Giorni fa è stata bocciata la legge sull’omofobia; l’Alto Commissariato per i rifugiati dell’ ONU dice all’Italia stop ai respingimenti dei migranti; la Legge 40 sulla procreazione assistita fa migrare le coppie italiane verso altri paesi; si è aperta un indagine sulla pillola abortiva:
in questa Italia, oltre i diritti sociali, siano palesemente sotto attacco anche i diritti civili, e con una violenza tipica dei regimi antidemocratici.
Nello stesso quadro pericolosamente rivolto con la testa all’indietro sta il dibattito che si è scatenato nel paese ed in città sull’istituzione del registro delle dichiarazioni di volontà anticipate sui trattamenti sanitari di fine vita.
Diventa quindi importante, a partire dalle realtà con un forte patrimonio laico e progressista come quelle toscane (l’hanno già fatto Pisa, Calenzano, Firenze, e vi si apprestano Carrara e Pistoia), dare un chiaro segnale di civiltà e di libertà.
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