Giovani Comunisti: intervista a Simone Oggionni

di Simone Oggionni*

1.      Partiamo dalla fase politica, dall’evento più caldo: il G8. Spostato all’Aquila per propaganda politica, rischia sempre più di diventare una semplice passerella di leader politici, visto anche le recenti pubblicazioni del Guardian e del resto della stampa estera…
 
Il vertice del G8 dell’Aquila è lo specchio di un mondo che non c’è più. Il mondo è cambiato totalmente dal primo vertice del 1975; è cambiato a tal punto che concordo con quanti sostengono che sia praticamente impossibile assumere decisioni vincolanti in un consesso dal quale risultano estromessi grandi Paesi e grandi potenze come la Cina, l’India, il Brasile, la stessa Unione Europa in quanto tale. Anche per questo è sempre più illegittimo e, nella misura in cui riesce a funzionare, è dannatamente dannoso, perché le linee guida in politica economica (il trend di privatizzazioni e svendita dei diritti e del patrimonio pubblico) e ambientale vengono anche da qui, dalle scelte dei G8.
Per quanto riguarda il Guardian e la polemica con Berlusconi, come dare torto a chi registra che l’Italia è al 55° posto nella lista dei Paesi meno corrotti, dietro Pakistan, Azerbaigian, Senegal e Sierra Leone? Il nostro è un Paese ormai totalmente privo di credibilità internazionale, guidato da un presidente del Consiglio che concepisce la politica soltanto in questi termini: vantaggio personale, difesa degli interessi dei poteri forti, propaganda.
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III. CHE GUEVARA – Inchiesta su un mito: Morte di un guerrigliero

          


CHE GUEVARA – Inchiesta su un mito
PARTE III: Morte di un guerrigliero

di Roberto Savio

Riprese filmate di Franco Lazzaretti e di Giorgio Attenni, Antonio Eguino, Aldo Scarpa.
Hanno collaborato: Danilo Baroncini, Dina Nascetti, Epedocle Maffia.
Montaggio di Luciano Benedetti.

Documentario inedito in tre parti realizzato da Roberto Savio (giornalista, corrispondente della RAI per l’America Latina) nel 1972.

Un’inchiesta sul Che con intervista al soldato che lo uccise.

Goldoni 3 Luglio 2009

    

Tutti a Livorno alle ultime amministrative avevano paura che vincesse la Destra, cosi col il 51% Cosimi del (PD)  passa al primo turno.

Allora perché quando a livorno vengono in visita personaggi di Destra come Mattioli, Buontempo  pochi vengono a fare la contestazione?

   

Intervento di Tiziana Bartimmo

  
Intervento di Tiziana Bartimmo (capogruppo nel CC di Livorno per PRC e PdCI) al CC del 29 giugno.

Vorrei articolare il mio breve intervento in tre punti e fare alcune riflessioni: 

1) La carica di presidente del Consiglio Comunale ha un compito importante, deve essere lo strumento che garantisce la migliore funzionalità del Consiglio stesso e, insieme, garantisce ogni consigliere nel suo impegno a dare massima rappresentanza alle istanze di cui è portatore e di riconoscere gli spazi e gli strumenti per poter svolgere nel miglior modo possibile il proprio compito istituzionale.

Questa figura per noi non necessariamente deve essere di maggioranza, né automaticamente di opposizione, ma deve essere quella persona che meglio di ogni altra assolve alla funzione che  esprimevo.

E’ ovvio quindi che questa figura deve essere espressione di una ricerca che investe per intero il Consiglio Comunale, per quanto ci riguarda con alcuni chiari paletti politico-culturali.

Elemento pregiudiziale per noi è, ad es., l’adesione attiva del candidato ai principi costituzionali e dello statuto comunale dell’antifascismo e della resistenza. Un criterio da tenere di conto poteva essere quello del rinnovamento (visto che il candidato della maggioranza ha già svolto per circa 7 anni questo incarico), un altro quello di genere.

Questa ricerca collettiva del Consiglio non c’è stata (neanche da parte dei rappresentanti dei vari gruppi) e questo è un limite grosso.

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