Ruggeri, PD e lavoratori portuali

Su un articolo di Lancisi su IL TIRRENO di stamani leggiamo delle dichiarazioni di Marco Ruggeri, (ex capogruppo regionale del PD e candidato a sindaco di Livorno, un anno fa sconfitto dal grillino Nogarin), rispetto alle cause della sconfitta sua e del PD alle elezioni amministrative: «Non siamo riusciti ad affrontare la crisi economica. Il problema è che per costruire il futuro si deve cambiare anche rispetto a punti fermi della propria storia. Noi siamo vissuti di rendita, non abbiamo avuto il coraggio di attaccare ad esempio chi non ha voglia di lavorare. Ci è mancato il coraggio. Soprattutto nella gestione del porto, dove non abbiamo rotto con certi equilibri del passato». Caro Ruggeri, i lavoratori del porto non vi hanno votato perché ormai rappresentate gli interessi di quella imprenditoria portuale che si tiene in mano la vita dei lavoratori (giorno, notte, doppi, tripli turni, con 500€ a forfait al mese)! Pensate davvero che i lavoratori del porto siano dei cretini?

Il coordinamento del Circolo Porto del Partito della Rifondazione Comunista

Ciao Garibaldo

Garibaldo Benifei

Rifondazione Comunista si associa al lutto dei familiari e dell’intera cittadinanza per la scomparsa di Garibaldo Benifei. Generazioni di livornesi hanno conosciuto il suo impegno democratico e antifascista e la sua passione nel comunicare i valori della Resistenza. Questo 25 aprile, nel celebrare la Liberazione e i partigiani, volgeremo un pensiero speciale a Garibaldo: ci hai lasciati, ma gli ideali per i quali hai lottato rimangono. Sta a noi e alle nuove generazioni tenere vivi i tuoi valori, i valori della Resistenza antifascista da cui sono nate la Repubblica e la Costituzione.

La segreteria della federazione livornese di Rifondazione Comunista

25 aprile, celebriamo valori sempre attuali

La federazione livornese del Partito della Rifondazione Comunista parteciperà alle celebrazioni cittadine del 25 aprile. Sono passati 70 anni dalla Liberazione d’Italia dal regime fascista e dalla occupazione nazista; i valori della resistenza, validi oggi come allora, ci confermano che siamo nel giusto a lottare contro vecchi e nuovi razzismi, contro le “riforme” autoritarie delle istituzioni, contro l’asservimento delle persone a un sistema economico devastante. Diamo quindi appuntamento a tutte e tutti alle 10:00 del 25 aprile in piazza della Vittoria, ricordando anche le numerose altre iniziative organizzate da ANPI, ANPPIA, associazioni e istituzioni, in particolare la giornata di festa presso il Castellaccio.

La segreteria della federazione livornese del PRC

Sul corteo cittadino del 18/4, Strazzullo (CGIL) sbaglia

Foto di Giacomo Bazzi

 

Come Circolo “La Rosa – Livorno Sud” di Rifondazione Comunista, e assieme agli altri circoli cittadini, abbiamo partecipato con convinzione alla manifestazione del 18 Aprile, organizzata dal “Coordinamento delle Lavoratrici e dei Lavoratori livornesi”.

All’iniziativa erano presenti molti lavoratori che in questi anni di crisi a Livorno hanno vissuto il dramma della perdita del posto di lavoro, lavoratori precari ma anche chi, pur lavorando, vive la propria condizione in contesto sempre più deteriorato in termini di qualità e diritti.

Le affermazioni del Segretario Provinciale della CGIL, Maurizio Strazzullo, apparse sulla stampa il 15 Aprile scorso, implicitamente indirizzate agli organizzatori di quella riuscita manifestazione, sembrano un monito contro rivendicazioni, a suo dire, velleitarie che la manifestazione ha incarnato: <<E’ utopistico-chiosa Strazzullo- pensare che fare rivendicazioni, forse attrattive ma poco concrete, possa dare una risposta alle aspettative di lavoro.>> Molti dei nostri iscritti sono anche iscritti e militanti del sindacato che rappresenta.

