Omertà e dubbi sul nucleare di “casa nostra”!

 

 

CISAMLe sorprese non finiscono mai, e le responsabilità emergono soltanto quando si paventa un pericolo. Meglio entrare nel vivo della questione. In una piccola frazione tra Livorno e Pisa, San Piero a Grado, ben nascosto nella bellissima macchia verde che tra l’altro non è che l’ulteriore estensione della grande area verde dove da decenni è situata la ben più conosciuta base militare Usa-Setaf di Camp Darby, si trova il Centro Interforze Studi per le applicazioni Militari (acronimo di CISAM). Nelle strutture del CISAM è stato tenuto in vita per 17 anni un piccolo reattore nucleare, esattamente l’RTS-1 Galileo Galilei, che è stato successivamente spento nel 1980. Da quel momento è iniziata una lunga fase definita con il termine anglosassone di decommissioning (ovvero smantellamento) che, non solo non è finita, ma sta entrando in quella che si può definire vera e propria fase cruciale. Un lungo periodo che terminerà, a quanto ci è dato sapere, solo nel 2020, con un costo complessivo per il Ministero della Difesa quantificato in 30 milioni di euro! Le operazioni in progress prevedono lo svuotamento della piscina, il trattamento delle acque e lo smaltimento delle stesse. Roba da poco!? Il processo di decommissioning è stato affidato a una ditta spagnola (la Lainsa) che si occuperà di trattare e smaltire 750 mc di acque pari a 750.000 litri che verranno depurati e successivamente smaltiti nel Canale dei Navicelli (canale che collega Pisa al Porto di Livorno). Nell’intervista rilasciata il 9 gennaio scorso a Greenreport.it, l’ammiraglio Domenico De Bernardo, responsabile del procedimento, non offre comunque spiegazioni esaustive su quello che sarà l’impatto sull’ambiente, così come a riguardo di possibili ricadute sulla salute dei cittadini. Leggi tutto “Omertà e dubbi sul nucleare di “casa nostra”!”

Stop all’inceneritore di Ospedaletto

 

  • PRC Gruppo Toscana

 

ospedaletto incenSgherri:”un caso emblematico di come la funzionalità degli inceneritori sia incompatibile con l’aumento della raccolta differenziata.”

Firenze, 28 maggio. Un caso emblematico che, se chiama ad azioni mirate nello specifico, rende più in generale evidente come il funzionamento degli impianti di incenerimento sia sostanzialmente incompatibile con l’aumento della raccolta differenziata dei rifiuti. Se infatti – a quanto risulterebbe – è bastato un ancorché modesto incremento della raccolta differenziata e quindi riduzione della frazione organica umida conferita all’impianto di Ospedaletto (e quindi all’aumento del potere calorifico dei rifiuti inceneriti) per portare allo sforamento – a quanto risulterebbe – dei tetti di legge dei valori di emissioni di sostanze inquinanti e alla conseguente chiusura della linea due del medesimo è necessario porsi la domanda su quali garanzie vi possano essere che l’annunciato obbiettivo del raggiungimento futuro del 65% di raccolta differenziata a livello regionale non porti via via nel tempo ad altri casi come questo. Sulla questione che pone l’evento occorso all’impianto pisano di Ospedaletto ho presentato un interrogazione alla Giunta. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale. La riflessione di fondo – prosegue Sgherri – è che l’evento conferma una volta di più come la strada da seguire sia quella che all’aumento della raccolta differenziata (e aggiungo del riciclo e riuso dei rifiuti) faccia nel contempo abbandonare quella del ricorso all’incenerimento, che risulta oltre che inutile, impattante sulla salute e ambiente e costosa, evidentemente anche poco praticabile. Una situazione – solo per rimanere all’esempio in questione – che pare invece non essere in quanto – a quanto consta – sarebbe stato avviato a livello dei comuni dell’area un “piano strutturale d’area” che prevede la ristrutturazione dell’impianto: di fronte alla chiusura della linea due che è solo l’ultimo di una serie di stop e criticità che lo hanno riguardato  non è forse più opportuno – a tutela precauzionale di salute ambiente ecc – andare invece nella direzione della chiusura definitiva ?

Monica Sgherri – Capogruppo FDS-VERDI Consiglio Regionale Toscana

(Scarica il Pdf. Int Ospedaletto)

Rifiuti Zero: iniziativa 1° Giugno a Rosignano

 

  • Giovani Comunisti/e

volantino rifiuti zerosi svolgerà Sabato 1 giugno p.v. presso il Parco berti mantellassi di Rosignano, organizzato dai Giovani Comunisti/e, l’iniziativa sulla presentazione della Legge Rifiuti Zero.
Partecipano: Monica Sgherri (Capogruppo in Consiglio regionale della Toscana), Fabio Lucchesi (Resp. regionale Toscana campagna Rifiuti Zero) e Eugenio Baronti (Resp. nazionale rifiuti SEL).
Coordina Silvia Gesess (Segretaria PRC Rosignano).

