Sul 25 aprile

Stamani il consueto appuntamento celebrativo del 25 aprile ha avuto un sapore nuovo.
Dopo avere assistito agli onori militari e civili che ogni anno le istituzioni riservano alla memoria dei caduti per la guerra di liberazione, è accaduto un piacevole ed imprevisto fuori programma.
Una decina di studenti ha incominciato ad intonare “Bella Ciao”, coinvolgendo nel loro slancio moltissimi dei partecipanti alla manifestazione. I cuori si sono aperti, i pugni si sono alzati e alcune bandiere hanno guadagnato il vento.
E’ stata una bella sensazione, come se un soffio di vita avesse tolto un po’ di polvere retorica dalla giornata e le avesse restituito tutto il suo valore politico e popolare.
Un piccolo gesto che ha fatto capire quanto poco basterebbe per ristabilire una connessione sentimentale con un patrimonio inestimabile per la storia della nostra giovane democrazia che ancora fa palpitare d’emozione.
La cosa che ha lasciato l’amaro in bocca è stato vedere come i rappresentanti civili e militari, in chiaro imbarazzo per l’inaspettato fuori programma, abbiano in fretta e furia abbandonato la piazza, senza rendere omaggio a quel bel canto che è il simbolo di tutto quello che il 25 aprile rappresenta.
Questo, al di fuori della polemica, ci dice che ormai è giunto il tempo che il popolo riprenda in mano questa giornata e la riempia dell’amore, della passione e della forza, indispensabili per far tornare a brillare i principi ed i valori fondamentali della Resistenza e dell’Antifascismo.
 
Livorno, 25 aprile 2010
 
 
Alessandro Trotta
Federazione della Sinistra – Livorno

25 aprile, ORA E SEMPRE RESISTENZA

Intervento dei Giovani Comunisti sul 25 aprile.

Sono passati ormai molti anni da quel lontano 25 aprile 1945 quando l’Italia fu finalmente liberata dal giogo fascista e dall’occupazione nazista ma il senso e l’importanza di quell’evento non sono certo venuti meno. Dopo un ventennio di fascismo e dopo anni di lotta di resistenza il popolo, con alla testa i partigiani, e con l’aiuto delle forze alleate, riuscì a sconfiggere il nemico e liberare il Paese.

A distanza di sessantacinque anni da quel fatidico giorno ne rivendichiamo l’attualità.

Sono quotidiani gli attacchi alla nostra Costituzione repubblicana, nata e fondata sulla resistenza, e le offese e le calunnie verso quei ragazzi e quelle ragazze che scelsero la via più difficile e dolorosa, quella della resistenza partigiana contro la carogna fascista, animati solo da sentimenti di uguaglianza, libertà e giustizia sociale.

Detti eventi, legati al proliferare delle organizzazioni neo-fasciste e naziste, caratterizzano una situazione assai pericolosa e preoccupante.

Non intendiamo nasconderci dalle responsabilità anche del centro sinistra, nonostante la nostra posizione sia stata sempre di tono opposto, e ricordiamo qui, nel momento in cui onoriamo il giorno zero della nostra Repubblica, che gli attacchi alla Costituzione e ai partigiani sono iniziati proprio da autorevoli esponenti del centro sinistra, che poi hanno aperto la strada alle vergogne dei nostri giorni.

Anche oggi noi siamo qui, pronti a lottare e resistere contro ogni azione e comportamento che possa in qualche modo compromettere e che tenti di sopprimere i caratteri democratici e libertari della nostra Repubblica e della nostra Costituzione conquistate col sangue del popolo e dei partigiani.

Riproponiamo la creazione di un fronte unitario con tutte quelle forze sinceramente democratiche disponibili a fare un fronte unico contro le minacce che oggi corre la democrazia italiana.

Oggi come ieri: ora e sempre resistenza, non parole vuote ma una pratica quotidiana.

 

Gianni Bartoletti – Coordinamento Giovani comunisti Livorno

Niccolò Gherarducci – Coordinatore Giovani comunisti Livorno

MTM e ENI: lettera di Tiziana Bartimmo

La sottoscritta Tiziana Bartimmo, membro della terza commissione permanente, chiede che venga urgentemente convocata la Commissione, stando le notizie che continuamente giungono, anche attraverso gli organi di stampa, sulle situazioni di crisi, a partire dall’ENI, MTM e altre aziende.

Purtroppo la situazione delle aziende a Livorno continua a  definirsi nella sua drammaticità senza che sia prospettata, né a livello locale, né a livello nazionale, alcuna ipotesi di soluzione.

Pertanto appare, a mio avviso ormai ineludibile, la convocazione della commissione per fare il punto della situazione.

Si richiede, per avere dati certi sulla situazione, l’audizione con la Commissione Anticrisi operante in Provincia.

 

Distinti saluti                                      

Per il gruppo PRC-PDCI  Tiziana Bartimmo

Federazione della Sinistra : “Adeguare i criteri di assegnazione del Fondo pro-precari e priorità nella riassunzione del personale licenziato”

E’ inutile nascondere la nostra delusione per l’esito dell’incontro di ieri pomeriggio a Firenze sulla vicenda dei licenziati MTM.

