Idee per una azione politica sulla portualità

– Coord. Federazione della Sinistra Livorno –

La crisi di sistema che è esplosa in questi anni a livello mondiale, ha avuto forti ripercussioni anche nel settore dello shipping e della portualità nelle sue diverse dimensioni. La Commissione dell’Unione Europea sta riproponendo ricette ultra liberiste nei confronti dei segmenti più deboli del sistema marittimo-portuale (dal lavoro portuale ai servizi tecnico-nautici) ma acquiescente e tollerante verso i grandi monopoli/oligopoli che governano il traffico mondiale.
La richiesta formulata al Governo da alcuni importanti armatori del settore delle autostrade del mare, i quali rappresentano ormai una ristretta oligarchia, di modificare l’attuale ordinamento attraverso circolari e modifiche legislative per deregolamentare il settore del lavoro portuali, quello dei servizi tecnico nautici come l’ormeggio, il pilotaggio, il servizio di rimorchio e altri servizi ancillari, è solo l’anticipo dei temi che saranno all’orine del giorno nei prossimi mesi. Le premesse che riguardano gli indirizzi politici e programmatici del Governo Monti lasciano presagire una omogeneità con gli indirizzi della Commissione UE.
Su questi punti la Fed. Sin. di Livorno ha espresso una posizione coincidente, a Livorno con la Filt CGIL.
In molte città portuali italiane si è aperta, sulla richiesta degli armatori, una discussione che ha visto prendere posizioni di critica e di contrasto a quelle richieste, sia da esponenti politici e parlamentari del PD, sia, in forma unitaria da CGIL CISL UIL di Categoria. Riscontriamo con preoccupazione che a Livorno su questo ed altri problemi che potrebbero provocare effetti negativi anche nel nostro scalo, non si riesce a produrre un’analisi capace di avere più chiari gli indirizzi strategici e programmatici della Città, del porto e del suo hinterland. Leggi tutto “Idee per una azione politica sulla portualità”

Livorno, Bartimmo lascia la commissione consiliare “economia e lavoro”

 

da Il Tirreno – Ott. 17

 

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Solidarietà a Paolo Francini, lavoratore della Lucchini

 

  • Segreteria PRC Toscana
  • Segreteria Federazione PRC Piombino-Elba-Val di Cornia

 

Vogliamo esprimere la nostra totale solidarietà e vicinanza a Paolo Francini, lavoratore della Lucchini , impegnato in uno sciopero della fame in difesa della Siderurgia Piombinese e del posto di lavoro di migliaia di lavoratori impiegati nelle fabbriche. Il fatto che per ottenere attenzione ed ascolto, anche dai mezzi di informazione, rispetto ad una tragedia che rischia di coinvolgere intere comunità della Toscana si debba ricorrere a forme di lotta estreme ed individuali dà la misura della distanza della “ politica politicista” fatta di primarie e personalismi dalle condizioni materiali della grande parte dei cittadini. In questo quadro appare particolarmente grave e volgare l’attacco portato a Francini, operaio in produzione, dal Coordinatore della RSU Lucchini . Evidentemente costui, che ha organizzato ben altri spettacoli ad uso del suo partito e del Sindaco di Piombino , nonché già protagonista lui stesso di un’azione consimile, dovrebbe riflettere sul fatto che per evitare di aprire un serio conflitto sul destino della Lucchini e del territorio di Piombino e della Val di Cornia che abbia per protagonisti i lavoratori, si lascia avvicinare la sconfitta. Un attacco a Paolo Francini, da un così autorevole e rappresentativo del sindacato, espone inoltre il lavoratore ad ogni tipo di rappresaglia ed autorizza a qualsiasi azione repressiva.

Una legge “ad personas”

di Gianluigi Pegolo *

 

Al di là della sceneggiata sulle preferenze, la nuova legge elettorale in gestazione è condivisa dalle principali forze presenti in Parlamento, dal Pd al PdL, dall’UdC alla Lega. La ragione principale è che questa accontenta un po’ tutti e, anzi, è stata concepita proprio come la risultante di una convergenza d’interessi, niente di più.  In questa proposta non c’è, infatti, alcuna consapevolezza della crisi in cui versa la politica nel paese, né c’è il minimo bilancio delle precedenti esperienze fallimentari (dal “mattarellum” al “porcellum”), né tantomeno si tiene conto di elementari principi costituzionali. Il risultato è un brutto pasticcio, un sistema iniquo e, al tempo stesso, irrazionale, che ha pochi precedenti negli altri paesi, se non alcune somiglianze con la legge elettorale greca.
Il fatto grave è che nell’apatia generale, indotta dall’accrescersi del disagio sociale e  dal montare di un rifiuto per la poliica, non vi è un’apprezzabile reazione nell’opinione pubblica, né tantomeno da parte degli ambienti intellettuali illuminati. Solo poche voci si sono levate in questi giorni per denunciare lo spettacolo avvilente di una legge elettorale concepita come risposta agli interessi contingenti di alcune forze politiche, senza alcuna coerenza con un disegno credibile di adeguamento del sistema istituzionale. Pesa non poco, nella reticenza generale, il calcolo opportunista sulle alleanze future che mette in secondo piano il giudizio di merito. A maggior ragione, quindi,  occorre uscire dal coro ed esprimere una critica mirata. Leggi tutto “Una legge “ad personas””

Roma, conferenza stampa del Comitato Promotore dei Referendum Nazionale

da web.rifondazione.it