 

 

 

 

 

 

scarica il volantino in Pdf.

Consiglio comunale Rosignano: interpellanze su Donati laterizi, Solvay Ineos, Test Invalsi

 

  • Niccolò Gherarducci *

 

Di seguito (scaricabili integralmente, ndr) le interpellanze e la mozione presentate il 22 maggio scorso dal gruppo comunista Federazione della sinistra in Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo:

 

Donati laterizi (scarica doc.)

SOLVAY INEOS (scarica doc.)

Test Invalsi (scarica doc.)

 

* Gruppo Comunista FDS – Consiglio comunale di Rosignano M.mo

Interpellanza sulle procedure inerenti le attività di gestione e scarico delle acque provenienti dal sito CISAM

 

Clicca per scaricare il doc.

  • Silvio Lami *

 

Al presidente della Provincia di Livorno

Alla Giunta della Provincia di Livorno

Al Presidente del Consiglio Provinciale di Livorno

 

 

 

Livorno, li 21maggio 2013

Oggetto:Interpellanza con richiesta di Conferenza dei Capogruppo in merito alle procedure inerenti le attività di gestione e scarico delle acque provenienti dal sito CISAM di S. Piero a Grado (Pisa).

Per chiedere alla giunta di informare nel prossimo Consiglio Provinciale, sulla volontà proclamata dalle autorità militari di sversare 750.000 litri di acque radioattive contaminate dal reattore nucleare CISAM (Centro interforze studi per le applicazioni militari) di Pisa nel Canale dei Navicelli, raggiungendo così le coste livornesi.

In riferimento al fatto

che sono sempre state rarissime e spesso incerte le informazioni relative al reattore nucleare a Pisa; nascosto nel verde della macchia di San Piero a Grado, nato negli anni ’50 per ricerche sull’uso dell’energia nucleare a fini nautici. Una centrale nucleare con 17 anni di attività spenta nel 1980, sottoposta a segreto di Stato ed esclusa un decennio fa dalla contabilità nucleare dell’Italia. Così come pure non è mai stata fatta piena luce sulle voci di vari presunti incidenti ed è, ad oggi, negato il diritto a conoscere la verità sulla presenza di scorie radioattive, provenienti anche da materiali di altre basi come ad es. alcuni contrappesi all’uranio usato per le eliche di elicotteri bellici provenienti da La Spezia. Leggi tutto “Interpellanza sulle procedure inerenti le attività di gestione e scarico delle acque provenienti dal sito CISAM”

Rifinanziamento cassa integrazione. Approvata all’unanimità la mozione con primi firmatari Sgherri e Marini.

 

  • PRC Gruppo Toscana

 

Sgherri: “grande soddisfazione. E’ un dramma sociale che rischia di scoppiare definitivamente se non affrontato in tempi brevi e certi”.

Firenze, 15 maggio. Grande soddisfazione per l’approvazione unanime, su una questione che, se non affrontata e risolta in tempi rapidi e certi, può rappresentare un vero e proprio dramma sociale ancor più insostenibile, a fronte di una situazione già estremamente difficile per i tanti lavoratori coinvolti. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale in merito alla mozione (con primi firmatari Sgherri e Marini e sottoscritta dai capigruppo di maggioranza e anche da alcuni consiglieri dell’opposizione) sulla situazione dei cassa integrati nella nostra Regione e che prevede in particolare – fra l’altro l’impegno alla Giunta a “sostenere presso il Governo la ferma richiesta di rifinanziamento della cassa integrazione ordinaria e straordinaria” e snellire le procedure di erogazione; nonché a – per quanto di competenza – ad “attivarsi da subito per individuare gli strumenti necessari a far fronte alla grave situazione in cui si trovano moltissimi cittadini toscani a causa della crisi economica” quindi chiusura di aziende, perdita di posti di lavoro, che conducono spesso a disperazione e che hanno certo contribuito anche a portare ad alcuni gesti estremi. Una situazione pesantissima– prosegue Sgherri – che rischia di diventare ancora più drammatica se il governo non si deciderà (e celermente) a rifinanziare gli ammortizzatori sociali, senza i quali decine di migliaia di lavoratori si troveranno senza alcun reddito in tempi molto ravvicinati. Un impegno e una priorità – conclude Sgherri – che sono per altro già state evidenziate come tali dalla comunicazione tenuta durante questo Consiglio dall’assessore regionale al lavoro. Il precedente esecutivo non è andato in questa direzione, adesso la pressione sul nuovo deve essere massima per dare una risposta – seppur minima – decine di migliaia di famiglie.”
In allegato la mozione approvata.

Scarica e salva il Doc integrale della mozione