Certo MTM resta, cosa di cui siamo anche noi contenti, ma per i circa 500 lavoratori non si intravede, al momento, nessuna risposta e nessun impegno concreti.

Ancora nessuna risposta sul sostegno al reddito e non emerge nessun impegno sui criteri d’assunzione da parte di MTM e su quelli di un possibile reintegro del personale licenziato.

La Regione Toscana deve ora essere conseguente con quanto affermato dall’Assessore Simoncini, attivandosi per adeguare i propri criteri di assegnazione del Fondo di sostegno ai precari, alla condizione concreta che vivono i lavoratori. Per evitare il paradosso di avere fatto uno sforzo consistente, reperendo ben 13 milioni di euro sul bilancio in corso, e di non riuscire, però, a incontrare il bisogno reale dei licenziati.

Per parte sua l’azienda deve impegnarsi a utilizzare, per le proprie esigenze di organico, i lavoratori che hanno già avuto contratti diretti o indiretti con MTM o BRC, rispettando, innanzitutto, i criteri di anzianità e sociali.

Pensiamo che sia la base minima da cui ripartire perché – insieme ad MTM –  resti la speranza in tanti lavoratori di vedere soddisfatta una loro legittima aspettativa che – sia chiaro –  non smetteremo di sostenere.

 

Livorno, 15 aprile 2010

 

Alessandro Trotta e Michele Mazzola

Federazione della Sinistra – Livorno

La destra privatizza l’acqua

Con il decreto del 10 settembre 2009 scorso (D.L. 135/09, Art. 15), convertito in legge, il Governo regala l’acqua ai privati: sottrae ai cittadini l’acqua potabile, il bene più prezioso, per consegnarlo, mediante l’obbligo, per gli Enti locali, della messa a gara della gestione del servizio idrico integrato, e conseguentemente, consegna l’acqua ai privati a partire dal 2011, e, quindi, agli interessi delle grandi multinazionali per farne un nuovo business.

L’acqua, per la destra italiana, non è più un bene comune e patrimonio dell’umanità e l’accesso all’acqua potabile non è più un diritto umano fondamentale, universale, degno di protezione giuridica.

Questa legge mercifica e consegna al mercato definitivamente un bene essenziale alla vita,  un diritto umano universale,  perciò questo provvedimento  è inaccettabile.

Non esiste, né può esistere, alcun vincolo tecnico o normativo che impedisca la libera scelta degli amministratori locali verso una gestione pubblica del suddetto servizio.

E’ necessaria una svolta radicale rispetto alle politiche liberiste che hanno fatto dell’acqua una merce e del mercato il punto di riferimento per la sua gestione, provocando dappertutto degrado e spreco della risorsa, precarizzazione del lavoro, peggioramento della qualità del servizio, aumento delle tariffe, riduzione degli investimenti, diseconomicità della gestione, espropriazione dei saperi collettivi, mancanza di trasparenza e di democrazia. In particolare, è necessario cambiare radicalmente il quadro normativo esistente attraverso una serie di iniziative i cui obiettivi sono: la tutela della risorsa e della sua qualità, la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e la gestione dello stesso mediante strumenti di democrazia partecipativa.

Necessario ed urgente è l’inserimento di una corretta politica dell’acqua ai primi posti dell’agenda politica locale, considerando tale risorsa come “bene comune pubblico” attraverso il riconoscimento nel proprio Statuto Comunale il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico. Parimenti, il servizio idrico integrato va riconosciuto come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e, pertanto, questo principio va riconosciuto con l’inserimento nel proprio Statuto Comunale in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, la cui gestione va quindi attuata attraverso un Ente di Diritto pubblico.

Tale riconoscimento assume il significato di condivisione, gestione e protezione della risorsa e garantisce il “diritto di accesso” a tutte le popolazioni e alle generazioni future, in linea anche con i principi generali introdotti dall’art. 1 della legge 5 Gennaio 1994, numero 36: “Disposizioni in materia di risorse idriche”

In Italia l’importanza della questione acqua ha raggiunto nel tempo una forte consapevolezza sociale e una capillare diffusione territoriale, aggregando culture ed esperienze differenti e facendo divenire la battaglia per l’acqua il paradigma di un altro modello di società. Questa esperienza collettiva, plurale e partecipativa e’ il segno più evidente di una realtà vasta e diffusa, di un movimento vero e radicato nei territori, che vuole fermare i processi di privatizzazione portati avanti in questi anni dalle politiche liberiste, che reclama il riconoscimento dell’acqua come bene comune e diritto umano universale da sottrarre alle logiche del mercato e del profitto, che lotta per 
ottenere la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione democratica e partecipativa.

Per queste ragioni, chiamiamo alla mobilitazione tutte e tutti. 
 

Tiziana Bartimmo

Capogruppo prc- pdci 

Lorenzo Cosimi

Consigliere comunale prc – pdci