che si ha, per dare risposte ai bisogni di salute, andrebbe da Rossi a spiegare l’inutilità e l’inopportunità di fare un nuovo ospedale, abbandonerebbe quell’idea, che in un momento in cui va di moda il riuso e riciclo è anche in controtendenza.
Che dire poi, non c’è stata una cosa portata termine in questi anni, dico una, e su tutto l’inadeguatezza con cui è stata affrontata l’emergenza lavoro, anche solo sul come parlarne, stessa arroganza stessa supponenza. Anche lì avevamo suggerito strumenti diversi.
Qui fuori ci sono i lavoratori dell’ippodromo, la cui sorte vive proprio  dell’inadeguatezza delle risposte e decisioni del Comune, ci sono i lavoratori di una ditta, la Panini, che da mesi, nonostante le promesse, non prendono nemmeno la cassa integrazione…
Ci rimane il Porto, ma anche lì pare che decida tutto Gallanti nonostante tutti i discorsi fatti qui dentro…..

* Capogruppo PRC-FDS Consiglio Comunale di Livorno