Fidel Castro: “Mentre il mondo guarda i mondiali, gli Usa mandano le portaerei verso l’Iran”

da SenzaSoste.it

Quando domani [venerdì 25 giugno, N. d. T.] queste righe verranno pubblicate sul quotidiano Granma, il 26 di Luglio, data in cui ricordiamo sempre con orgoglio l’onore d’aver resistito alle aggressioni dell’impero, sarà ancora lontano, anche se mancano solo 32 giorni.

Coloro che decidono ogni passo del peggior nemico dell’umanità -l’imperialismo degli Stati Uniti, una miscela di meschini  interessi materiali, disprezzo e disistima per le altre persone che vivono sul pianeta- hanno calcolato tutto con precisione matematica.

Nella Riflessione del 16 giugno ho scritto: “Tra una partita e l’altra della Coppa Mondiale di Calcio vengono a insinuarsi notizie diaboliche, in maniera che nessuno si occupi di loro”.

Il famoso evento sportivo è entrato nei suoi momenti più emozionanti. Per 14 giorni le squadre formate dai migliori giocatori del mondo si sono confrontate per qualificarsi alla fase degli ottavi di finale; poi ci saranno i quarti, le semifinali e la finale dell’evento.

Il fanatismo sportivo cresce incessantemente, coinvolgendo centinaia di milioni o forse anche miliardi di persone in tutto il pianeta.

Ci si dovrebbe chiedere quanti invece sanno che dal 20 di giugno le navi militari nordamericane, compresa la portaerei Harry S. Truman, scortata da uno o più sottomarini nucleari e da altre navi da guerra con missili e cannoni più potenti di quelli delle vecchie corazzate utilizzate nell’ultima guerra mondiale tra il 1939 ed il 1945, navigavano verso le coste iraniane attraverso il Canale di Suez.

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Non si può ignorare la storia

di Fidel Castro Ruz

Il 1º ottobre  è stato commemorato il 60º Anniversario della Repubblica Popolare Cinese.

In questo giorno storico, nel 1949, Mao Zedong, come leader del Partito Comunista della Cina, presiedeva in Piazza di Tiananmen la prima sfilata dell’ Esercito Popolare e del popolo della Cina. I soldati vittoriosi portavano le armi conquistate in combattimento ai nemici invasori oligarca e traditori della Patria.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti, una delle potenze che aveva subito meno perdite nel conflitto, monopolizzavano l’arma nucleare, più dell’80% dell’oro del mondo e disponevano di un notevole sviluppo industriale e agricolo.

La Rivoluzione vittoriosa in un immenso paese come la Cina, nel 1949, alimentò la speranza di una gran numero di paesi colonizzati, molti dei quali non tardarono a scuotersi di dosso il giogo imposto.

Lenin aveva previsto la fase imperialista del capitalismo sviluppato e il ruolo che corrispondente nella storia del mondo Il trionfo della Rivoluzione cinese assegnava  quelle previsioni alla lotta dei paesi colonizzati. La Repubblica Popolare della Corea fu creata nel 1948.

Alla prima commemorazione della vittoria cinese erano presenti i rappresentanti della URSS, che aveva apportato 20 milioni di vite alla battaglia contro il fascismo; quelli della Repubblica Popolare della Corea, che era stata occupata dal Giappone ed i combattenti del Vietnam che, dopo la lotta contro i giapponesi, affrontavano eroicamente il tentativo francese di colonizzare di nuovo il Vietnam con l’appoggio degli Stati Uniti. Nessuno immaginava allora che meno di quattro anni dopo quella data memorabile, senza altri vincoli che quelli delle idee, nella lontana Cuba si sarebbe prodotto l’attacco alla Caserma Moncada il 26 luglio del 1953, e appena nove anni dopo la liberazione della Cina, la Rivoluzione cubana sarebbe trionfata a 90 miglia dalla metropoli imperialista.

Alla luce di questi avvenimenti, ho osservato con interesse la commemorazione del 60º Anniversario della Rivoluzione cinese.

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Al mondo serve il socialismo, prima che sia troppo tardi

di Fidel Castro

In risposta ad un giornalista cubano, Fidel Castro in una lettera ha dichiarato che i principi del socialismo bisognerebbe appiccarli immediatamente e su scala mondiale, dopo sarà troppo tardi.
 
“Penso che nel mondo di oggi i principi del socialismo dovrebbero essere già applicati , dopo sarebbe troppo tardi”, afferma il lider della Rivoluzione Cubana in una lettere diretta alla giornalista Alina Perera e pubblicata dal quotidiano Juventud Rebelde. Su quello stesso giornale Perera aveva pubblicato un articolo d’opinione intitolato: “Traffico di regalie” in cui affermava che non era interessata ad un socialismo “grigio e annoiato”.

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La cinica politica dell’impero

di Fidel Castro

Non sarebbe onesto da parte mia starmene zitto dopo il discorso pronunciato da Obama la sera del 23 maggio alla Fondazione Cubano Americana, creata da Ronald Reagan.  L’ho ascoltato, così come ho fatto con quello di McCain e di Bush.  Non serbo rancore nei suoi confronti come persona, perché non è stato responsabile dei crimini commessi contro Cuba e l’umanità.  Se lo difendessi, farei un enorme favore ai suoi avversari. Perciò non ho paura a criticarlo ed a esprimere francamente i miei punti di vista sul suo discorso.

Che cosa ha affermato? 

“ In vita mia, a Cuba  ci sono state ingiustizia e repressione e durante la mia vita il popolo non ha mai conosciuto la vera libertà, per due generazioni il popolo cubano non ha mai conosciuto una democrazia… per 50 anni non abbiamo visto elezioni … Non ci accontenteremo di tali ingiustizie, cercheremo insieme la libertà per Cuba,” dice agli annessionisti, e continua:  “Ecco la mia parola. Ecco il mio impegno.  …è arrivata l’ora in cui il denaro statunitense permetta al popolo cubano d’essere meno dipendente dal regime di Castro. Manterrò l’embargo …”

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Le idee immortali di Martì

di Fidel Castro

Solo qualche giorno fa, una persona amica mi ha inviato il testo di una dichiarazione dell’impresa Gallup, famoso istituto d’indagine degli Stati Uniti. Mi sono messo a sfogliare il materiale con la naturale sfiducia verso l’informazione bugiarda ed ipocrita che solitamente è impiegata contro la nostra patria.
Era un’inchiesta sull’educazione, nella quale era compresa Cuba,  che normalmente è ignorata. S’analizzava la situazione in quattro zone del mondo: Asia, Europa, Africa ed America Latina. In alcuni aspetti erano aggiunti diversi paesi dei Caraibi.
Prima domanda: i bambini del tuo paese sono trattati con dignità e rispetto? Risposta positiva: Asia 73 per cento; Europa 67 per cento, Africa 60 per cento, America latina 41 per cento. Comprendendo i paesi caraibici, Gallup riferisce che ad Haiti solo il 13 per cento delle persone ha risposto affermativamente a questa domanda.

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La risposta emisferica yanquee: la IV flotta d’intervento

di Fidel Castro

Era sorta nel 1943 per combattere contro i sottomarini dei nazisti e proteggere la navigazione durante la Seconda Guerra mondiale. Era inattiva dal 1959 perché non necessaria. Il Comando Sud copriva le necessità egemoniche degli Stati Uniti nella nostra area. Senza dubbio ora è rinata recentemente, dopo 48 anni, e i suoi fini d’interventismo non è nemmeno necessario dimostrarli. Gli stessi capi militari, nelle loro dichiarazioni, lo divulgano naturalmente, spontaneamente ed anche in forma discreta.

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