Con tutto il rispetto per la storia e la funzione della CGIL, dissentiamo con l’impostazione del Segretario Provinciale. Non è utopistico lottare contro l’occupazione ed il precariato, gli appalti al ribasso che danneggiano le condizioni di lavoro e penalizzano i salari. Così come pretendere che siano impegnate risorse pubbliche a sostegno delle esigenze dei lavoratori, all’introduzione di vincoli per il mantenimento dell’occupazione e di stipendi dignitosi. Livorno precipita sempre più nell’abisso della crisi economica e sociale e nel recente passato abbiamo fatto fatica a percepire una proposta autonoma ed un ruolo propulsivo in città della CGIL rispetto alle precedenti Amministrazioni. Strazzullo auspica che l’insieme delle proposte che verranno attuate nei vari tavoli riescano ad attrarre investimenti per la creazione di nuove attività economiche e produttive. Un auspicio di per sé ragionevole, ma non sufficiente a garantire insediamenti ed attività strutturate e durature che basino le loro fondamenta sul “good Job”. Bene avrebbe fatto la CGIL a partecipare e sostenere convintamente, come noi, il corteo del Coordinamento.

Francesco Renda

segretario Circolo PRC La Rosa – Livorno Sud

 

Porto: la propaganda elettoralistica di Rossi e PD crea aspettative irrealizzabili

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Sul porto di Livorno il Presidente Rossi sta giocando gran parte della campagna elettorale. Certo, l’impegno della Regione sul nodo portuale non è stato secondario, il Piano Regolatore Portuale è stato approvato,e tale approvazione l’abbiamo valutata positivamente. A leggere le dichiarazioni dei soggetti istituzionali sembra di aver vinto una lotteria, con centinaia di milioni di € spendibili per la realizzazione della Darsena Europa e con tempi di realizzazione sicuramente ottimistici Come PRC, su questo specifico punto faremo nei prossimi giorni proposte più realistiche.

L’enfasi è tale da oscurare gli indirizzi che il Governo Renzi sta attuando a partire dal Piano Strategico dei Porti e della Logistica, licenziato dall’ex Ministro Maurizio Lupi prima delle sue dimissioni. Purtroppo i contenuti di tale proposta rischiano di vanificare il rafforzamento strategico dei porti, con gravi conseguenze sociali per le città portuali. Al contrario di quanto sta avvenendo in Europa, si vorrebbe ridisegnare le governance dei porti depotenziando le Autorita Portuali, ritornano ad un antichissimo “centralismo” dirigista che niente ha a che vedere con il modello del Puerto del Estados spagnolo che giustamente, sulla base di esigenze nazionali generali definisce le priorità su cui bisogna investire le risorse.

E’ preoccupante l’attendismo silenzioso delle forze politiche, dei parlamentari livornesi, dei sindacati nazionali e locali, sulle gravi ricadute che l’impostazione del Governo avrebbe sul lavoro. Indirizzi che il Prof. Sergio Bologna definisce post-portuali “Così come siamo passati dalla civiltà industriale a quella postindustriale”,-afferma Bologna- “dal fordismo al postfordismo, dal moderno al post-moderno, così potremmo vedersi aprire un’epoca del postportuale. Come si caratterizza? Da una concezione del sito di ancoraggio ed ormeggio – come vedete non uso più il termine ‘porto’ – come pura infrastruttura fisica, spogliata di ogni sovrastruttura di regolazione, tranne i controlli di frontiera, dove si pagano solo i servizi resi a prezzi” . Ora, se dovesse passare questo tentativo di deregolamentazione selvaggia, sarebbero vanificate anche le ricadute degli investimenti infrastrutturali come quello che, con enfasi elettorale, si vuol far passare come il preludio di un boom economico livornese. La strada è ancora lunga e la stabilità dei lavoratori portuali livornesi ed italiani è ancora distante e sempre più a rischio.

Il Segretario del Circolo Porto P.Rifondazione Comunista Livorno
Luigi Moggia