10 ottobre: giornata di mobilitazione perchè il diritto alla casa diventi questione nazionale

dal sito Unione Inquilini Livorno 

 

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I dati drammatici sugli sfratti 2011 sono stati rilevati dal Ministero dell’interno: circa 64.000 nuove sentenze di sfratto emanate, di cui circa 56.000 per morosità, con un’incidenza dell’87% sul totale che, ad esempio in in Toscana, si sta avvicinando al 100%. Sempre nel 2011, le richieste di esecuzioni con la forza pubblica sono state oltre 123.000, di cui ben 29.000 eseguite. A Livorno e provincia 100 sentenze per finita locazione e 909 per morosità eseguiti con forza pubblica 369. Di fatto, in Italia circa 140 famiglie sono sfrattate ogni giorno con la forza pubblica, mentre non si conoscono i dati di coloro che lasciano l’alloggio spontaneamente.
Queste cifre sottolineano l’impatto della crisi, e stridono con l’assoluta assenza di politiche abitative pubbliche, che siano, non solo capaci di garantire il passaggio da casa a casa per gli sfrattati (tutti) ma che  affrontino il tema del caro affitti e della precarietà abitativa, e offrire un alloggio pubblico alle 650.000 famiglie sono collocate nelle graduatorie.
Si tratta di numeri statistici terrificanti che dimostrano come, la pur generosa azione e attività di tanti, comitati, movimenti, centri sociali, sindacati, impegnati in picchetti antisfratto, o degli stessi enti locali, non può riuscire a reggere l’urto di un numero di esecuzioni di tale portata. Leggi tutto “10 ottobre: giornata di mobilitazione perchè il diritto alla casa diventi questione nazionale”

Gianni Rinaldini: perchè firmare per i due referendum

Redazione

da www.inchiestaonline.it

 

Gianni Rinaldini, coordinatore nazionale de La CGIL che vogliamo e tra i promotori dei due referendum, spiega perché è importante l’abrogazione dell’articolo 8 approvato da Berlusconi e il ripristino dell’articolo 18 cancellato da Monti.

Con il mese di Ottobre 2012, si apre la campagna di raccolta delle firme su due quesiti referendari: abrogazione dell’art. 8, approvato dal Governo Berlusconi nel 2011 e ripristino dell’art. 18 cancellato dal Governo Monti.
Vogliamo in questo modo intervenire su due aspetti fondamentali che hanno segnato socialmente le scelte del Governo nella pervicace e sistematica distruzione dei diritti, delle tutele e della democrazia nel lavoro.
Con l’art. 8 del governo Berlusconi fatto proprio dal governo Monti, attraverso la clausola inserita impropriamente nei decreti sulla liberalizzazione, dove si afferma che nel settore ferroviario a fronte della apertura del mercato e con l’ingresso dell’azienda Italo di Montezemolo, non è prevista l’applicazione del Contratto Nazionale di Lavoro: si superano in questo modo e per legge, i Contratti Nazionali di Categoria.
I contratti aziendali possono intervenire su tutti gli aspetti della condizione lavorativa, dall’orario alle qualifiche, compreso alcuni diritti universali come l’art. 8, il rapporto committente appaltatore, l’uso degli audiovisivi cioè le telecamere per controllare le lavoratrici e i lavoratori.
In sostanza non esiste più un minimo retributivo e normativo come elemento di solidarietà e di vincolo sociale rispetto al mercato ed alla competitività delle imprese, ma tutto diventa variabile dipendente rispetto alle esigenze di ogni singola realtà lavorativa. Leggi tutto “Gianni Rinaldini: perchè firmare per i due referendum”

Camp Darby: sciopero e presidio

p.g.c. de Il Tirreno 29.set.2012

Duecento dipendenti di Camp Darby da stamani stanno manifestando di fronte all’ingresso principale della base militare Usa, in via Livornese, provocando anche qualche rallentamento al traffico, per protestare contro il piano di tagli presentato dall’amministrazione statunitense che prevede 41 esuberi nella pianta organica del personale italiano della base.

Lo sciopero, indetto da Fisascat/Cisl, è una risposta, spiega il sindacato, «all’ultima mossa del comandante Buckingham, che ha convocato i dipendenti del dipartimento Us Army per proporre loro un accordo, accettando il licenziamento e rinunciando ad ogni azione giudiziaria nei confronti del Governo americano, in cambio di 18 mila euro». La Cisl ha già presentato ricorso al giudice del lavoro contro il Governo Usa accusato di comportamento antisindacale.

Abroghiamo la riforma Fornero: convegno a Livorno, 4 ottobre 2012

Giovedì, 4 Ottobre  ore 17:30

ABROGHIAMO LA RIFORMA FORNERO (convegno promosso da Idv Toscana)

 

Sala LEM, piazza del Padiglione 1, Livorno

RIPARTIAMO DAL BUON LAVORO ABROGANDO LA RIFORMA FORNERO

 

  • intervengono:

Marta Gazzarri, capogruppo IDV regione Toscana
Marco Guercio, avvocato
Enzo Masini, FIOM Cgil Nazionale
Alessandra Tibaldi, dipartimento lavoro nazionale IDV
Alfonso Gianni, Comitato scientifico nazionale SEL
Roberta Fantozzi, segreteria naz. PRC, responsabile nazionale lavoro-welfare

coordina Roberto Rizzo, responsabile lavoro IDV Toscana

 

 

Livorno: polveriera sfratti..!

p.g.c de Il Tirreno del 25 settembre 2012

 

 

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di Mauro Zucchelli – Il Tirreno

Documento approvato dalla Direzione Nazionale del PRC

Roma, 20 settembre 2012

 

La recessione provocata dalle politiche di austerità del governo Monti sta continuando ad aggravarsi e con essa la crisi sociale del paese. La perdita di posti di lavoro in Italia è molto al di sopra della media dei paesi europei ed è direttamente legata alle politiche di austerità.
Il governo Monti espressione dei poteri forti con una fortissima connotazione antipopolare e antioperaia, si conferma sempre più come governo costituente di un nuovo regime. Questa caratteristica costituente la si misura sulla portata strategica dei provvedimenti presi: dalla manomissione dell’articolo 18 alla “riforma” delle pensioni al pareggio di bilancio in Costituzione fino all’approvazione del Fiscal Compact. Questi provvedimenti vanno oltre la situazione contingente e predeterminano – se non aboliti – il quadro in cui agiranno i governi dei prossimi anni. Queste misure infatti si sommano a quanto già fatto da Berlusconi – pensiamo solo all’articolo 8 – e determinano un quadro strutturale di recessione economica, precarietà e  disoccupazione, privatizzazioni, uniti ad un attacco frontale al welfare, al diritto allo studio e ai diritti dei lavoratori e del sindacalismo di classe. Il governo Monti ha quindi tracciato una strada di destra destinata a perdurare negli anni. Il tratto costituente del governo non è quindi affidato alla permanenza di Monti alla Presidenze del governo anche dopo le elezioni – ipotesi che i potentati finanziari, economici e dell’informazione, propongono esplicitamente – ma ai provvedimenti già assunti e votati da PD, PDL e UDC. Leggi tutto “Documento approvato dalla Direzione Nazionale del PRC”